domenica 31 maggio 2015

Nessun consenso sulla sicurezza degli Ogm

Nessun consenso sulla sicurezza degli Ogm

Lo sbandierato consenso scientifico sugli Ogm non esiste: è quanto rivela un documento sottoscritto da oltre 300 Scienziati indipendenti. Che, in questo modo, sbugiardano una volta per tutte gli arroganti e saccenti ideologi delle modificazioni genetiche, sempre d’accordo sulla loro sicurezza.
Negli scorsi giorni abbiamo parlato di Ogm, chiedendoci perché molti “scienziati” siano sempre e comunque a favore delle lobby, quando si trattano questi argomenti. Ovviamente non abbiamo ottenuto risposta. Solo qualche insulto da parte dei supporter di questi promoter travestiti da uomini di scienza.
Oggi invece parliamo di un altro tipo di scienziati. Quelli veri. Quelli che, in quanto tali, ritengono importante il principio di precauzione, assente in laboratori finanziati dalle multinazionali o in paesi come gli Stati Uniti, ma non in Europa (almeno fino a che il TTIP non irrompa davvero nell’Ue) o fra i ricercatori indipendenti. Più di 300 di questi, fra cui anche biologi molecolari e biotecnologi, sottoscrivendo questo studio hanno chiarito una volta per tutte che la millantata sicurezza degli Ogm non esiste, è arbitraria e artificiale.
I risultati delle varie ricerche su questo argomento, suggerisce questa pubblicazione, sono molto controversi per i diversi metodi usati, ma anche per la diversa e spesso interessata interpretazione dei risultati ottenuti. Più precisamente, secondo questa ricerca una rigorosa valutazione della sicurezza degli Ogm è sempre stata ostacolata dalla mancanza di fondi indipendenti dagli interessi di chi questi organismi li produce.
La ricerca per il bene pubblico, inoltre, è stata ulteriormente “limitata da questioni relative ai diritti di proprietà, oltre che dal negato accesso a materiale di ricerca per i ricercatori che non sono stati disposti a firmare accordi contrattuali” con gli sviluppatori di Ogm stessi. Un “controllo inaccettabile” sulle pubblicazioni da parte dei diretti interessati, fa presente lo studio.
Secondo Nicolas Defarge, co-autore del documento e membro dello European Network of Scientists for Social and Environmental Responsibility (ENSSER), “Il progresso nella scienza si conquista attraverso dibattiti su argomenti scientifici. Il nostro documento vi contribuisce”.
E le risposte? “Potranno venire solo da ulteriori studi basati su solidi protocolli in grado di stabilire gli effetti a lungo termine. E tutto dovrà essere pubblicato, di libero accesso e con i dati originali disponibili e non tenuti segreti”, aggiunge Defarge: “Dobbiamo tenere a mente che gli studi condotti dalle industrie a sostegno della diffusione degli Ogm sul mercato solitamente non sono sottoposti a peer review”.
La dottoressa Belinda Martineau, altra firmataria del documento e membro del Michelmore Lab all’UC Davis Genome Center, Università della California, ha dichiarato invece: “Do tutto il mio sostegno a questo documento che descrive bene lamancanza di consenso scientifico sulla sicurezza degli organismi geneticamente modificati”.

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