lunedì 3 ottobre 2016

6 verità sul latte che probabilmente non conosci




I risultati degli studi scientifici sono sempre più chiari e ultimamente se ne sente parlare spesso: il latte non fa affatto bene alla salute come ci è stato insegnato e per questo è molto meglio farne a meno.

Qui vogliamo invece svelarvi altri 6 buoni motivi per tenervi alla larga dal latte vaccino. Si tratta di motivazioni di cui si sente parlare poco ma che non per questo sono meno importanti.
1) Le mucche non pascolano libere nei campi





Siamo abituati dagli spot televisivi a vedere mucche libere nei campi in alta montagna, ma solo una parte estremamente marginale del latte è prodotto in quel modo. Il latte che troviamo nei supermercati proviene da mucche che vivono in grandi stalle industriali da dove non possono mai uscire, che mangiano mangimi industriali e non ruminano o calpestano mai l’erba dei campi.

La mucca non è una fabbrica di latte e, come tutti i mammiferi, lo produce solo per il suo cucciolo e solo dopo la gravidanza e smette di produrlo dopo averlo svezzato. Per questo negli allevamenti vengono continuamente inseminate artificialmente e munte per mesi attraverso macchinari attaccati direttamente alle mammelle, che estraggono fino a 40 litri di latte al giorno.
2) Le mucche da latte finiscono al macello


Essere Animali

Dopo essere state sfruttate per alcuni anni la quantità di latte che le mucche producono si riduce, abbassando i margini di guadagno. Per questo motivo, oramai del tutto stremate, vengono avviate al macello e sostituite con altre più giovani.
In natura questi animali possono vivere in media 20 anni e in alcuni casi persino 40, ma la loro durata di vita negli allevamenti è di solo 5 o 6, dopo i quali anche loro diventano “carne”.
3) E i vitellini che fine fanno?


Francesco Castaldo / Essere Animali

I vitellini vengono strappati alle loro madri subito dopo il parto o a pochi giorni di vita perché il latte deve essere destinato al consumo umano. Le femmine sono solitamente destinate a diventare mucche da latte come le loro madri, mentre i maschi possono essere destinati alla produzione di manzo e fatti ingrassare fino all’età di due anni e poi avviati al mattatoio.

Una parte dei vitellini vengono invece utilizzati per la carne bianca “di vitella”. Sono uccisi a pochi mesi di vita, che trascorrono in box minuscoli per impedirne il movimento, al fine di non far sviluppare i muscoli e ottenere una carne più tenera. Inoltre, per far restare la loro carne bianca, i vitellini vengono resi anemici nutrendoli con un surrogato del latte.
4) Il latte è geneticamente studiato per i vitelli





I mammiferi producono una tipologia di latte adatto a far crescere sani e forti i cuccioli della propria specie, quindi le mucche sono geneticamente programmate per produrre latte per i propri vitelli, allo stesso modo in cui le donne producono il latte adatto per i loro bambini.
L’essere umano è la sola specie che si nutre di latte anche in età adulta e soprattutto l’unica a bere quello di altre specie. Anche per questo motivo le allergie e le intolleranze al latte vaccino sono molto diffuse.
5) Berlo non fa bene come pensi





Sappiamo che il latte contiene calcio, vitamine e proteine. Quello che non sappiamo è che questi nutrienti sono appunto nelle dosi adatte a far crescere un vitello e non un bambino, o che il latte vaccino può contenere anche pus e antibiotici, oltre a colesterolo, grassi e calorie.

Inoltre, alcuni studi hanno associato il latte a malattie gravi come il cancro alle ovaie. È stato accertato che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il consumo di latte può ridurre la quantità di calcio nelle ossa.
6) La buona notizia è che puoi farne a meno




L’ultimo motivo, ma non meno importante, è che del latte si può benissimo fare a meno! Si può decidere di rinunciare alla crudeltà verso le mucche e i vitelli senza dover per questo rinunciare al cappuccino, alla panna montata e a tutte le ricette che richiedono il latte.

Sono oramai in commercio decine di tipi diversi di bevande vegetali a base di soia, riso, avena, mandorla o altri cereali. Ognuna col suo gusto e la sua specificità. Così come “formaggi” a base vegetale, gelati o panne da cucina. Ormai non si può proprio dire che dire no al latte sia una rinuncia! E sai che lo stesso vale per le uova?


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