nino malgeri
Informazioni sulle realtà antispeciste, anarchiche, vegan, canapa e liberazione animale umana e della terra. Sempre più persone si accostano consapevolmente alla dieta vegana per una scelta etica, per ragioni legate all’ecologismo o per un intento salutistico legato all’abbandono del modello ‘cibo industriale’. Una cucina ricca di tonalità e gusto che spazia dai cereali ai legumi, dalla verdura alla frutta, dai semi alle erbe aromatiche, dalle spezie alle alghe.
lunedì 18 marzo 2024
TI AMO NATURA
giovedì 14 marzo 2024
MA L’UOMO NON E’ UN ANIMALE ONNIVORO
di Franco Libero Manco
In natura esistono 3 categorie di mammiferi: erbivori, frugivori e carnivori. La specie umana, essendo strutturata anatomicamente come i primati frugivori, appartiene a questa categoria. Infatti, gli animali considerati onnivori sono: il cinghiale, l’orso, il riccio, lo scoiattolo, la talpa, il topo, la volpe; questi non hanno nulla in comune con la fisiologia umana.
Anche se nel corso della sua storia recente l’uomo si è abituato a mangiare di tutto è un dannosissimo errore considerarlo onnivoro. A differenza dell’uomo moderno che mangia la carne per il piacere della gola, l’uomo primitivo era spinto da necessità di sopravvivenza.
Se il leone, dopo milioni di anni di regime carnivoro, per fame si abituasse a mangiare anche vegetali non diremmo che è un animale onnivoro. Se i gorilla per fame mangiassero anche la carne non diremmo che sono animali onnivori. Se dopo milioni di anni di regime vegetale la mucca, per necessità, si adattasse a consumare anche resti di animali morti non per questo diremmo che è un animale onnivoro. Allo stesso modo per l’essere umano, che dopo milioni di anni di regime fruttariano, costretto per necessità di sopravvivenza a mangiare anche la carne, non per questo lo si può considerare onnivoro.
Ogni animale è anatomicamente strutturato a procacciarsi e metabolizzare il cibo adatto alla sua specie. Se la natura avesse previsto che la specie umana si nutrisse anche di carne ci avrebbe fornito gli artigli adatti ad arpionare la preda, mentre le nostre mani sono adatte a raccogliere la frutta, i semi, i germogli, le foglie, le radici; ci avrebbe dotati di dentatura secodonta adatta a lacerare la durissima carne, mentre la nostra dentatura è bunodonta adatta a mordere e sminuzzare frutta, semi e e verdura; ci avrebbe dotato di saliva acida mentre la nostra è alcalina; ci avrebbe dotati di potenti succhi gastrici capaci di digerire anche le ossa; ci avrebbe dotati dell’enzima uricase per neutralizzare gli acidi urici che causano iperuricemia con possibili gravi patologie; ci avrebbe dotati di intestino corto per espellere rapidamente i residui mortiferi della carne. Ma soprattutto non ci avrebbe dotati di ripugnanza verso la vista del sangue e verso il cadavere di un animale.
Solo da circa 70.000 anni l’uomo usa le armi e consuma sporadicamente la carne degli animali abbattuti, ma per 4 milioni di anni è stato vegetariano. Quindi dire che l’essere umano è un animale onnivoro è come dire che un operaio elettricista negli ultimi anni della sua vita, per necessità economiche e suo malgrado, si fosse cimentato in opere di idraulica per poi identificare la sua professione come quella di idraulico.
martedì 12 marzo 2024
ONNIVORISMO: PRECLUSIONE AL BENESSERE E ALL’EVOLUZIONE UMANA
giovedì 7 marzo 2024
PANDEMIA DI MALATTIE: E C’E’ CHI SE NE FREGA
di Franco Libero Manco
Il televisione abbondano la rubriche dedicate alla salute; specialisti di ogni campo della medicina parlano di malattie e come curarle ed eventualmente prevenirle mediante analisi ed indagini in modo da intervenire prima possibile, con la terapia farmacologica.
Mai nessuno che si chiedesse il motivo di questa spaventosa progressiva esplosione di malattie che sta portando il genere umano verso la decadenza fisica, psicologica e morale. Si accetta questa epidemia come un fatto naturale, come se il genere umano fosse condannato dalla natura, a differenza di tutte le altre specie animali, a subire ogni sorta di male. Ed erroneamente viene attribuito questo flagello all’aumento della vita media, dal momento che il 70% delle 8.000 solo malattie rare colpiscono specialmente l’età infantile. E c’è chi dà la colpa alla genetica ma non spiega perché questa colpisce soltanto la specie umana: nessun’altra specie animale subisce questa devastante lista di malattie che causano più morti di una guerra al punto che non si muore più di morte naturale: una persona su tre in Italia muore per malattie cardiovascolari e una su quattro di tumore.
I saggi dell’India dicono che anticamente si conoscevano 2 grandi malattie fino a quando la popolazione non prese l’insana abitudine di consumare carne. Ippocrate a suo tempo ne annoverava 56, Galeno circa 150. Oggi abbiamo raggiunto la spaventosa cifra di più di 20.000 patologie conosciute. Ma i nostri esperti considerano la cosa del tutto naturale. Si continua a cercare il farmaco giusto per curare questa o quell’altra malattie ma mai che dibattessero sulla causa di questo proliferare.
E mentre lo Stato proibisce, giustamente, la pubblicità alle sigarette, alcol e droga consente la pubblicità alla carne (prosciutti, wurstel ecc.) i cui studi e dati statistici mostrano che più del fumo, dell’alcol e della droga causa malattie e morti premature: solo in Italia causa danni alla salute e all’ambiente per circa 37 miliardi di euro l’anno, che pagano i cittadini. Considerato che, secondo l’OMS il 90% delle malattie umane sono dovute al cattivo stile di vita, che in Italia il 14% viene attribuito all’inquinamento (in gran parte dovuto alla produzione di carne), 21% al fumo di tabacco e il 22% all’alimentazione e considerato che quando si parla dei danni derivati dalla cattiva alimentazione non è certo quella vegetale, se ne deduce che è il consumo di carne la causa di questa spaventosa esplosione di malattie, ma di questo nessuno ne parla, è un tema da escludere a priori: si preferisce morire 10 anni prima che rinunciare alla bistecca: si rischia di suscitare la reazione delle consorterie degli allevatori, dei macellai, dei mangiatori di bistecche e soprattutto dell’industria chimico-farmaceutica.
domenica 3 marzo 2024
LA FILOSOFIA DEL VEGETARISMO
venerdì 1 marzo 2024
LE RETICENZE, PERICOLOSE, DI CERTI NUTRIZIONISTI
di Franco Libero Manco
E’ opinione abbastanza diffusa associare le proteine alla carne, l’omega 3 al pesce e il calcio ai formaggi, come se il mondo vegetale ne fosse sprovvisto: un’errata convinzione, che si traduce a danno della salute delle persone, non viene corretta dai nutrizionisti televisivi, più attenti a proporre quello che il popolo vuol sentirsi dire che quello di cui avrebbe bisogno per stare in buona salute.
E sarebbe quanto mai onesto, quando consigliano di mangiare la carne per le proteine (se non altro per il principio di precauzione, come avviene con i farmaci tramite bugiardino) avvisare dei probabili effetti collaterali. L’invito a limitare il consumo di prodotti animali è come invitare a limitare il consumo di sigarette, di alcol o di droga.
La carne, il pesce ed i latticini non sono necessari alla salute umana, come testimonia l’eccellente salute di coloro che non ne fanno uso: la gente consuma carne, pesce o latticini non per necessità nutrizionali ma solo per questioni di gusto. Anche chi consuma alcol, droga o fuma tabacco sicuramente lo fa perché prova piacere, ma non per questo si può invitare la gente a farne uso, anche se moderato.
Voi nutrizionisti avete il dovere di dire che le proteine del mondo vegetale sono identiche a quelle del mondo animale, senza gli effetti nocivi che queste possono causare; che le proteine vegetali sono più assimilabili e digeribili. Avete il dovere di dire che la carne è associata alle peggiori patologie moderne, come le vascolari, cancri, ipertensione, diabete ed obesità; che mangiare la carne significa ingerire l’agonia dell’animale, le sue possibile malattie, residui di farmaci somministrati, oltre le sostanze tossiche proprie degli organismi in via di decomposizione come la putrescina, la cadaverina, l’istamina, l’ammoniaca ecc. sostanze altamente tossiche. Avete il dovere di dire che la carne contiene grassi saturi, che genera radicali liberi, aumento di colesterolo, acidificazione del sangue. Il Prof. Umberto Veronesi diceva che l’alimentazione carnea innesca i tumori più del fumo. Quindi non è onesto consigliare di mangiare un prodotto per un suo presunto un per cento positivo tacendo su i suoi 99 aspetti negativi.
Allo stesso modo quando raccomandate di consumare il pesce per i suoi omega 3 avete il dovere di dire che di omega 3 è ricchissimo il mondo vegetale (i semi di lino contengono 32 mg rispetto a circa 2 mg delle sardine fresche (il pesce che ne contiene di più in assoluto); avete il dovere di dire che il pesce (quasi sempre da allevamento intensivo) apporta i medesimi effetti dannosi delle proteine e grassi saturi della carne. L’American Cancer Society dice che l’assunzione di Omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali. Avete il dovere di dire che i pesci d’allevamento contengono additivi chimici, ormoni e farmaci; che nei pesci resta il terrore, l’angoscia dell’animale per la sua cattura e uccisione; che i fenomeni allergici sono causati maggiormente dal pesce azzurro.
E quando evidenziate l’importanza del calcio avete il dovere di dire che il mondo vegetale ne è ricco e che le migliori fonti di calcio sono le verdure a foglia verde e i legumi, e che questi sono privi dei micidiali effetti delle proteine del latte, come ampiamente documentato dal prof. T.C. Campbell; che le nazioni che maggiormente consumano latticini hanno la più alta incidenza di osteoporosi e di malattie degenerative. L’American Dietetic Association dice che: “Un’assunzione maggiore di calcio attraverso prodotti lattiero-caseari è stata associata a rischi maggiori”. Avete il dovere di dire che nel latte si possono trovare tracce di metalli pesanti, pesticidi, micotossine, antibiotici, sulfamidici, betabloccanti, anemizzanti, tranquillanti, ormoni, estrogeni, appetizzanti.
Quindi quando parlate di diete siate onesti, diversamente vi renderete responsabili delle probabili malattie, della sofferenza e della vita delle persone e forse di questo prima o poi qualche tribunale vi chiederà conto.
lunedì 26 febbraio 2024
LA GRANDEZZA DELL’ESSERE
Dr.ssa Fulvia Tramontano, Psicologa e Psicoterapeuta, Specialista in disturbi alimentari psicogeni
venerdì 23 febbraio 2024
BIOCENTRISMO, LA FILOSOFIA CHE PONE AL CENTRO LA VITA
di Franco Libero Manco
La conferenza dell’Unesco del lontano 1977 aveva come obiettivo principale quello di suscitare un impulso a superare la visione antropocentrica della cultura occidentale che ha prodotto la perdita della visione unitaria del reale e favorire lo sviluppo di una mentalità biocentrica già presente nelle grandi culture orientali, africane e amerinde. In Italia fautore di tale cultura fu l’allora ministro delle Pubblica Istruzione Galloni che nel 1989 mediante circolare affermava: “La scuola deve creare una nuova cultura che trasformi la visione antropocentrica in quella biocentrica in modo da portare i giovani a comportamenti di salvaguardia della natura”.
La cultura occidentale si caratterizza nella separazione dagli esseri umani dalla natura secondo l’anacronistico concetto aristotelico e cartesiano. Ma grandi personaggi hanno contestato il dogma antropocentrico moderno: Montaigne, Voltaire, Leonardo da Vinci, Tolstoj, Wagner, Giacomo Leopardi, Shaw, Shelley, Lamartine, Hugo, Goethe, Martinetti, Schopenhauer, Einstein, Gandhi, Schweitzer, Capitini ecc.
Il Biocentrismo pone al centro di ogni suo principio non la specie umana ma la Vita come valore assoluto; si contrappone alla visione antropocentrica considerata la causa della disumanizzazione della coscienza umana, la distruzione e l’inquinamento dell’ambiente e come ciò che inclina l’essere umano a convivere con l’idea della violenza e del predominio del forte sul debole, al deprezzamento della diversità e delle esigenze vitali delle creature non umane e quindi come ciò che maggiormente preclude l’evoluzione civile, orale e spirituale dell’essere umano.
La filosofia del Biocentrismo si identifica nei tre fondamentali principi etico-spirituali comuni a tutte le grandi dottrine:”Non fare ad altri ciò che non vorresti ti fosse fatto.” “Non ammazzare.”e “Ama il prossimo tuo come te stesso“, principi che la filosofia biocentrica estende dall’uomo ad ogni essere senziente superando il concetto antropocentrico che limita il diritto al rispetto, alla libertà e alla vita ai soli esseri umani.
Ritiene che ogni violenza ed ogni ingiustizia scaturisce dall’incapacità dell’animo umano di condividere le l’altrui necessità vitali. Ritiene che l’indifferenza verso il dolore e la morte degli animali, portatori naturali di diritto, che l’uomo sfrutta ed utilizza per i suoi interessi, lo rende ingiusto e insensibile anche nei confronti della sofferenza e della morte dei suoi stessi simili.
Nell’ottica dell’Etica Universale, il Biocentrismo promuove e sostiene ogni cultura che ha come scopo la difesa degli animali e della natura e, di conseguenza, il riconoscimento della sacralità della Vita in tutte le sue espressioni. Ritiene gli animali soggetti di diritto e si dissocia da ogni attività umana improntata al loro sfruttamento e tutto ciò che comporta restrizione alla loro libertà e alle loro esigenze etologiche.
Porfirio nel libro De Abstinentia” scriveva: “Quando l’amicizia e il senso della parentela universale dominavano, nessuno uccideva un animale”. E Virgilio: “Prima che un’empia genie si cibasse di giovenchi ammazzati, sul mondo l’aureo Saturno reggeva la vita. Né si era udita la tromba di guerra, né il risuonare delle spade”. Ludwig Feuerbach nel libro ‘La filosofia dell’avvenire’ dice: “Chi distrugge esseri senzienti senza sentire i rimorsi di coscienza è un malvagio”.
lunedì 19 febbraio 2024
LA TERAPIA RIGENERANTE DELLA MEDICINA FORESTALE
giovedì 15 febbraio 2024
L’ALTERNATIVA VEGAN AI PROBLEMI SOCIALI
Franco Libero Manco
E’ un periodo di profonde incertezze, inquietudini, paure. Le guerre in Ucraina e tra palestinesi e israeliani minaccia di trasformarsi in una guerra mondiale; l’economia vacilla, la disoccupazione incombe, lo spettro della fame e di nuove malattie si allarga minaccioso, poi c’è la tragedia dei migranti che disperati bussano alle porte del continente europeo, i delitti giornalieri che rasentano il delirio, la vigliacca violenza alle donne che l’OMS stesso considera un problema di proporzioni epidemiche; la droga, la violenza giovanile, il clima impazzito, l’inquinamento, insomma una vera e propria visione apocalittica.
A queste enormi tragedie, che oggi più che in passato caratterizzano la storia umana, noi contrapponiamo l’edificante cultura dell’universalismo/vegan, biocentrica, sincretista, perché…La scelta vegan va alle cause dei problemi, non cura i sintomi e questo rende migliore l’essere umano perché lo rende responsabile delle sue azioni, favorisce lo sviluppo di una coscienza umana più giusta e solidale, apre alla compassione, alla condivisione delle altrui necessità vitali, al rifiuto della violenza in tutte le sue manifestazioni verbali, morali, fisiche; induce una mentalità di pace, di non predominio, di rispetto dell’altro, valorizza le differenze e la vita in tutte le sue esspressioni, aumenta la responsabilità personale verso se stessi e verso la collettività, sviluppa il senso critico positivo, costruttivo.
Noi siamo profondamente convinti che è la coscienza degli uomini a determinare la condotta personale e collettiva, che ogni azione buona o malvagia è sempre il frutto di un pensiero che a sua volta è l’essenza stessa del sentimento che alberga nella coscienza di ognuno; che l’adozione su scala mondiale dell’universalismo/vegan pone le basi per una società libera dai problemi che l’affliggono, che sia il modo più semplice e potente per rendere migliore questo mondo, per i seguenti motivi:
Violenza, prevaricazione, guerra
La filosofia vegana ripudia la violenza in qualunque forma si manifesti, sull’uomo, sull’animale, sulla natura. E se un essere umano rinuncia a mangiare carne per non nuocere ad un essere diverso dalla sua specie certamente non nuocerebbe al suo simile. L’accettazione indifferente e passiva di ciò che causa l’uomo agli animali abitua a convivere con la logica della supremazia del forte sul debole, induce insensibilità del cuore e disprezzo della vita in senso lato. Questo preclude all’uomo lo sviluppo di una coscienza giusta, sensibile e solidale che è la condizione morale, civile e spirituale imprescindibile per porre le basi di un mondo finalmente libero dalla violenza, dall’ignoranza, dalle malattie e dal dolore.
Le malattie
L’OMS afferma che il 90% delle morti nel mondo sono causa di cattivo stile di vita e che il 75% delle malattie sono dovute alla cattiva alimentazione, che il 34% delle neoplasie è attribuibile al consumo di carne ed un altro 30% è attribuibile al fumo di sigaretta.
Infarto, ictus, diabete, ipertensione, Alzheimer e moltissime altre patologie moderne sono direttamente relazionate al consumo di grassi saturi e proteine animali. La scelta vegan è in grado di assicurare longevità e ottima salute, come confermano gli istituti di ricerca più accreditati nel mondo e coloro che hanno adottato questo stile di vita.
Economia, lavoro, disoccupazione
In Italia ogni anno l’apparato medico sanitario assorbe 104 miliardi di euro, 26 di questi solo per prodotti farmaceutici. Il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per curare gli effetti della cattiva alimentazione. L’alimentazione vegan risulta essere molto meno costosa in termini di spesa rispetto ad una alimentazione onnivora. La cultura vegan fa riferimento alla produzione alimentare biologica che rispetta la biodiversità. Questo favorisce un maggior impiego di personale, di conseguenza ne possono beneficiare le economie personali, locali e sociali. Il settore per la produzione della carne ha un deficit di 10 mila miliardi l’anno, oltre ad una bassissima possibilità di impiegare personale lavorativo.
In una realtà sociale vegan, eserciti, industrie delle armi, farmaceutiche, tribunali, istituti di sperimentazione ecc. gradualmente si ridurrebbero fino a scomparire o a ridursi drasticamente e la sconfinata massa umana che ora lavora in questi settori non resterebbe disoccupata, perché il sistema vegan rinnova l’essere umano nel suo modo di pensare e agire e lo proietta verso la sintonia di forze concordi in onestà, senso di giustizia, capacità di condivisione, solidarietà, in cui ci sarà benessere e lavoro per tutti.
Inquinamento generale
Gli animali d’allevamento producono gas serra più di tutti i veicoli del mondo, compresi treni, aerei e navi. Il 51% dei gas serra è attribuibile al settore agro zootecnico. Ogni mucca produce ogni anno gas quanto un’automobile per 70.000 km. Tutti gli animali d’allevamento sommati generano 130 volte più escrementi dell’intero genere umano. Inoltre gli allevamenti sono responsabili dell’80-90% di emissioni di ammoniaca che provocano le piogge acide. Il biossido di carbonio generato per produrre una sola bistecca è pari alla quantità prodotta da un’automobile per 40 km.
Risorse energetiche
Per produrre proteine dalla carne serve 4 volte più energia rispetto un’alimentazione a base vegetale, 10 volte più terreno coltivabile, 25 volte più acqua, 130% più pesticidi, 1200% più fertilizzanti. Servono 25 kcal di cereali per ottenere una sola kcal di carne bovina, 11 volte più rispetto all’energia necessaria per produrre grano. Il rapporto è di 57 a 1 per la carne di agnello, 40 a 1 per quella di manzo, 39 a 1 per le uova, 14 a 1 per il latte e la carne di maiale, 10 a 1 per il tacchino, 4 a 1 per il pollo. Per produrre carne di maiale si consuma 15 volte più energia di quanto occorre per produrre frutta e verdura.
Distruzione delle foreste
La superficie di un terreno grande 7 volte l’Europa viene utilizzata per produrre mangimi per gli animali d’allevamento. Il 70 % delle terre coltivabili in Occidente è usato per allevare e nutrire gli animali. Il 75% delle foreste pluviali è stato abbattuto per coltivare monoculture e per adibire il terreno a pascolo di animali.
Fame nel mondo
La causa della fame nel Terzo Mondo sono i debiti contratti dai contadini costretti a coltivare prodotti voluttuari e monoculture invece di verdure utili al loro sostentamento. Le monocolture oltre al impoverire rapidamente il terreno hanno bisogno di fertilizzanti che i contadini sono costretti ad acquistare chiedendo prestiti ai quali gli usurai applicano interessi anche del 60%. In breve diventa impossibile pagare i debiti e i contadini devono vendere le loro terre per somme ridicole. Il numero di contadini che si è suicidato in India tra il 1997 e il 2007 ha raggiungo la cifra di 183.000 persone, in media uno ogni 30 minuti.
Il consumo di carne è la causa principale indiretta della povertà e della fame. Oltre 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, e per capire cosa significa bisognerebbe provarla. Mandare a letto i bambini che piangono perché hanno fame è un dramma che chiede giustizia. Senza il minimo sostentamento alimentare si è inermi di fronte alle malattie e si muore per deperimento. Un esercito sconfinato di volontari è impegnato ad arginare la fame nel mondo ma se abituati a consumare carne essi stessi, senza volerlo, ne sono la causa.
PROMUOVERE
Programmi di educazione morale, civile e spirituale delle masse attraverso l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado dell’etica universale del biocentrismo e del veganismo spingendo ogni Stato ad impegnarsi a formare la coscienza morale dei cittadini: la pace, la giustizia, la fraterna collaborazione, l’onesta ecc. devono essere insegnate a scuola con lo stesso impegno delle altre discipline scolastiche; al infine di:
– uscire dalla cultura sintomatologica e perorare lo sviluppo della cultura delle cause dei problemi;
-evidenziare gli aspetti etici, salutistici ed economici del sistema vegano;
– creare un Parlamento Mondiale con l’obiettivo di tutelare la pace nel mondo
e la sovranità dei popoli smilitarizzati;
– adottare una lingua comune, oltre alla lingua nazionale;
– educare l’infanzia alle virtù morali, alla giustizia, alla rettitudine, alla tolleranza, all’altruismo, alla dignità, alla fraterna collaborazione;
– sensibilizzare l’animo umano alla bontà, alla compassione, alla condivisione, alla valorizzazione delle differenze formali e sostanziali, al rispetto della vita in tutte le sue manifestazioni.
domenica 11 febbraio 2024
LE INQUIETANTI PROSPETTIVE DELL’INCREMENTO DEMOGRAFICO
di Franco Libero Manco
Durante l’anno zero, cioè la nascita di Cristo, la popolazione mondiale era di 350 milioni di anime. Si calcola che nel 1800 la popolazione fosse di 700 milioni e che nel giro di un trentennio sia aumentata di un terzo fino a raggiungere un miliardo di unità nel 1830. Un secolo dopo sulla terra si contano 2 miliardi di esseri umani e nel 1975 4 miliardi. Oggi la popolazione mondiale è di circa 8 miliardi di individui e si prevede che a fine secolo sarà di 100 miliardi. Ma molto prima sarà superato il numero massimo di esseri umani tollerato dal pianeta.
Thomas Robert Malthus all’inizio dell’800 già affermava che se la moltiplicazione della specie umana non fosse stata regolata sarebbe stata causa di carestie e fame nel mondo ed il motivo della sua stessa rovina. Anche se l’incremento demografico venisse arrestato e la fertilità umana diminuisse, la tendenza all’affollamento rimarrebbe. Alcuni esperti sono concordi nell’affermare che anche riuscendo a stabilizzare le nascite a livello zero (uguale a quello dei decessi) la popolazione mondiale raggiungerebbe ugualmente 16 miliardi di individui prima di una assestamento definitivo, cioè il doppio della popolazione attuale.
Se in un ascensore per capienza di 4 persone ne entrano 8 tra gli occupanti si manifestano segni di insofferenza, di ansia, di paura e qualunque incidente degenera in aggressività. Allo stesso modo, se una tavola è imbandita per nutrire 10 persone, a mano a mano che si aggiungono nuovi commensali le porzioni diventano sempre più piccole e quando l’esigua porzione non è più sufficiente a sfamare nessuno dei presenti, si manifestano azioni di forza e di violenza secondo la legge mors tua vita mea. Questo è quanto succederà al genere umano se responsabilmente non si impegnerà a contenere l’incremento demografico.
Il male supremo dell’uomo sta nella sua indifferenza verso gli effetti che producono le scelte individuali. Mettere al mondo un essere, per realizzare se stessi o appagare il proprio desiderio di essere genitori, è puro egoismo. Anche quando la procreazione è concepita per la gioia di avere un figlio da amare, è sempre l’egoismo che ci muove. La sola cosa che può giustificare la messa al mondo di un nuovo essere è l’amore per la vita, la volontà di chiamare un nuovo essere al bene dell’esistenza, la volontà di dare al mondo un elemento armonico e positivo per il bene di tutti; non per propria soddisfazione, non per assicurare a se stessi la propria discendenza, non per avere sostegno nella fase della vecchiaia, nè per lasciare il proprio patrimonio finanziario o immobiliare, ma nell’intento di contribuire a rendere migliore questo mondo. Donare la vita è l’esperienza più meravigliosa dell’universo (e nello stesso tempo più pericolosa e drammatica), per questo è grande la responsabilità verso chi (forse) non chiede di esistere.
La realtà antropologica mostra che quanto più una popolazione vive nella povertà e nell’ignoranza tanto più tende a moltiplicarsi, mentre quanto più c’è civiltà e benessere economico più si restringe il numero dei componenti familiari. Ma tutto è interconnesso e solo da una volontà politica generale intesa a favorire la prosperità e la cultura anche delle popolazioni indigenti può nascere il vero piano di contenimento delle nascite e scongiurare inquietanti prospettive future.
giovedì 8 febbraio 2024
ARMONIZZARE LE DIVERSITA’
Lui lì, bello e solitario in un mondo distratto che si ricorda della sua presenza solo quando vuol guadagnarci, solo quando vuol fargli del male. Solo quando decide di volerlo uccidere.
Quel mondo che si vanta di essere umano.
[Anche M90 è stato ammazzato… Sarebbe bello sapere che esiste un universo parallelo dove sono gli assassini a fare la stessa identica fine che viene destinata agli altri animali]
Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco
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ARMONIZZARE LE DIVERSITA’
Come il piccolo così il grande. La goccia d’acqua contiene tutti i segreti dell’oceano
di Franco Libero Manco
Non si può separare il corpo dalla coscienza, come non può essere separato il fuoco dal calore, il fiore dal suo profumo. C’è chi da più importanza alla bellezza formale del fiore, chi al suo colore, chi al suo profumo. Ma la sua forma, il suo colore e la sua fragranza sono un’unica cosa: non può esistere l’una senza l’atra. L’unità è sterile, fecondo è solo il dualismo: è la differenza che genera la vita. I valori morali, culturali, spirituali, scientifici, si arricchiscono al contatto con realtà differenti. Tutto ciò che è parziale, settoriale è per sua natura incompleto; avere una tale visione della realtà limita nella percezione delle cose, e questo genera esclusioni, razzismi, specismi, rivalità, guerre. Tutte le visioni parziali si sono rivelate tanto più perniciose quanto più avevano la presunzione di essere preminenti sulle altre.
Armonizzare le forze eterogenee nel luminoso obiettivo del bene comune, la pace, la giustizia, l’evoluzione, l’amore, la vita: questo è il primo, fondamentale scopo dell’esistenza e ciò che rende l’esistenza dell’uomo nobile e degna di essere vissuta.
Io sono ricco in virtù della presenza degli altri e delle cose che mi circondano. Se fossi solo non potrei evolvere. Ogni persona ed ogni cosa influisce sulla mia vita e contribuisce al mio arricchimento interiore per mezzo dell’esperienza che acquisisco nell’incontro. Come un uomo è tanto più padrone della sua lingua quanti più vocaboli conosce, così è tanto più ricco interiormente quante più esperienze positive della sua ha potuto contattare.
Ma io non percepisco che una piccolissima parte dell’insieme che mi condiziona attraverso il suo singolo componente. Il tutto è importante perché è composto dal singolo elemento, altrimenti sarebbe come dire che è importante il mucchio non il singolo chicco di grano, la foresta non il singolo albero, il popolo non la singola persona. Il dirigente d’azienda è importante quanto la persona delle pulizie perché l’uno senza l’altro non potrebbe funzionare l’azienda. Il musicista quanto il suo strumento musicale perché l’uno senza l’altro nessun concerto potrebbe essere realizzato.
Come il contesto influenza e condiziona il mio comportamento e la mia vita così il mio comportamento influenza e condiziona il mio prossimo, perché gli altri ed io siamo una cosa sola: siamo la folla dei viventi, siamo la vita. Se io violento o uccido qualcuno in sostanza sto violentando e uccidendo una parte di me stesso, sia perché nell’azione malvagia sto rendendo peggiore la mia coscienza e sia perché nei confronti del contesto e della vita mi esprimo in modo negativo, lesivo, disarmonico.
Non v’è pensiero o azione che non abbia i suoi effetti universali, “Non si può cogliere un fiore senza turbare le stelle”. Una buona azione influenza il mio vicino e lo induce ad essere anch’egli più disposto alla bontà e più disponibile nei confronti del suo simile. Per contro un’azione egoistica, cattiva si ripercuote negativamente non solo su se stessi e sulla vittima ma su tutti generando malcontento, rabbia, autodifesa e quindi discordanza.
L’interdipendenza è la realtà a cui sono legate indissolubilmente tutte le cose: essere in sintonia con il proprio contesto aiuta al funzionamento armonico del tutto; apprezzando il valore delle diversità si apre la mente e la coscienza a considerare ogni cosa come membra dello stesso organismo, tessere del medesimo mosaico, note della stessa sinfonia: in virtù di questo esiste la terra e l’universo.
Io non voglio essere un “attimo” dei tuoi pensieri, voglio essere nei tuoi pensieri in ogni “attimo”.
– Floriana Antonelli