martedì 19 agosto 2008

Diario delle vacanze Uno: la new holiday di Stefano Benni

Nella foto: Salvador Dali ( http://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_Dal%C3%AD / http://www.salvadordali.it/ ) orologi molli.

Di Stefano Benni Diario delle vacanze Uno: la new holiday.

Caro diario: siamo partiti per la vacanza. Da quando papà ha cominciato a leggere tutte quelle riviste sulle "new holiday", è diventato un altro. "Faremo le ferie evitando qualsiasi forma di adulterazione, inquinamento e danno della natura" ha detto. Non potevamo partire in auto, per via degli ingorghi e degli scarichi. Neanche con l'aereo, che inquina acusticamente e arrostisce nelle turbine centinaia di cicogne innocenti. Abbiamo scelto il treno.

Martedi. Il viaggio verso il mare è stato lungo. Siamo rimasti bloccati sotto la solita galleria, ma papà ha tirato fuori dalla supersacca ecologica quattro maschere antigas. Poi ci ha insegnato un tipo di respirazione rilassante che i medici tibetani usano quando restano bloccati in un treno italiano. Mentre gli altri si abbuffavano di salame e pecorino, noi ci siamo nutriti con delle deliziose tavolette di soia. Il nonno le ha rifiutate, dicendo che non aveva fame. A papà è venuto un sospetto, e ha scoperto che il nonno aveva un panino alla porchetta dentro la maschera. Siamo arrivati con sole nove ore di ritardo e abbiamo preso la coincidenza, un trenino a vapore. Papà ci ha spiegato che questi treni sono molto meno inquinanti dei moderni. In quel momento è entrata una nube di fuligine e quando siamo scesi sembravamo la nazionale del Camerun. Ma papà insisteva a dire che il carbone è sano. Mamma allora gli ha chiesto perchè tanti minatori sono morti di malattia. Papà ha risposto che parlando cosi si consegna il paese all'opposizione. Io volevo fare una domanda sul carbone della befana, ma ho capito che non era il caso.

Mercoledi. Siamo arrivati e abbiamo piantato la tenda. La spiaggia è deserta, a eccezione di un gruppo di nudisti olandesi che, secondo papà, sono creature che vivono soltanto in zone incontaminate. Papà si è messo a pescare con le mani perchè nel "new fishing" è scorretto affrontare i pesci con attrezzature quali, lenze, arpioni o fucili. Con le mani nude ha catturato un preservativo e mezza zampa di polpo. Poi lo abbiamo sentito gridare, ma non era un grido di trionfo: aveva preso un riccio. Si è medicato con una pomata naturale "new medicine", ma le bestemmie erano abbastanza vecchio stile. Il nonno intanto è tornato dal mercato con un dentice da un chilo, e si è messo ad arrostirlo. Papà gli ha chiesto come poteva piacergli quel pesce evidentemente surgelato e riciclato. Il nonno, che vota monarchico, si è messo a ridere. A sera, si è presentato il problema delle zanzare. Ucciderle è un danno all'ecosistema, ma pizzicano di brutto. Nonno proponeva di sterminarle con lo spray, la mamma di schiacciarle con un ammazzamosche, io, ancora più moderato, di catturarle e rieducarle. Mentre era in corso il dibattito, sono arrivate anche le formiche, le mosche e uno scarabeo con una palla di sterco di misura calcistica.

Giovedi. Sono state trovate dodici zanzare morte nei pressi del sacco a pelo del nonno. Lui dice di averle ammazzate ecologicamente a ciabattate, ma l'autopsia ha rivelato tracce di Baygon nei polmoni. Poi è successo un guaio: mentre papà faceva yoga in riva al mare è arrivato uno yacht a tutto gas, a venti metri dalla riva. L'onda ha bagnato pantaloni, soldi e documenti di papà, e lui ha dovuto respirare un bel pò per calmarsi. Poi si è presentato Karl, un giovane nudista olandese alto uno e novanta. Ha attaccato discorso con mamma. Papà ha detto che non gli è simpatico perchè l'Olanda è andata immeritatamente avanti nel Mondiale. Ma la vera ragione è che tra Karl e papà ci sono parecchi centimetri di differenza e non solo in altezza, non so se mi spiego. Nel pomeriggio siamo andati a fare bird-watching, stesi sulla sabbia col cannocchiale. In tre ore abbiamo visto una cosa rosa che poteva essere un fenicottero, o un fachiro ustionato dal sole. Quando ci siamo alzati, ci siamo accorti che eravamo osservati alle spalle da circa duemila gabbiani. Uno è partito in picchiata e mi ha rubato la merenda. Ho respirato profondamente, ma sono rimasto arrabbiato. Quando siamo tornati, la mamma non c'era, era con Karl a raccogliere conchiglie, e il nonno era andato a vedere la partita di calcio sullo yacht. A mezzanotte hanno scaricato in mare la sentina e si è diffuso nell'aria un delizioso odore di petrolchimico.

Fine prima parte.

Pillola del giorno: L'indolenza.
I

Si se magnasse solo pastasciutta,
sarebbe veramente 'na bellezza:
la vita costerebbe 'na sciocchezza,
l'umanità se sfamerebbe tutta.

La pasta nun cià gnente che se butta,
nun provoca diarrea nè stitichezza,
è come un fiore, 'na delicatezza
che fa scordà qualunque cosa brutta.

E si, presempio, in ore differenti,
ognuno ne magnasse 'na scodella,
sarebbe pure un freno all'incidenti.

Perchè si tutti doppo avè magnato
facessero la brava pennichella
er traffico sarebbe limitato.

II

Dice: "La pasta ingrossa e dà indolenza".
Ma ne la vita questo è l'ideale.
L'oziosità è 'n'istinto naturale,
er dinamismo invece è 'na scemenza.

Perfino chi sta a spasso in permanenza,
restanno a casa dice:"Meno male!".
E cò la panza, puro un generale
diventa 'n'obbiettore de coscienza.

Dice:"Ma nun ce pensi a li nemichi?".
Eh no, perchè si cianno le panzette
pè l'indolenza diventano amichi!

E invece de fà l'armi d'ogni razza...
Sarebbe mejo a fabbricà forchette:
chi s'arma de forchetta nun ammazza!
Aldo Fabrizi.

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