sabato 3 agosto 2024

FONDAMENTALISMI: MANCATA EVOLUZIONE


Avevamo provato a farti promesse di giorni migliori. A gridarle. Ma restano solo sussurri, adesso. Soffocati dall’inconsolabile sgomento. Un filo di voce bassa, che sa di risacca.
Silvia Bandini



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FONDAMENTALISMI: MANCATA EVOLUZIONE

di Franco Libero Manco

Le motivazioni che portano alcuni individui a concepire la distruzione di se stessi, dell’altro o a causare un massacro indiscriminato esulano dalla dimensione razionale umana. La storia è piena do orrori vicini e lontani e il dibattito è più che mai aperto e analizzato sotto tutti gli aspetti anche dai cronisti più acculturati.

Ma ciò che stupisce e sconcerta è che nessuno indica nella natura umana la vera causa del problema: appare banale e semplicistico al punto da escluderlo a priori, mentre la speranza di una società migliore passa inevitabilmente attraverso una nuova coscienza umana ed una universale mentalità di pace. Alla base del rinnovamento reale risiede il cambiamento della mente e della coscienza degli uomini. Valori che non si improvvisano, ma che sono invece il risultato dell’evoluzione integrale dell’individuo. Ma l’evoluzione procede a passi lenti a causa di molti fattori concomitanti: cultura, benessere economico, libertà, giustizia, democrazia.

Per favorire questo processo il solo modo è quello di perorare la necessità di un progetto planetario di educazione delle masse alla collaborazione, alla solidarietà, al rispetto dell’altro e del sacro valore della vita. Tale progetto dovrebbe essere a mio avviso l’impegno prioritario del governo di ogni nazione. Bisognerebbe sancire un accordo internazionale ad educare la gente alla pace e alla fraterna collaborazione e quindi al rifiuto a priori di qualunque atto lesivo nei confronti del prossimo, a vantaggio del dialogo.

E’ necessaria la volontà politica, a cominciare dai paesi considerati progrediti, per arrivare alla istituzione di un governo mondiale che miri ad attuare un progetto globale di cultura e di pace inteso a prevenire e tutelare soprattutto i più deboli. E’ necessario parlare di universalismo, di cultura planetaria, di sincretismo, di non violenza universale, di spiritualità globale e la scuola deve essere lo strumento per la formazione laica della coscienza morale degli individui in cui porre in sintonia mente e cuore, scienza e arte; che si parli di diritti umani e animali, di tutela dell’ambiente, di armonia collettiva, di crescita personale, di responsabilità collettiva.

Tutti i componenti dei popoli, nessuno escluso, devono essere educati alla fraterna e civile convivenza ai valori fondamentali della vita, alla valorizzazione delle differenze formali e sostanziali, alla cultura del senso critico, alla ricchezza dell’integrazione e i popoli meno progrediti culturalmente devono essere maggiormente aiutati nella consapevolezza che l’umanità intera è una sola grande famiglia e finché un solo componente sarà emarginato, ferito o sofferente gli altri non possono vivere ignorando chi soffre.

Il veganesimo, con la sua etica universale che estende il diritto al rispetto, alla libertà e alla vita dall’uomo ad ogni essere senziente, risulta essere il mezzo più potente per realizzare questo progetto. Infatti, come potrebbe l’uomo nuocere al suo simile se fosse educato alla dolcezza verso ogni creatura? Se è l’uomo a generare i problemi è sull’uomo che bisogna intervenire, non sui sistemi, attraverso la cultura e la sensibilizzazione del cuore alla condivisione delle altrui necessità vitali: l’amore, il rispetto e la valorizzazione del “piccolo” induce inevitabilmente al rispetto anche del “grande”. La sensibilità di coloro che condividono la sofferenza degli animali sono anche più giusti e sensibili nei confronti degli uomini e quindi sono spiritualmente e mentalmente più vicini alla nuova dimensione umana; diversamente, come diceva il filosofo Max de Saxe: “Finché gli uomini continueranno ad uccidere gli animali essi non cesseranno nemmeno di uccidersi tra di loro: il mondo animale si vendica dell’umanità forzandola nelle guerre a divenire carnefice di se stessa”.

Amo i gatti, sono belli, eleganti, perfetti.
Guardandoli mi viene da pensare che progettandoli il creatore si sia in qualche modo superato.
Queste piccole tigri in miniatura sono tra i capolavori della natura.
E si sa che alla bellezza molto è perdonato, anche se io ai gatti, nulla devo perdonare .
☆~Vittorio Missoni. scrittore~☆

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