mercoledì 22 giugno 2016

Il senso politico di questa giornata storica




Il senso politico di questa giornata storica

Inutile girarci intorno, la notte appena passata parla di futuro, parla di politica con la P maiuscola.
Se voltate lo sguardo indietro vi renderete conto, da soli, di come il nostro percorso sia sempre stato lineare e positivo.
Siamo entrati in Parlamento solamente 3 anni fa e, ovviamente, abbiamo preso da subito l’unico ruolo che ci spettava ovvero quello dell’opposizione dura e intransigente. Poi, nel giro di pochi mesi, siamo cresciuti in qualità e capacità e abbiamo iniziato a “sentirci” anche una forza di governo e con noi crescevano allo stesso modo i comuni che già amministravamo. In poco tempo siamo riusciti a essere sia l’unica opposizione italiana da 30 anni a questa parte, sia l’unica forza politica in grado di proporre ricette salvifiche per il Paese.
Solo negli ultimi due anni abbiamo presentato la riforma del Reddito di Cittadinanza, la Carta dell’Onestà, il Dissesto Idrogeologico e il Piano Energetico Nazionale.
In contemporanea accrescevamo la nostra capacità di inclusione dei cittadini nelle scelte politiche sviluppando la piattaforma Rousseau e mantenevamo il rapporto fisico costante con la presenza nelle piazze di tutta Italia con o senza campagna elettorale.
Tutto queste cose sono avvenute in parallelo, ogni giorno, da quando siamo nati. La goccia che scava la roccia.
E mentre gli altri, imbrigliati nei malati giochi di potere, passavano le giornate, tra un arresto e l’altro, ad attaccarci usando la stampa e le peggiori nefandezze possibili, noi lavoravamo sodo e a testa bassa.
Il popolo, quello che per i partiti altro non è stato che un bancomat da prosciugare, magari ci guardava con sospetto ma, a poco a poco, si avvicinava per provare a conoscerci davvero.
Così è nato il miracolo di ieri.
Chi ci ha conosciuto ha creduto in noi.
Solo così si spiega quest’immagine che vede i nostri sindaci estendersi su tutto il territorio nazionale, da Porto Empedocle a Vimercate, da città con disoccupazione giovanile al 63% a città a piena occupazione, da città totalmente degradate a città benestanti e in ordine.
Ieri i cittadini non ci hanno scelti, come qualche anno fa, per protesta verso il sistema. Ci hanno scelti perché, conoscendoci e avendoci visti alla prova, hanno deciso di affidarci la loro città affinché le somministrassimo la stessa cura che abbiamo usato altrove.
Il caso emblematico è quello di Torino dove certamente la condizione di disagio non era quella romana e dove, certamente, Fassino non era visto come Marino (e/o Giachetti/Renzi).
Questa giornata segna quindi una svolta, il M5S si candida ufficialmente alla guida del Paese e lo fa come forza di proposta e al contempo anti sistema e rappresentativa di tutti i livelli sociali.
Un grazie va a tutti voi che ci avete aiutato.
Ora si riparte a mille, abbiamo un Paese intero da salvare, ed è solo questione di tempo…
senso

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