giovedì 5 maggio 2016

Tutto l’occidente pensante finalmente scende in piazza contro l’unico vero nemico comune.

Tutto l’occidente pensante finalmente scende in piazza contro l’unico vero nemico comune.

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di Sergio Di Cori Modigliani
Nel caso ci siano persone che non sono informate su questo trattato, il che è possibile e probabile, visto che sia i singoli governi che le istituzioni europee a Bruxelles hanno tentato disperatamente di siglarlo in maniera occulta senza coinvolgere la cittadinanza, spieghiamo in maniera sintetica di che cosa si tratta: è un accordo economico tra gli Usa e la Ue che obbliga i 28 paesi membri della Ue a non interferire nel libero scambio delle merci, dei logo e dei brand in alcun modo, pena la denuncia da parte di aziende, imprese e gruppi commerciali che ritengono di essere stati “severamente danneggiati da singoli governi”. Se tale accordo passa, questo significa che l’orrendo vinaccio prodotto nel New Jersey può avvalersi della denominazione Chianti, l’immangiabile formaggio finto-grana e finto-parmigiano che si produce in California potrà essere venduto senza specificare che non è né grana né parmigiano, così come -dalla nostra parte- noi acquistiamo carne al supermercato o dal macellaio ma non avremo più nessuna garanzia del fatto che non provengano da macelli texani dove il livello di somministrazione di antibiotici e medicine ad uso veterinario (sulla base della loro normativa) è 46 volte superiore per tossicità alle norme vigenti in Europa. Nel caso una regione italiana protestasse per la diffusione di cibi che non corrispondono né al gusto né alla tradizione né al desiderio di commercializzarli, verrebbe denunciata e sarebbe costretta a pagare delle astronomiche multe. Cifre da capogiro, tali da mandare in bancarotta uno stato.
E’ l’assalto frontale delle grandi multinazionali della distribuzione alimentare nel mondo per andare all’attacco dei mercati, bypassando governi, istituzioni, volontà della cittadinanza.
Per loro, ciò che conta è che noi membri della Ue (circa 550 milioni di persone) riconosciamo e accogliamo la nostra identità solo e soltanto come consumatori passivi. E basta.
Questo vogliono da noi. Questo hanno chiesto. Questo stanno trattando.
La nostra protesta, già fortissima in tutta Europa (l’Italia arriva ultima come al solito: meglio tardi che mai) può essere essenziale e fondamentale per fermare questo obbrobrio.
Pensate alla salute dei vostri figli e alla salvaguardia della vostra dignità come liberi pensanti.
Soprattutto, liberi mangiatori.

                    7 maggio 2016

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Chiediamo a tutte le donne e gli uomini da sempre attivi in difesa dei diritti e dei beni comuni, ai sindaci, ai comitati, alle reti di movimento, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni contadine e consumeristiche, agli ambientalisti e al mondo degli agricoltori e delle piccole imprese e a tutti quanti hanno a cuore la democrazia, di costruire assieme a noi una grande manifestazione nazionale a Roma il 7 maggio 2016.
Per fermare il TTIP. Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale ed economico, per difendere la democrazia.
Tutte e tutti insieme è possibile
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Roma 7 maggio 2016
ore 14.00 ritrovo in Piazza della Repubblica
corteo verso piazza San Giovanni

mentre già dalla mattina in PIAZZA SAN GIOVANNI: TTIP FREE BIO&ECO MARKET, LEZIONI IN PIAZZA, INFO e per finire… CONCERTO

#StopTTIP – Roma, 7 maggio – l’appello
STOP TTIP – APPELLO MANIFESTAZIONE 7 MAGGIO @ROMA-1
Per informazioni e adesioni
stopttipitalia@gmail.com
Aiutaci a sostenere la campagna di finanziamento dal basso #StopTTIP

Materiali

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