mercoledì 22 ottobre 2008

Scuola pubblica, quale futuro.

Nella foto: Londra Tower Bridge da http://www.flickr.com/photos

Le notizie di oggi sulla scuola e sulle manifestazioni che ci sono state in tutto il paese, testimoniano se ce ne fosse il bisogno, il grado di scontro da guerra civile che si sta diffondendo. Ieri a Milano è stata guerriglia. Sembrava Scampìa in guerra con i poliziotti in procinto di arrestare qualche malavitoso. Le migliaia di persone che sono scese in piazza per dimostrare contro la riforma Gelmini stanno ad indicare quanto sia forte il malcontento diffuso fra il personale docente e gli studenti; Ho scovato in rete il discorso che fece Pietro Calamandrei
sulla scuola (Dal 1945 membro della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipò attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione italiana. I suoi interventi nei dibattiti dell'assemblea ebbero larga risonanza: specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sui Patti lateranensi, sulla indissolubilità del matrimonio, sul potere giudiziario), lo riporto fedelmente, sembra la descrizione di quello che sta succedendo ai giorni nostri e non di un discorso pronunciato la bellezza di cinquantotto anni fa.

L'ipotesi di Calamandrei.
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico".
Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

Pillola del giorno: "C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti."
Henry Ford (1863-1947), industriale americano.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti rigiro la domanda: "Quale futuro senza la scuola?!" Poi aggiungiamo anche "Quale futuro può avere questa società senza la ricerca?!" e si potrebbe continuare all'infinito riunendo il tutto in unica sintesi :"Ma come fa a crescere e svilupparsi un paese che nega il futuro ai giovani?!"
Grazie di essere passato da me, condivido quanto hai scritto. Sono felice che gli studenti siano tornati compatti a protestare e a contestare, spero lo facciano con la propria testa senza strumentalizzazioni di chi ha altri interessi.
Per quanto riguarda Mafalda, c'hai preso in pieno è così che mi chiamavano anni fa, per carattere, battuta e azione. Ho deciso di tornare ad esserlo, non è mai troppo tardi per tutto. Saluti
Rossella

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo. Su tutto. Ho cercato di far finta di niente, di non vedere quelo che stava succedendo, di credere che, in fondo, non potesse essere davvero così. E invece, ahimè, è la verità. Stiamo andando a ramengo.

MeoWusa

Anonimo ha detto...

La storia si ripete. Il nostro dramma è che non siamo più in grado di ricordare le voci e gli ammonimenti del passato. Povero Calamandrei...oggi che direbbe?

Anonimo ha detto...

bellissima la citazione di calamandrei
Ameya
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Anonimo ha detto...

riprovo ma fammi sapere però
viki sono viky
non riesco più a non entrare solo anonima cavoli come si fa!!!

Anonimo ha detto...

ciao Nino,bellissimo il tuo canale ed interessanti i tuoi post.ciao