sabato 17 maggio 2008

Melicos un'azienda giovane che crede nelle fonti rinnovabili.

Nella foto: Veduta lungomare con il Palazo della Provincia di Bari da http://www.fotografieitalia.it/

Sono stato a Bari splendida città della Puglia, l'occasione era una visita presso la Melicos
un'azienda che produce arredamenti metallici per ufficio, e da qualche anno, ha iniziato ad interessarsi anche al settore fonti rinnovabili, progetta e installa pannelli fotovoltaici in tutta Italia, è la prima volta che mi capita di trovare delle persone interessate a questi argomenti nel campo dei produttori di arredi, ed ho voluto conoscerle;
Prendo dal loro sito web la loro storia:
La progettualità a supporto del gusto e del bello, l’innovazione nei materiali e nelle forme quale principio ispiratore della funzionalità e modularità di ciascun prodotto; la differenziazione quale marchio distintivo dell’intero staff di ricerca e sviluppo aziendale.
Sono alcuni degli elementi cardine della filosofia “Melicos”, azienda giovane costituita da giovani. Mobili d’arredo per uffici direzionali, operativi, “front and back office”, reception, sale riunioni; ma anche ampia gamma di arredi metallici, dall’armadio ante scorrevoli o battenti agli spogliatoi o alle panche, dall’arredo di negozi a quello dei centri benessere.
Il tutto nel rispetto delle normative vigenti in tema di sicurezza ed impatto ambientale, e soprattutto in regime di qualità Iso 9001:2000.
Il moderno ed efficiente ufficio tecnico, convenzionato con importanti centri di ricerca nazionali, è affiancato da esperti designer ed architetti; la qualità del prodotto è costantemente monitorata da tecnici e ingegneri con l’unico obiettivo di garantire alla clientela un livello qualitativo dei prodotti alto e tempi di consegna celeri, sia sul territorio nazionale che europeo.
Etica in ufficio
La Melicos - Furnishing System è impegnata ad operare - volontariamente e quotidianamente - nella gestione Etica della propria organizzazione interna e nei rapporti con il mondo esterno, nonchè con tutti i suoi Stakeholders. La rilevanza della sostenibilità ambientale e sociale sono tematiche da sempre legate al nostro modus operandi.
Convinti sempre più che lo sviluppo economico e il benessere della società dipendano anche dai nostri comportamenti aziendali, abbiamo voluto con determinazione e tenacia, intraprendere un percorso di Business Ethics Management, per una più efficiente, quanto corretta, responsabilità sociale d'impresa.
Pur credendo nel sistema di certificazioni di prodotto e qualità, la Melicos, ritiene fondamentale per la propria mission aziendale scegliere un percorso etico, piuttosto che un semplice bollino di riconoscimento Etico.
Siamo sempre più convinti che per una giusta condotta "etica" aziendale, si debba intervenire nel punto in cui il prodotto è ancora processo.
Desideriamo migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti e ci proviamo attraverso una migliore qualità del processo.
Strutturando una dimensione etica, intendiamo rendere la nostra impresa, un'istituzione sociale intesa a regolare i rapporti tra soci, tra il board management e i suoi dipendenti, con clienti, fornitori e con la comunità nel suo complesso con lo scopo di svolgere una sana attività economica.
A tal fine ispiriamo, nel lavoro di ogni giorno, ai seguenti sei principi, per noi tutti inderogabili:Il nostro mondo, la nostra terra, la nostra città, il nostro "ufficio", non possono e non devono essere trasformati, se non in meglio. Noi ci impegnamo, sin d'ora, ad ampliare la nostra capacità di percezione, disciplinando il nostro spirito e il nostro operare per una corretta visione del business.
Altre informazioni le trovate sul loro sito, potete inviare una mail per ricevere il loro catalogo, e se state pensando alla possibilità di installare nel vostro manufatto dei pannelli fotovoltaici, potete contattarli.

Un'amica di Roma, Martina, che recita tutta la Divina Commedia a memoria, mi ha inviato una poesia in dialetto siciliano, di Ignazio Buttitta, con queste parole: "Mi farebbe piacere se potessi metterla nel tuo blog, mi auguro che possa essere compresa da chi legge. Ma la lingua d'altronde s'impara sentendola (e leggendola)". Volentieri la inserisco nella:

Pillola del giorno: LINGUA E DIALETTU

Un populu
mittitulu a catina
spugghiatulu
attuppatici a vucca,
è ancora libiru.

Livatici u travagghiu
u passaportu
a tavola unni mancia
u lettu unni dormi
è ancora riccu.

Un populu,
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.

Diventa poviru e servu
quannu i paroli non figghianu paroli
e si manciunu tra d'iddi.

Minn'addugnu ora,
mentri accordu a chitarra du dialettu
ca perdi na corda lu jornu.

Mentri arripezzu
a tila camulata
chi tesseru i nostri avi
cu lana di pecuri siciliani
e sugnu poviru
haiu i dinari
e non li pozzu spènniri,

i giuielli
e non li pozzu rigalari;
u cantu,
nta gaggia
cu l'ali tagghiati.

U poviru,
c'addatta nte minni strippi
da matri putativa,
chi u chiama figghiu pi nciuria.

Nuàtri l'avevamu a matri,
nni l'arrubbaru;
aveva i minni a funtani di latti
e ci vippiru tutti,
ora ci sputanu.

Nni ristò a vuci d'idda,
a cadenza,
a nota vascia
du sonu e du lamentu:
chissi non nni ponnu rubari.

Nni ristò a sumigghianza,
l'annatura,
i gesti,
i lampi nta l'occhi:
chissi non ni ponnu rubari.

Non nni ponnu rubari,
ma ristamu poviri
e orfani u stissu.
Ignazio Buttitta.





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