venerdì 29 gennaio 2016

Capitalismo e Signoraggio : Italia genuflessa all’Iran paese col primato delle condanne a morte.


Capitalismo e Signoraggio : Italia genuflessa all’Iran paese col primato delle condanne a morte.


Foto : Laspiapress tutti i diritti riservati.

di Simona Mazza

Capitalismo e signoraggio: L’Italia si genuflette davanti all’Iran, Paese con il più alto numero di condanne a morte.

In queste ultime ore l’Italia è balzata ogni onori della cronaca e dei gossip da rotocalco per l’ennesima figuraccia fatta dal nostro Premier Matteo Renzi, che ci ha reso ancora più ridicoli di quanto non lo fossimo agli occhi del mondo intero.

Ci riferiamo alla visita del Presidente iraniano Rohan Hassan, accolto con tanto di tappeto rosso, e della decisione di Palazzo Chigi, servo e prono davanti ai poteri forti, di nascondere le opere d’arte dei musei capitolini che avrebbero potuto imbarazzare(?) il presidente.

Vittime dell’assurda censura sono stati capolavori d’arte quali: La Venere esquilina, il Dioniso degli horti lamiani e un paio di gruppi monumentali. Oltre al velo, sono stati rimossi anche alcuni quadri nella pinacoteca, tra cui il “ritratto di gentildonne”, non fosse mai che offendessimo chi le donne le picchia e le uccide per adulterio, mentre alcune porcellane sono state tolte dalle vetrine.

Fenomenale il commento di Rohan, che ha tweettato “Con tutti quei contratti firmati, ci aspettavamo che il governo italiano qualche statua l’avrebbe anche distrutta”.

Ovviamente Renzi, poco incline allo spirito ha liquidato chi lo fermava affermando “Oggi parlo di banche”, ma evidentemente la “testa d’asino” che gli ha conferito l’opinione pubblica e non solo, pesa come un macigno.

E sì, perché anche il ministro dei beni culturali Franceschini ha criticato la “velatura” parlando di “scelta incomprensibile” per poi continuare “Né il presidente del Consiglio né il sottoscritto eravamo informati”.

E qui inizia il trito e ritrito gioco dello scaricabarile.

Chi ha ordinato di applicare la censura?

In assenza del consigliere diplomatico di Renzi Armando Varricchio (in questi giorni a Tokio per preparare il prossimo G7 giapponese) la decisione sarebbe stata presa dalla responsabile del cerimoniale di Palazzo Chigi, Ilva Sapora, che dimora nel Palazzo da 15 anni ed è stata promossa al tempo di Letta.

La gaffe sarebbe attribuibile alla sua mancanza di sensibilità politica e alla scarsa conoscenza delle lingue, sta di fatto che un’indagine interna avviata dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti si occuperà di “accertare le responsabilità e fornire con la massima sollecitudine tutti i chiarimenti”.

Insomma la caccia al capro espiatorio più comodo è già iniziata e del resto la Sapora è prossima alla pensione.

Un’altra indagine, nelle stesse ore, la sta conducendo anche il commissario prefettizio del Comune di Roma, Francesco Paolo Tronca che, dopo essere stato nell’occhio del ciclone grazie ai numerosi scivoloni di Marino, tutto vuole tranne che vedere associato il proprio nome ad una “megagaffe” di proporzioni internazionali.

Tronca avrebbe infatti chiesto una relazione scritta sull’episodio al sovrintendente capitolino, Claudio Parisi Presicce che in più dichiarazioni ha deciso di esporsi pubblicamente, spiegando ai giornalisti “Dovete chiedere a palazzo Chigi, la copertura delle statue non è stata decisa da noi, è stata un’organizzazione di palazzo Chigi, non nostra”.

Nel gioco del rimpiattino (cui siamo ormai abituati) Palazzo Chigi ha deciso di sorvolare e l’unica dichiarazione è arrivata dal portavoce di Renzi, che ieri nel tradizionale sms serale, ha parlato di “decisione presa dal Cerimoniale” non solo per “rispetto nei confronti del presidente iraniano” ma anche per “protezione e tutela di varie opere d’arte esposte al passaggio della corposa delegazione”.

E comunque, “un eccesso di zelo che non è stato apprezzato dai piani alti di Palazzo Chigi”.

Sta di fatto che il museo è stato chiuso poco prima che il Presidente arrivasse ed il personale, sostituito con guardie addette alla sicurezza così com’era stato studiato da tempo con il cerimoniale iraniano.

Cosa temeva Rohani?

Rohani, in conferenza presso la sala Marco Aurelio non voleva rischiare di finire in qualche scatto strumentalizzabile dai suoi avversari, in Iran.

Detto ciò pare improbabile che Renzi ed i suoi collaboratori non avessero saputo nulla, ma continuano ad aggrapparsi sugli specchi.

Intanto il presidente iraniano, informato dell’accaduto, ha fatto sapere che non pranzerà con il presidente Hollande perché i francesi (che gongolano per la nostra figuraccia) non accettano di pasteggiare senza vino come vorrebbero gli iraniani e per difendere in qualche modo Renzi, ha spiegato ai giornalisti “Gli italiani sono un popolo molto ospitale che fa di tutto per mettere a proprio agio i suoi ospiti, e li ringraziamo”.

Il precedente e la Storia.

In realtà quello di velare i nudi non è un episodio isolato: a ottobre il presidente del Consiglio ospitò a Palazzo Vecchio (Firenze) lo sceicco Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati arabi e per l’occasione fece coprire un nudo di Jeff Koons a palazzo Vecchio.

Prima di lui ci aveva pensato solo Mussolini nel ’38 per la visita di Hitler.

Oggi l’attenzione è invece puntata sui nudi che decorano l’ingresso di Villa Madama, sulle pendici di Monte Mario, dove Renzi accoglierà questa sera, sempre per motivi economici, l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad bin Khalifa Al-Thani.

In ogni caso è meritevole del più feroce sdegno il fatto che un Paese che si proclami civile come il nostro possa prostrarsi così meschinamente davanti al capo di un Governo teocratico, basato sulla legge islamica e sacra della Sharia che contempla la pena di morte in quattro casi:

Omicidio, adulterio, bestemmia contro Allah ed apostasia (abbandono della religione islamica).

A tal proposito segnaliamo che nel 2015 sono state giustiziate in Iran 1.804 persone (una media di tre al giorno): il numero più alto di esecuzioni nel Paese in 25 anni e con Rouhani il numero è aumentato, raggiungendo cifre record.

In questo principio d’anno sono state giustiziate 25 persone solo nella prima settimana.

Renzi e Rouhan : di che affari parliamo?

I due hanno firmato dei memorandum d'intesa: il primo è una dichiarazione congiunta sulla road map per la cooperazione bilaterale. Segue un memorandum di intesa per la cooperazione tra il ministero dello Sviluppo economico italiano e quello del commercio e delle miniere iraniano.

Ancora una volta sbaviamo di fronte agli interessi dei capitalisti e tutto il resto, inclusa la dignità quella la mandiamo davanti al plotone d'esecuzione!

Nessun commento: