giovedì 24 marzo 2016

Un mondo veg risparmierebbe la vita a oltre 8 milioni di persone l'anno

Un mondo veg risparmierebbe la vita a oltre 8 milioni di persone l'anno





Secondo un nuovo studio del'università di Oxford, se entro il 2050 abbandonassimo gli alimenti di origine animale risparmieremmo milioni di decessi, di emissioni di gas-serra e di dollari in costi sanitari.


Uno studio dell’università di Oxford ha fatto una stima dell’impatto dell’alimentazione a base vegetale su clima e salute. “Ciò che mangiamo ha forti conseguenze sulla nostra salute e sull’ambiente” ha detto Marco Springmann, autore principale della ricerca.

Per ottenere questa stima, sono stati calcolati gli effetti di 4 tipi diversi di alimentazione esistenti dalla metà del secolo scorso:
uno che riflette le tendenze alimentari degli ultimi decenni;
uno che segue le linee guida globali, con consumi consigliati di frutta e verdura e limitazioni su carne rossa, zucchero e calorie;
alimentazione vegetariana;
alimentazione 100% vegetale.

Se l’intera popolazione mondiale seguisse le linee guida sull’alimentazione, entro il 2050 si potrebbero evitare oltre 5,1 milioni di morti premature all’anno, ma con una dieta 100% veg il numero di decessi evitati ogni anno salirebbe a 8,1 milioni.

Per quanto riguarda l’impatto climatico, seguire le linee guida mondiali ridurrebbe le emissioni relative alla produzione di cibo del 29%, una dieta vegetariana le ridurrebbe del 63% mentre con un’alimentazione totalmente vegetale si avrebbe una riduzione del 70% delle emissioni.



Si potrebbero risparmiare dai 700 ai 1000 miliardi di dollari in costi sanitari cambiando le abitudini alimentari, calcolati in sanità, servizi di cura non remunerati e giorni di lavoro persi. Il vantaggio economico della riduzione dei gas serra, invece, è stato stimato intorno ai 570 miliardi di dollari.

Secondo la ricerca, la maggior parte dei benefici complessivi andrebbero a vantaggio dei paesi in via di sviluppo, mentre gli effetti del cambiamento a livello individuale sarebbero maggiori nei paesi sviluppati, visti gli alti dati sul consumo di carne e sull’obesità.



“L’impatto del sistema alimentare sull’ambiente sarà difficile da contrastare e probabilmente richiederà ben più del cambiamento delle tecnologie” - ha affermato Springmann - “La scelta di un’alimentazione più salutare e sostenibile a livello ambientale sarebbe un grande passo nella direzione giusta”.

Nessun commento: