lunedì 18 aprile 2016

Boicottare Parmalat che compra latte in Cina e in Est Europa. Nino Malgeri agli Allevatori : “Riconvertire gli allevamenti per evitare il fallimento”.




Per approfondire l'opinione espressa nell'intervista a Simona Mazza è consigliabile prendere visione del documentario Cowspiracy, un filmato che spiega in maniera esauriente il devastante impatto ambientale degli allevamenti intensivi, se gli allevatori si svegliassero e prendessero coscienza del loro infame e criminale operato nei confronti degli animali potrebbero riconvertire le loro aziende, vivere nel benessere e non sarebbero più sotto il subdolo e perenne ricatto delle multinazionali...


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foto : Polcevera.it

di Simona Mazza.

Da diversi giorni gli allevatori genovesi stanno protestando contro l'azienda lattiero casearia Parmalat (acquisita dalla francese Lactalis nel 2011).

Il colosso ha deciso infatti di non rinnovare il contratto con i produttori della cooperativa Val Polcevera, preferendo comprare il latte nell’Est Europa e in Cina.

Premesso che la Parmalat sta facendo il solito gioco sporco e criminale attuato da tutte le multinazionali, una cosa la accomuna agli allevatori: la logica dello sfruttamento.

I primi sfruttano capitale umano, i secondi sfruttano animali indifesi per i loro interessi.

Parliamo di questa triste logica con Nino Malgeri, attivista Vegan, il quale oltre ad analizzare la vicenda da una prospettiva diversa, propone agli allevatori una soluzione intelligente per evitare di soccombere a causa del barbaro spirito capitalista di Parmalat (ma anche di altri colossi) apportando al contempo benefici ambientali non indifferenti.

Il fatto

In questi giorni gli allevatori sono costretti a gettare nei prati oltre un centinaio di litri di latte delle loro mucche.

Oltre agli sprechi di materia prima, c'è chi si è indebitato per rifare le stalle, dotandole addirittura di

impianti fotovoltaici.

In tutto, almeno 60 aziende riunite in cooperativa rischiano la chiusura.

In una nota congiunta emanata dal Comune e da Città Metropolitana di Genova si legge "La Parmalat, anche contraddicendo rassicurazioni del passato, ignora le conseguenze sociali ed economiche delle proprie scelte sul nostro territorio".

La soluzione Vegan di Nino Malgeri

C'è un modo per evitare il disastro economico, e lo sfruttamento degli animali?

"L'opinione pubblica dovrebbe innanzitutto capire che sia Parmalat, sia gli allevatori, sia chi vende latte vaccino e di capra sono "sfruttatori", dunque seppure in maniera diversa e con conseguenze economiche altrettanto differenti, stanno tutti dalla parte sbagliata".

"Al di là di ribadire il concetto Vegan contrario ad ogni forma di sfruttamento degli animali"- continua Malgeri- "bisogna trovare una via d'uscita concreta, logica, salutare, che salvi capre e cavoli".

Secondo l'attivista "Gli allevatori dovrebbero riconvertire gli impianti ed evitate di sfruttare gli animali.

Nei loro terreni potrebbero creare orti sinergici o coltivazioni biologiche, utilizzare le stalle per creare dei ricoveri per gli animali, trasformare i locali per dar vita ad attività di agriturismo, corsi di educazione ambientale o altro, usando fonti rinnovabili.

Noi operatori del settore siamo certi che grazie a questa soluzione gli allevatori eviterebbero di fallire, anzi le cose per loro andrebbero meglio".

Il duplice beneficio

Oltre alla riconversione intelligente, Nino Malgeri ci parla anche di benefici ambientali, cosa non secondaria.

" Gli allevamenti intensivi sono la principale causa di devastazione ambientale. Forse non tutti sanno che il metano emesso dagli animali dall'allevamento è altamente inquinante ( e' responsabile per il 74% dell'effetto serra e del buco dell'ozono).

Il disboscamento per favorire i pascoli va poi ad intaccare altri equilibri essenziali provocando l'innalzamento degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai".

Pubblicità

"Invece di pubblicizzare la Parmalat e le varie aziende senza scrupoli, gli allevatori potrebbero pubblicizzare le loro strutture ecologiche ed il loro commercio ecosostenibile".

Boicottiamo Parmalat

In reazione alla campagna esterofila di Parmalat, basata ovviamente sullo sfruttamento di manodopera e risorse a basso costo, allevatori e attivisti hanno invitato i consumatori a boicottare i prodotti Parmalat.

Cosa pensi del boicottaggio?

"Parmalat e aziende affini vanno boicottate a prescindere. Si può sopravvivere senza arrecare danni all'ambiente e agli animali".

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