domenica 17 luglio 2016

Dal mondo di Adriano Olivetti al mondo vegan...



Spesso le persone sostengono che gli umani hanno sempre mangiato animali, come se questo giustificasse la continuazione della pratica. Secondo questa logica, non dovremmo neppure impedire l'omicidio, perché anch'esso è sempre stato praticato dall'inizio dei tempi.
(- Isaac Bashevis Singer - Premio Nobel per la Letteratura, vegetariano)

Dal mondo di Adriano Olivetti al mondo Vegan... con la collaborazione del mondo a Cinquestelle

Da alcuni giorni noi abitanti della città di Roma stiamo vivendo una esperienza alquanto nuova piacevole e singolare, si è appena insediata la nuova giunta con la nuova sindaca Virginia Raggi e sembra già di respirare un'aria diversa e più pulita, avevamo bisogno di questo cambiamento dopo tutti gli anni passati sotto la cappa del malaffare e della più becera corruzione che hanno reso la città più bella del mondo in un suburbio di infima categoria, in attesa della festa di insediamento rimandata al 20 luglio prossimo a causa della sconvolgente tragedia ferroviaria accaduta negli ultimi giorni nelle terre pugliesi, mi sono recato presso la sede del settimo Municipio per conoscere e fare gli auguri di persona  ai nuovi consiglieri comunali ai quali ho accennato alcuni spunti del progetto editoriale e commerciale che io e altri amici abbiamo in mente e che cercherò di sintetizzare in questo post;

Come diceva il grande scrittore e giornalista Marcello Marchesi: "Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano", noi molto più prosaicamente al posto di incazzarci per tutte le nefandezze dalle quali siamo circondati, abbiamo iniziato un progetto alquanto ambizioso, vogliamo realizzare una rete di punti vendita rispettosi dell'ambiente sul modello di quanto realizzato dal più importante e grande industriale del secolo scorso, Adriano Olivetti, il quale aveva creato la più grande rete di concessionari al mondo, professionisti qualificati e preparati, i prodotti Olivetti sono stati per decenni il simbolo della robustezza e del design made in Italy come la storica Lettera 22 e gli indistruttibili classificatori Synthesis, ed i concessionari avevano la possibilità di proporre prodotti unici e particolari, per avere un'idea del pensiero di Adriano Olivetti basta leggere alcuni cenni della sua biografia:

Adriano Olivetti riuscì a creare nel un'esperienza di fabbrica nuova ed unica al mondo. Olivetti credeva che fosse possibile creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto, tanto che l'organizzazione del lavoro comprendeva un'idea di felicità collettiva che generava efficienza. Gli operai vivevano in condizioni migliori rispetto alle altre grandi fabbriche italiane: ricevevano salari più alti, vi erano asili e abitazioni vicino alla fabbrica che rispettavano la bellezza dell'ambiente, i dipendenti godevano di convenzioni.
Lettera 22 mitica macchina da scrivere portatile Olivetti


Anche all'interno della fabbrica l'ambiente era diverso: durante le pause i dipendenti potevano servirsi delle biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti, e non c'era una divisione netta tra ingegneri e operai, in modo che conoscenze e competenze fossero alla portata di tutti. L'azienda accoglieva anche artisti, scrittori, disegnatori e poeti poiché l'imprenditore Adriano Olivetti riteneva che la fabbrica non avesse bisogno solo di tecnici ma anche di persone in grado di arricchire il lavoro con creatività e sensibilità

Classificatori Olivetti solidi e indistruttibili
Ebbene, dal momento che la mia storia professionale degli ultimi trentacinque anni si è sviluppata nel mondo dei concessionari Olivetti, soprattutto nel mondo degli arredi per uffici e avendo una minuziosa e profonda conoscenza di questo particolare settore, e poichè che questo genere di prodotto per oltre il sessanta per cento viene fornito alla Pubblica Amministrazione e dal momento che con l'avvento di questo nuovo Movimento Politico dei Cinquestelle, un Movimento che propone un modello completamente nuovo nelle istituzioni fondato sull'onestà e la trasparenza, possiamo finalmente pensare di poterci rapportare con il mondo delle istituzioni in maniera aperta e collaborativa senza sotterfugi e intrallazzi ai quali eravamo purtroppo abituati nel passato, avendo a che fare con i beceri esponenti di tutti i partiti politici, inoltre mi preme puntualizzare che da diversi anni mi sono dedicato alla ricerca di nuovi materiali a base di canapa per la produzione degli arredi, materie prime naturali a "Zero Emissione di Formaldeide" , e vorrei far presente che stiamo mettendo a punto con diverse realtà produttive i primi prototipi di mobili fatti di canapa, per una più approfondita informazione: I molteplici usi della Canapa,  il modello di punti vendita che stiamo costruendo insieme a Simona Mazza, Sonia Raimondi, Ignazio de Luca ed altri amici vorremmo che fosse il seguente:

Concessionari di arredi per ufficio, con sito web personalizzato e associati ad un portale dedicato, ogni concessionario oltre al sito web avrà il suo blog personale con servizi audio e video  e i collegamenti con la maggior parte dei social presenti in rete, ogni concessionario sarà seguito dal nostro gruppo editoriale che curerà la veste grafica di ogni sito, la linea editoriale dei post e degli articoli che verranno pubblicati settimanalmente in ogni singolo blog, ogni concessionario si impegnerà a destinare uno spazio del punto vendita all'informazione, uno spazio fruibile dai clienti con un PC dedicato dove poter accedere alle informazioni in rete le vere informazioni alle quali poter credere in questo sistema informativo drogato e falso, chiederemo anche a tutti i concessionari di approvvigionarsi di prelibatezze alimentari vegane da poter offrire e far assaggiare alla clientela, noi come gruppo editoriale ci impegneremo a trovare le strutture che potranno fornire questi prodotti particolari realizzati senza l'utilizzo di animali e derivati e naturalmente l'informazione sul mondo vegan dovrà essere estesa in maniera approfondita nel punto vendita, i primi punti vendita saranno realizzati a roma e successivamente anche nelle altre principali città d'Italia, ci piacerebbe inoltre che in futuro si potesse organizzare questo modello di punti vendita anche ad altre categorie merceologiche;

Riteniamo che l'informazione sulla filosofia vegan sia determinante per una vera presa di coscienza sulla nostra salute, sul benessere degli animali e sull'ambiente, a tal proposito vogliamo proporre la lettura del libro della nostra amica Marina Berati Perchè Vegan: "In questo libro intendo raccontare quali sono le motivazioni della scelta vegan, intesa come
scelta etica di rispetto per la vita di tutti gli animali, domestici e selvatici, nonché per
l’ambiente in cui noi stessi, con loro, viviamo.
Non è un manuale pratico su “come diventare vegan” - ho già redatto in passato guide di
questo tipo, e non mancherò, in ogni caso, di darne indicazione nella bibliografia, di modo che
ciascuno possa prenderne visione (in molti casi si tratta di testi scaricabili on-line).
Questo volume intende invece spiegare, in pochi capitoli di scorrevole lettura, il passo
precedente, vale a dire il perché della scelta vegan.
Il tutto mediante un leitmotiv che attraversa tutto il testo: con la scelta vegan “ci
guadagnano tutti”. Perché è vero che essa si basa sulla decisione di modificare il proprio stile
di vita (o più prosaicamente le proprie abitudini) per ragioni squisitamente etiche, quindi
altruistiche, ma è anche vero che l’effetto collegato è quello di ottenere vantaggi anche per la
nostra salute e il nostro benessere fisico e psicologico. Tutti aspetti positivi da un punto di
vista che possiamo definire meramente “egoistico” o, ancor meglio, “utilitaristico”. Questa è
un’ulteriore riprova della validità di una tale scelta: nessun contrasto o necessità di
“mediazione” tra interessi forti contrapposti, nessun “male minore” da scegliere. La scelta
vegan porta solo vantaggi a tutti, da qualsivoglia punto di vista la si consideri."...

E affinchè noi tutti si possa contribuire a rendere un pò più vivibile questo martoriato pianeta, consigliamo la lettura di questo illuminante post di Animal Equality:


7 motivi per cui l'allevamento industriale è un disastro ecologico
La produzione di carne è un disastro ecologico, da qualsiasi prospettiva la si guardi. Saggi scientifici, relazioni di esperti, ONG ed organizzazioni di ogni tipo ce ne consegnano quotidianamente le prove.


Ma spetta a noi consegnare l'industria della carne al passato. Abbiamo un sacco di motivi per farlo, ed in questo articolo abbiamo deciso di parlarvi delle motivazioni ambientali.

Tu da che parte vuoi stare? Dalla parte del pianeta e degli ecosistemi, o dalla parte dell'industria della carne e di chi continuerà a farti credere che la nostra dieta non abbia un impatto sul mondo?

Se hai una sensibilità ecologica, prova a prendere in considerazione anche questi 7 punti.


1. Emissioni di Gas a Effetto Serra


Una riduzione del 50% nel consumo di carne e latte nei paesi sviluppati potrebbe portare a un risparmio del 40% della perdita complessiva di sostanze nutritive e nell'emissione di gas ad effetto serra.


2. Una scadente gestione delle risorse



Circa il 35% delle colture di tutto il mondo viene utilizzato per nutrire gli animali che mangiamo, invece di alimentare direttamente con l'umanità.

Il tutto con un rapporto veramente sproporzionato. Lo sapevi che per produrre 1kg di carne occorrono circa 30kg di grano?


3. Anidride Carbonica



Entro il 2050, la sola anidride carbonica prodotta dall'industria della carne supererà la soglia limite. Oggi è già un terzo del totale di tutta l'anidride carbonica prodotta. L'allevamento industriale ne è il primo responsabile.


4 Spreco d'acqua



Produrre 1 kg di carne di pollo richiede la stessa quantità di acqua che spendiamo per farci 82 docce.

Nel caso di maiale, 1 kg è equivalente a 115 docce. Infine 1 kg di carne bovina è uguale a 288 docce con acqua.


5. Deforestazione



Indovinate per cosa vengono utilizzati i milioni di tonnellate di soia prodotti ogni anno a spese delle foreste pluviali e della biodiversità?

Si, secondo un rapporto del WWF, circa il 75% della produzione di soia del mondo è destinato all'alimentazione degli animali da allevamento.

In Europa la percentuale è ancora più alta: si stima che il 93% della soia entra in Europa è destinato ad alimentare gli animali finiranno poi sui nostri piatti.

Molti europei ancora non sanno che in media consumano 61 kg all'anno di soia, a causa del consumo di carne e latte di origine animale, o che questo consumo ha un grave impatto sulle foreste pluviali del Sud America.


6. La scomparsa delle Falde Acquifere



Secondo la FAO, entro il 2025, due miliardi di persone non avranno più accesso all'acqua. Fiumi in secca, bacini prosciugati e falde esaurite. La situazione è diventata peggiorare potenzialmente catastrofico nel 2050.




7. Un modello alimentare completamente insostenibile



Secondo invece uno studio condotto dall'Università di Oxford, entro il 2050 la metà dei gas serra che il mondo può permettersi deriverà direttamente dal nostro attuale modello alimentare.

Una dieta onnivora equilibrata, secondo le linee guida attuali, ridurrebbe le emissioni del 29%

Con una dieta vegetariana sarebbero ridotte del 63%.

Una dieta vegan infine, le ridurrebbe del 70%.





Vuoi fare del bene al pianeta? Lascia la carne fuori dal tuo piatto.

Questa rimane una delle scelte più rivoluzionarie che tu possa fare per affrontare alcuni dei più gravi problemi del nostro tempo.

PS: ho vissuto per oltre trent'anni nel quartiere romano di San Lorenzo, un quartiere molto particolare, un piccolo paese al centro di Roma, ora quell'appartamento al quarto piano dove ho vissuto è stato messo in vendita, chi lo acquisterà non sarà proprietario di una semplice casa, ma di una piccola opera d'arte incastonata in un contesto urbano veramente suggestivo e particolare come descritto magistralmente nella pagina facebook , anche se non avete intenzione di acquistarlo visitate la pagina e mettete un "Mi piace" Grazie!

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