domenica 24 maggio 2015

L’autorità ha sempre ragione anche quando ha torto marcio.

L’autorità ha sempre ragione anche quando ha torto marcio.



In una società autoritaria come quella attuale che vive in uno stato di polizia fondata sulla schiavitù e sull’asservimento degli individui che continua a coltivare ideali xenofobi omofobi razzisti e sessisti ribellarsi è un preciso dovere morale per uscire da questa routine ordita dagli organi di potere e dal martellamento mass-mediatico asservito allo stesso.
L’autorità ha sempre ragione anche quando ha torto marcio. Ha sempre ragione per principio, proprio perché è un’autorità. Non importa se questa autorità non sa fare niente, se si arricchisce sulle spalle di chi sfrutta, se ordina ai suoi servi di devastare, ammazzare, torturare, sfruttare… è lì per quello e avrà sempre ragione per il popolo ben educato, ben istruito, ben scolarizzato. D’altra parte, dice il popolo ben scolarizzato, come si può vivere senza un’autorità? Da dove viene questa devozione spropositata e dogmatica nei riguardi dell’autorità? Da dove viene questo atteggiamento pecorile della folla? Viene dall’educazione, dalla morale imposta artificialmente, dall’istruzione alle buone maniere, dall’imborghesimento, dal conformismo che si perpetua attraverso la scuola. Si dice che l’educazione serve a civilizzare le persone, laddove civilizzare significa per la verità irreggimentare, ingentilire, addomesticare, rendere innocuo, imborghesire, rispettare gli ordini e chi li dà, morire per l’autorità. Se questa è la civilizzazione io la rifiuto, preferisco essere un animale non istruito. Di fronte ai soprusi e ai crimini commessi dall’autorità, il civilizzato volta la faccia, il civilizzato vede solo la vetrina rotta e, ben educato al senso di vendetta, anziché prendersela con i veri devastatori del pianeta, inneggia alla tortura e alla morte per chi rompe la vetrina. Il servilismo è questo, è cultura, è insegnamento, è educazione alla docilità: essere buoni con i forti, e forti con i buoni. Proprio come fanno gli sbirri. La scuola mette a tutti la divisa nella testa, solo pochi si salvano dall’educazione scolastica. La scuola è la nuova chiesa, e come tale insegna a rispettare le autorità, i suoi ministri, anche se questi violentano i bambini e il mondo intero. Il bravo scolaro, oggi come ieri, gira la faccia e accusa il compagno di classe.
... Continua

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