lunedì 19 gennaio 2009

Pasquale il barbiere. Di Stefano Benni.

In alto: Immagine tratta dal sito http://www.donfrenchphotography.com


La giornata di domenica è stata particolare, è stata inaugurata la rubrica della cultura, Aristotele diceva: "Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti." La cultura rende un popolo facile da guidare ma difficile da rendere in schiavitù, un popolo che legge e si informa riesce a capire quello che lo circonda non si fa sottomettere facilmente da chicchessia, nel nostro paese purtroppo abbiamo un livello culturale fra i più bassi d'Europa e la nostra situazione non è per niente invidiabile;
Ringrazio quanti hanno dato il loro contributo alla realizzazione di questa giornata e ai tanti visitatori che hanno navigato in questo blog;

Proseguendo in questo filone culturale, propongo un brano del libro di Stefano Benni "Bar sport", una delizia per il palato, consiglio di stamparlo, incorniciarlo e darlo in omaggio al vostro barbiere/parrucchiere di fiducia, rinnovo l'invito ad acquistare il libro:

Pasquale il barbiere. Di Stefano Benni.

Pasquale è molto più di un barbiere. E' un amico, un fratello, un maestro. La sua voce soave tratta con competenza i più svariati argomenti, mentre le mani agili danzano sul tuo coppino con un paso doble di forbici o una rumba di macchinetta. Tutti sprofondano nella sua poltrona come nell'utero materno, facendosi cullare dai suoi massaggi, dalle musiche celestiali della sua radio, dai profumi di paradiso che avvolgono l'aria. Anche Girotti, il macellaio, che ha sempre la faccia di quando sta per tranciare un osso duro col coltellaccio, sulla sedia di Pasquale si sbraga come un eunuco, si fa mettere i fiocchetti di cotone sul collo, si fa spalmare di creme orientali e vuole l'antiforfora all'uovo. Pasquale gli gira attorno con grazia, gli mette uno sotto l'altro in mano dei calendarietti intrisi di sapone odoroso con donnine mascherate e seminude, e Girotti si agita sulla sedia e dice "Che roba" e mette tutto in tasca. Pasquale gli parla della produzione argentina di manzi, gli fornisce gli ultimi dati statistici, e finiscono quasi sempre per decantare insieme le virtù del roastbeef, di cui esistono molti tipi. Girotti entra come una bestia, barba lunga, capelli da carcerato, ed esce con una scodellina di capelli neri lucidi, di basette ricamate, e due guance come due chiappe. "Sembro proprio un film americano", dice Girotti.
Anche l'avvocato Braga mette il collo d'avvoltoio nelle mani di Pasquale, e di nessun altro. Ha solo sei capelli: quattro corti e due lunghi. Ma Pasquale tira, liscia, riporta, asporta, allunga i peli delle orecchie, insomma riesce a coprire tutta la sommità del cranio di Braga di uno strato capelluto. Per far ciò deve stirare i capelli uno per uno alle dimensioni di una tagliatella. Mentre lavora intrattiene Braga sulla situazione di governo, Braga è DC, con paurosi sbandamenti fascisti quando gli affari vanno male, e Pasquale frizionando annuisce: "Si', avvocato, tutti in galera bisognerebbe metterli... Si', avvocato, tenga su la testa. Brucia l'acqua? Il fatto è che non c'è voglia di lavorare... Ci vorrebbe un bel repulisti. Shampoo?"
Il ragionier Bacci è la creatura preferita di Pasquale. E' piccolo e molto brutto, e perennemente affamato di donne. Da anni corteggia con insistenza tutte le segretarie dell'ufficio, invitandole alla pallacanestro. Per sembrare più alto porta un paio di mocassini sovrastanti un'impalcatura di legno e vetroresina uso tacco, che lo alzano di otto centimetri, ma lo costringono a camminare bilanciandosi con le braccia aperte come gli equilibristi sul filo, il che non gli dà un'aria disinvolta. Porta camicie sciancrate che si sbragano con rumori laceranti ogni volta che si china, e cravatte con nodi delle dimensioni di un bambino. Ma il suo dramma è la testa: ha infatti un corno oleoso di capelli che scende sulla fronte, quantità industriali di forfora, e un buco vuoto alla sommità del cranio, in cui nei periodi di brutto tempo si forma una pozzanghera. E lui sogna capelli gonfi, vaporosi, lunghi sulle orecchie e con due belle bassette. Pasquale compie su di lui un vero capolavoro: mentre parla di moda, di cavalli, di dermoprofilassi e di zen, lo anestetizza con un cocktail di sei frizioni, e poi, mentre dorme, lo passa flambè col phon. I capelli di Bacci vampeggiano in tutte le direzioni, e Pasquale li forgia, li spunta e tira, e fissa e bolle e cuce e arrotola in una gran nube di vapore dolciastro che il gioco degli specchi trasforma in una visione infernale. Poi racchiude il tutto in una retina chiusa col lucchetto, e sveglia Bacci con uno schiaffo. Lo copre tutto con una schiuma da barba come papà Natale e lo rade con cura, anche se Bacci non ha un pelo che è un pelo, ma Pasquale è psicologo, non è Pasquale per niente. Alla fine apre la retina e, fatto meraviglioso, sulla testa di Bacci appare una fluente capigliatura, vaporosa, liscia come un biliardo e larga un metro sull'asse delle orecchie, un castello d'ebano che manda riflessi abbacinanti. Bacci si tocca un pò, come per credere ai suoi occhi, e molla diecimila lire con duemila lire di mancia. Appena uscito dal negozio, fa un saltino e si mette il cappello. Si sente subito il sibilo di un canotto che si sgonfia, e il cappello scende lentamente dalla cima del castello fino a posarsi sulla testa, mentre il taglio alla Pasquale cede miseramente. Dopo due passi la banana di capelli umidicci cala sull'occhio di Bacci, i capelli sulle orecchie si ritirano come vermi nella terra e dalla testa di Bacci comincia a fioccare, lenta lenta come la neve, una tormenta di forfora che imbianca il marciapiede.

A proposito della situazione economica e finanziaria nel blog di Valerius82 trovate un'interessante articolo che spiega come siamo arrivati a questo disastro e ai danni causati dal capitalismo sempre più spinto:

Perchè tutti stiamo male

Ho sempre sostenuto che le emozioni sono alla base della nostra vita e del nostro stesso agire autentico.

Il risultato della crisi mondiale è l'esatto contrario, cioè un mondo freddo, senza più nulla in cui credere, senza un briciolo di sensazione, di pienezza che apre un po gli animi, del giusto agire; dove la vera realtà che è "condivisione" (e non pretende alcuna supremazia su nessun essere umano), ormai è quasi svanita all'orizzonte.

Vi riporto con tutto il mio coinvolgimento uno stupendo articolo tratto dal sito di DONCHISCIOTTE.ORG;
potrebbe essere illuminante per molti, e anche se non ha pretese di risolvere nulla, almeno ci rende forse un po più consapevoli sui fatti attuali, per capire da dove tutto questo sfacello è partito.


LA FINE DEL CAPITALISMO ? NON PROPRIO MA QUASI...


Il crollo del 2008

Nell'estate del 2008 la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) aveva messo in guardia sul pericolo di un'altra Grande depressione, di portata tale da far impallidire il crollo economico degli anni '30. Il problema era nato con la crisi americana delle ipoteche subprime, che le banche statunitensi concedevano a condizioni sempre meno severe a consumatori non in grado di provare le loro capacità di rimborso. Non si trattava di un errore che una normativa insufficiente rendeva impossibile rilevare: le autorità sapevano quel che stava accadendo e avevano ampie possibilità di porre rimedio alla situazione. Ma la lobby delle istituzioni finanziarie si era battuta con successo per ottenere il diritto di prestare a chiunque e senza restrizioni. Secondo Elliot Spitzer, ex governatore di New York, quando era apparsa evidente l'ampiezza delle procedure fraudolente di finanziamento messe in atto dalle banche, gli Stati, all'incirca nel 2003, avevano tentato di intervenire per regolarizzare la situazione; mail Dipartimento del tesoro statunitense aveva bloccato unilateralmente ogni tentativo in tal senso.
... Continua

Per sorridere un pò una vignetta di PV ci tira su il morale:

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Uomini%20brutti%20Low.jpg

Uomini brutti



E' tornata dopo un lungo periodo di assenza forzata la mia cara amica Aliceydulcinea, con una splendida poesia, la propongo come benvenuto:

Il tempo gravido di inganni
elabora ipocriti accordi,
traghetta desideri,
recupera istanti e luoghi
per accogliere memorie,
rughe riflesse e immutabili
nella quiete di uno specchio
Morbide e duttili mani
dissertano e modificano
evanescenti sembianze
incapaci di colpa,
filtrate da ricordi consunti
Dissonanze silenziose,
combinazioni armoniche
che sfuggono al confine

Sospeso irripetibile attimo,
variabile accordo che affiora
sulle labbra del vecchio Targhi,
accoglie profili d’alberi e suoni,
riflessi ingannevoli che eludono
il nostro piacere
Respinti dalla nostra solitudine,
malinconici e spaventati
nel nostro essere soli.
Amore,
rinnovato ciclo
della fine e del principio


Pillola del giorno: Questa la chiamano musica classica, vero? L'ho capito perchè non cantano.
Marilyn Monroe.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

grande Marilyn.

Hai chiesto a AAA come sta?
AAA a casa con la febbre

Anonimo ha detto...

ciao Nino!!!Benni è veramente spettacolare!!!buona settimana!!

Anonimo ha detto...

Nino caro, casa mia è casa tua, ma continuo a dirti che la gente purtroppo va sempre di fretta e non si sofferma a leggere blog e post troppo lunghi e neppure i commenti. Io sono una che deve rubare ogni attimo che passa nel blog… Ammiro il tuo progetto perché ammiro la tua intelligenza, ma so che è difficile trovare riscontro sui blog per queste iniziative. I post sono letti solo se in sintesi e i commenti stralunghi, chi li legge? nessuno.. tranne me :) grazie per gli auguri e per i complimenti. sei una persona squisita

Anonimo ha detto...

tesoro ti ho lasciato un pvt su splinder, vai a leggerlo e cqe funziona solo per splinder, su blogger nn va. un bacio

Anonimo ha detto...

Deliziosa la fiaba di Stefano Benni, è un tuffo nelle botteghe di paese degli anni 60,un pò di nostalgia,forse,per un periodo in cui non si stava male...o almeno ci si accontentava!
un bacio e una buona settimana
mary

Anonimo ha detto...

Grazie Nino, ritrovarsi e ritovarti porta nei miei occhi un sorriso, quel sorriso che ha accompagnato il mio silenzio. Alice

Anonimo ha detto...

AAA, riguardati, non prendere freddo, pare che giri l'australiana.
Auguri di pronta guarigione!!

Anonimo ha detto...

Cara Mimosa, io sono convinto della genialità di questo grande scrittore, non per niente metto nei miei post quasi sempre dei suoi scritti, sono contento che ti piaccia, ogni lettore in più di Benni, per me è una soddisfazione!
Ciao

Anonimo ha detto...

Cara Lady, diceva un vecchio saggio che il tempo è tiranno, sono d'accordo, in rete tutti corrono da un blog all'altro, soffermandosi lo stretto necessario; Gli antichi romani per far passare più veloce il tempo allargavano i buchi delle clessidre, ed i cow boys nel vecchio west per ammazzare il tempo sparavano agli orologi; Vabbè però ogni tanto soffermiamoci un pò, magari in qualche blog c'è qualche notizia interessante che vale la pena qpprofondire, per esempio nel post di oggi Valerius parla del grande botto dei subprime negli Stati Uniti e la conseguente catastrofe finanziaria che ha coinvolto tutti gli stati europei, magari conviene capire come è andata, dicevo all'inizio del post che un popolo informato è difficile soggiogarlo, ebbene se ci soffermiamo a leggere queste notizie magari comprendiamo;
Ti ringrazio per il tuo prezioso consiglio, mi è stato molto utile;
Grazie anche per l'invito a casa tua, credo che non mancherà molto e ti chiederò asilo politico!
Io spero di riuscire a realizzare il mio progetto, ci sto impiegando molto del mio tempo, e devo dire comincio a vedere i primi risultati; Sei una vera amica i tuoi apprezzamenti mi rallegrano e rendono spumeggianti le mie giornate.

Anonimo ha detto...

Bei tempi, rispetto a quello che ci viene propinato adesso, quelli erano periodi leggermente più allegri, adesso sono anni che ci troviamo sotto una cappa mefitica e nauseabonda, ma coraggio mia cara Mimosa, non lasciamoci prendere dalla malinconia, perbacco!
Vedo che Benni viene molto apprezzato e pensavo di postare ogni lunedi' un suo scritto.
ciao Mimosa, vengo a trovarti ci prendiamo un caffè e ci facciamo due risate
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Alice cara, per me è un vero piacere ritrovarti dopo tutto questo tempo, mi mancavano le tue poesie, sei una cara persona, bentornata tra noi.
Un forte abbraccio