domenica 16 novembre 2008

Una soluzione civile. Di Stefano Benni.

In alto: Pantera nera tratta dal blog dell'amica Viky http://parolenelsole.splinder.com/ Sua la frase: "La pantera ama la notte....... come me......"

Dal blog di Michela Neve http://bloggum.splinder.com/ una bella notizia, in Francia cominciano a smantellare le centrali nucleari, orbene mentre nel paese d'oltralpe si comincia a pensare che forse questi sistemi non sono proprio sicuri, nel Belpaese invece, in leggera controtendenza, nonostante un referendum svoltosi vent'anni addietro che ne boccia l'utilizzo, se ne vogliono costruire almeno una decina, ecco il testo della notizia:
PARIGI, 13 NOV - La Francia intende procedere allo smantellamento delle installazioni nucleari di base giudicate non sicure. Lo ha detto il presidente dell'Asn, l'Agenzia per la sicurezza nucleare secondo cui ci sono le condizioni giuridiche e tecniche, anche se il processo sara' lungo.
La questione dello smantellamento e della denuclearizzazione dei siti francesi e' diventata di grande attualita' dopo gli incidenti avvenuti la scorsa estate.
Qui di seguito un nuovo racconto di Benni, è stato pubblicato nel 2007, quindi molto attuale, chi vi trovasse riferimenti alla situazione odierna del paese sappia che è puramente casuale.

UNA SOLUZIONE CIVILE di Stefano Benni.
Quando l'eroina potrà farsi pubblicità,
sarà svanita l'ultima differenza con la televisione.
HECTOR REYES, narcotrafficante
La grande piazza si sta riempendo, e dietro le finestre chiuse il Duce dei moderati ascolta quel rumore di passi speranzosi e aneli, immagina le migliaia di sguardi che si raccolgono nel mosaico di un volto, l'unico personaggio della Storia che non invecchia mai, la folla. Quella moltitudine è il suo sangue e il suo vampiro. Un rumore di mare lontano che attende la salvifica nave, l'apparire della prua che fenderà i flutti dell'incerto futuro.
Ma nel buio della vasta sala, mentre si guarda allo specchio e abbottona con gesti lenti la giacca nera e oro, il Duce non è felice.
Ogni ruga del suo volto è una battaglia, una vittoria o una sconfitta, un inno di esultanza, un muto ritirarsi. E anche se ora è trionfante, sa bene che la bilancia del destino oscilla al minimo fiato della Storia, non serve mettere sul piatto oro, discorsi e spade, prima o poi la piuma di un evento imponderabile potrà rovesciare le sorti, farla pendere contro di lui, rimandarlo nel mondo oscuro dei vinti, dei dimenticati.
Eppure molti sudditi fidati sono nella stanza, pronti a combattere al suo fianco, e anche se vi fosse un traditore non lo spaventerebbe. Chi conosce il potere sa che nè una sola persona , nè un milione di fucili, decide gli eventi. Neanche quella folla radunata là fuori, pronta in un attimo a cambiare d'umore e di passioni. Qualcosa d'altro muove i destini. Qualcosa a cui potrai dare un nome soltanto secoli dopo, nell'apparente quiete della Storia, ma neanche allora riuscirai a spiegarlo, e non ti insegnerà nulla. Un virus, una parola fatale, una pallottola, una battaglia, uno sguardo di donna, o un orribile massacro, un mostro inatteso e oscuro che ribalterà tiranni e democrazie con lo stesso indifferente sorriso. Si troverà mai una difesa, una cura?
Davanti a lui sta il generale Maganza, il freddo, abile Maganza. Lui sembra non dubitare mai. O se dubita non lo fa vedere, ha sempre una pistola nascosta, non fidatevi delle sue mani nude. Come ora, mentre trae dalla borsa un pacco di documenti, e li posa sul tavolo, davanti allo sguardo sospeso dei presenti.
- Abbiamo la soluzione - dice con calma.
Fuori il brusio della folla si acquieta, come se anche loro volessero ascoltare. Qualcuno accende il grande lampadario, e sono ora visibili, seduti o in piedi, i più alti esponenti del paese.
Sono pronti ad ascoltare il generale Maganza, ministro degli interni, numero due del governo. Il suo soprannome è Turbo Maganza, per come spazza via ogni disordine. Il viso è severo, ha solo un lieve tic che gli scuote la mandibola, ricordo di una bomba esplosa troppo vicino.
- Come prevedevamo, i sondaggi per le prossime elezioni (alludo ai sondaggi veri) non ci sono favorevoli. Non ci è servito nè il piano di informazione subliminale, nè il falso attentato alla nazionale di calcio. Ormai da anni, nel nostro paese la Storia si ripete. Vince uno schieramento, poi la gente ne è delusa, a volte senza un vero motivo, senza saper spiegare cosa si aspettava. Per noia, per irrimediabile istinto alla sfiducia, per abitudine al lamento e al guaito. Cosi' il pigro elettore premia un nuovo schieramento che poi disprezzerà e punirà dopo pochi anni. Nuovamente riappariranno gli streotipi, i luoghi comuni, le barzellette e le conversazioni da treno, e risorgeranno le caduche indignazioni cavalcando le quali l'opposizione, seppur di poco, prevarrà. Ben sapendo che presto anche lei dovrà scendere dalla giostra, e di nuovo tutto ruoterà, in un colorato nulla di chiacchiere e nell'onanismo di nuovi sondaggi.
Inutilmente cerchiamo di sedurre gli elettori, i telespettatori, i sostenitori, i consumatori, tutti i nomi, insomma, con cui abbiamo cancellato il vecchio, ridicolo termine di "cittadini".
Li abbiamo abituati alla corruzione, all'ingiustizia, alla mediocrità, ma si sono vendicati: si sono abituati anche al disprezzo. E qualsiasi nuovo tribuno può aizzare e moltiplicare la loro malevolenza.
Si', noi politici siamo disprezzati, e siamo stanchi di esserlo. Lei, Duce dei moderati, ha già proposto diverse volte di non votare più. Ma i politologi le hanno spiegato perchè ciò sarebbe deleterio. In primo luogo, il clima elettorale sfoga e spurga odio e veleni, restituisce una parvenza di senso ai nostri discorsi e, almeno per poche settimane, la politica torna sopportabile alla gente. In secondo luogo, il mondo ha bisogno della maschera dell'urna, come di un elmo ligneo. Ogni stato estero sottolineerebbe la sua presunta superiorità democratica. ci rimproverebbero e condannerebbero anche paesi le cui elezioni sono una ignobile farsa. In terzo e ultimo luogo, senza voto anche il nostro schieramento crollerebbe: non può fare a meno di questo conato, di questa sordida palingenesi, della necessaria sfida fratricida fatta di vendette tra correnti, siluramenti e ricatti.
Non si possono quindi eliminare le odiose, prevedibili, decrepite elezioni. Ma si può fare qualcosa per dare loro nuova vita? ebbene si'! Non rassegnamoci. Possiamo trasformarle. Possiamo far si che la gente ci ami ancora!
Mi accorgo di aver suscitato il vostro interesse. Bene, dallo studio dei nostri esperti, condensato in queste pagine, è risultato che esiste una soluzione, una sola che potrebbe salvarci, e restituire alla politica il ruolo di arbitro necessario e stimato.
E' qualcosa che il nostro paese ha già conosciuto: una guerra civile.
Vedo qualcuno sorridere, qualcuno stralunare gli occhi, qualcuno guardarmi imbarazzato. Ma non temete. Quella bomba mi scoppiò vicino alla testa, ma non dentro. Mi spiegherò meglio. Quello che ci serve non è una guerra civile nata dal caos degli eventi, dallo scontro smodato di bisogni e ideologie, dal disordine e dall'anarchia. Parlo di una guerra civile civilmente organizzata, pianificata, controllata, e soprattutto sceneggiata con i migliori mezzi della tecnologia e dell'informazione. Una guerra civile potrei dire 'di centro', se questa parola non vi ricorda troppo la balistica.
Leggete i rapporti degli esperti e vi renderete conto perchè questa idea, a prima vista insensata, sia in realtà razionale e desiderabile non solo per noi ma anche per l'opposizione, che ha infatti accettato di collaborare alla stesura del progetto.
Vi spiego ora, signori, come avviare e gestire questa operazione.
Si inizierà con l'assassinio di un importante rappresentante del governo da parte di un gruppo terrorista. Questo gruppo terrorista, naturalmente da noi controllato, sarà formato da persone ampiamente rappresentative di ciò che viene attualmente odiato dai moderati del nostro paese. Uno straniero mediorentale, un anarchico, una donna ciarliera e radicale, un omosessuale non stilista e uno a scelta tra un ecologista filo-zanzare, un lavavetri e un ex partigiano. Stiamo lavorando per un cocktail odiosamente perfetto.
L'attentato sarà ripreso dalle televisioni e mostrato a reti unificate per ore e giorni. I dibattiti partiranno appena dieci minuti dopo la notizia. Il gruppo terrorista, sulla cui verità o virtualità non mi dilungo, verrà eliminato in un conflitto a fuoco. Ne diffonderemo le foto, la storia, l'infame progetto. Subito ci saranno le reazioni dall'una e dall'altra parte. Prevediamo il rapido insorgere di un clima rovente, cui aggiungeremo subito un bel pò di fuoco.
infatti la mattina dopo accadranno una serie di eventi preparati con cura:
1. L'arresto di venticinque esponenti dell'opposizione con l'accusa di essere complici dell'attentato, e la morte di uno di essi in carcere.
2. L'irruzione nelle maggiori Università e licei, e forse scuole elementari, da parte di corpi speciali comandati dal generale Momotti, uomo particolarmente odiato e dal passato repellente. Durante quel raid verranno uccisi dai venti ai duecento studenti.
3. L'esplosione di una o più bombe nella metropolitana.
4. Top secret, per ora.
Fine prima parte.
Pillola del giorno: Due pesciolini rossi pinneggiano all'interno della loro boccia di vetro; Parlano del più e del meno nel linguaggio ittico.
Uno dei due dice: "Sai mi sono convinto che Dio esiste".
L'altro gli chiede: "Come fai ad essere cosi' sicuro?".
E quello, indicando con gli occhi verso l'alto e ammiccando, declama: "Qualcuno lassù ci cambia l'acqua".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Profetico Benni !
Io un soggetto da usare come cavia l'avrei ...

Anonimo ha detto...

allora sono dio?
ommamma non mi piace
grazie della tua attenzione e anche se la metti sempre sul ridere sei molto sensibile e carino
i miei pescini nell oceano sorridono felici sotto un cielo di una miriade di stelle..
hola caro notte
PS dove le trovi le canne di quella buona che quassù è introvabile?'
ihihihih

Anonimo ha detto...

La Francia ha così deliberato, ma imparare dagli errori altrui richiede una decisionalità intelligente.
Benni ipotizza qualcosa di molto verosimile. Ci si scannerà e tutto andrà a puttane, col permesso della ministressa che ne sa, ne sa...
I pesci sono ROSSI?
Nino, lei è un comunista...
Ti abbraccio e ti ringrazio,
Perla d'uomo.
danis

Anonimo ha detto...

Rossissimi