sabato 13 agosto 2016

Fuera Monsanto: il popolo scaccia il colosso dell’agro-chimica


Monsanto batte in ritirata, Malvinas ha vinto, la resistenza dal basso paga sempre!

Dal 1° agosto scorso si sta diffondendo la notizia dell’abbandono da parte di Monsanto del progetto di costruire una delle più grandi fabbriche al mondo per la produzione di semi geneticamente modificati, uno stabilimento che doveva sorgere a Cordoba, nel comune di Malvinas in Argentina.
Una lotta iniziata nel 2012 al seguito dell’annuncio ufficiale inerente alla futura costruzione dell’impianto da parte di Monsanto, e che si è concretizzata nel settembre 2013, al seguito del festival “Primavera senza Monsanto” che diede vita ad un presidio permanente costituito dalle singole persone, da famiglie e gente comune che per oltre tre anni hanno resistito al colosso dell’agro-chimica.
Nel corso di questi anni il presidio di Malvinas è diventato il simbolo della resistenza dal basso, un esempio per le lotte per la liberazione della Terra condotte in ogni parte del mondo.
Quanto sta avvenendo a Cordoba in questi giorni rappresenta, oltre ad una vittoria per la popolazione locale, un potentissimo precedente storico che ora deve fungere da eco e diffondersi in tutto il mondo, sottolineando l’importanza, la necessità e l’efficacia della lotta condotta dal basso, attraverso una resistenza attiva, diretta e radicale.
Monsanto da canto suo sta tentando di sgonfiare la straordinarietà della notizia, dichiarando che il progetto dello stabilimento a Malvinas, che avrebbe dovuto rifornire di semi geneticamente modificati l’intera America Latina, ora non è più necessario, accontentandosi della produttività offerta dalla sua fabbrica di Buenos Aires.
Nel 2012, però, la stessa multinazionale aveva più volte sottolineato l’importanza di un nuovo stabilimento nella provincia di Cordoba, per il quale fu stanziato un investimento di un miliardo e 500 milioni di dollari.
La notizia della ritirata di Monsanto si è diffusa in un momento in cui un’altra mobilitazione si sta facendo largo, quella contro la “legge Monsanto”.
Una legge che si propone di impedire ai contadini di riutilizzare i propri semi per il raccolto successivo, criminalizzando chi si oppone a questo provvedimento che punta a potenziare il monopolio del settore da parte delle multinazionali dell’agro-chimica.
Non importa dove, perché quella contro Monsanto & Co. rientra nella lotta per la liberazione della Terra che deve essere vissuta in maniera globale, agendo si sul territorio, ma senza territorializzare la stessa, che ora ha il compito di dare continuità all’impresa condotta dal popolo di Malvinas.

Fuera Monsanto dalla Terra!

Fonte: earthriot

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