domenica 17 agosto 2014

PSICOPATOLOGIA DEL LETTORE QUOTIDIANO [COME RICONOSCERLO IN LIBRERIA, COME AIUTARLO, COME LIBERARLO DAL SUO VIZIO]


Era uno scrittore talmente graffiante, che i suoi lettori si riconoscevano dai segni sul viso.


Leggere è salutare, un libro al giorno leva il medico di torno, ferragosto ce lo siamo levato dalle scatole e adesso possiamo rilassarci con la lettura di un bel libro, a proposito di letture, nel lontano ottobre del duemilanove postavo un'articolo di quel grande genio della letteratura italiana contemporanea che risponde al nome di Stefano Benni, sono un'accanito lettore di Benni, dopo aver letto questo breve racconto, sono convinto che vi recherete di filato in libreria ad acquistare tutti i libri di questo grande autore che tutto il mondo ci invidia, da leggere sotto l'ombrellone!
PS: In questo stesso post c'è anche la lettera aperta al sindaco di Faleria, con una proposta interessante per i cittadini, ricordo che il sindaco era del PD, giunta PD da sempre..,.il quale ci assicurò la massima attenzione, ma che puntualmente ha disatteso, l'unico risultato è stata la concessione della possibilità di usufruire per una settimana del manufatto Ospedaletto, è stato girato anche un video a testimonianza di quell'evento... Buona lettura!


PSICOPATOLOGIA DEL LETTORE QUOTIDIANO
[COME RICONOSCERLO IN LIBRERIA, COME AIUTARLO, COME LIBERARLO DAL SUO VIZIO]


(Di Stefano Benni)

1 LETTORE DEL TIPO "SPERDUTO" (LEGENS FORTUITUS)

Questo tipo di lettore non ha alcuna familiarità con le librerie. Vi entra solo una o due volte all'anno, a volte una o due volte nella vita. Si riconosce dall'aria spaurita e impacciata, da alunno che teme di essere interrogato da un momento all'altro. Cammina tra le pile di libri come tra mucchi di filo spinato, o cespugli di rovi. Ogni tanto lo potete sorprendere mentre legge il titolo di un volume con la stessa espressione preoccupata con cui guarderebbe la sua radiografia del rachide. Sorride solo quando vede apparire, su una copertina, il volto di un personaggio televisivo.
Allora chiama il compare (questi lettori viaggiano sempre in coppia per sostenersi a vicenda nell'impresa) e con grandi cenni di giubilo, gli indica che c'è qualcosa di umano in quel pianeta alieno. A questo punto prende coraggio, avanza e fa subito cadere una pila di pocket, ripiombando nel terrore. Riprende fiato nel settore mappe geografiche, dove lo si vede fingere interesse per la periferia di Hong Kong, mentre sta solo cercando un commesso a cui rivolgersi. Individuatolo, si accosta, ma quasi sempre chiede l'informazione:
a] a un cliente
b] alla cassiera sommersa dagli scontrini
c] alla sagoma in cartone di Umberto Eco.

... Continua

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