martedì 15 agosto 2017

Diario delle vacanze: il dottor Norman

La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!

La posta
(ritratto di famiglia)
Questa mattina dopo diverse minacce e intimidazioni, mi sono recato allegramente in posta a pagare il pizzo per la luce, stufo dei tagli di corrente nei momenti meno opportuni. Entro e pazientemente mi metto in fila, educato, silenzioso, anonimo. Mentre aspetto il mio turno mi guardo in giro, mi volto e dietro di me, in coda, c'è una madre con suo figlio, un bimbo di circa 8 anni. Il viso impaurito, teso, mi fissa senza lasciarmi scampo, mi squadra dalla testa ai piedi e poi si blocca guardandomi negli occhi. Aspetto qualche secondo e poi con il miglior sorriso che riesco a fare mi rivolgo a lui senza dar troppa attenzione alla madre: < Ciao ! Guarda che non devi avere paura delle persone coi capelli lunghi, sono quelli bravi, semmai devi stare lontano e aver paura di quelli con la cravatta e il vestito bello, sono loro quelli cattivi !>. Mi fissa, i suoi occhi si stringono fino a due fessure, alcuni istanti, si vede che sta riflettendo alla velocità della luce, poi, il suo viso si distende, allarga la bocca e esplode in una risata grassa e rumorosa, a singhiozzi continua a ridere, sembra non voler smettere. Io divertito guardo la madre, sono molto orgoglioso, ho fatto ridere un bimbo in poco più di 10 secondi. La madre mi fissa gelida, i suoi occhi azzurri lanciano saette di odio, inarca le labbra, poi si abbassa e sgrida il bambino. < Basta Matteo, Basta ! La finisci di ridere come uno stupido, falla finita>. Non capisco, non riesco a capire il motivo per cui la madre è incazzata, non solo con il figlio ma anche con me. Poi l'illuminazione, entra nella scena una nuova figura, un personaggio che era distante forse a prendere delle raccomandate da compilare nel banco in fondo alla posta, un uomo alto, snello, elegantissimo, una cravatta da favola, il marito. Il Matteo continua a ridere, irrefrenabilmente, smette solo per prendere respiro, ora poi ha pure il braccio e il dito tesi verso il papà. Io visibilmente in imbarazzo, mi giro e comincio a sperare che la fila vada più in fretta. Il papà entra nella scena inconsapevole e serio dice alla moglie: < Ma smettila, perchè sgridi Matteo, non fa niente di male, ride e allora?>. La madre è paonazza, vorrebbe dirgli il motivo, ma la posta è piena di gente ed alcuni in fila sorridono scomposti da alcuni minuti perchè anche loro hanno sentito la mia gaffe. Finalmente è il mio turno, pago e mi dirigo all'uscita, la gente mi guarda divertita, apro la porta e mi volto verso Matteo, ha le lacrime agli occhi, si trattiene a stento, lo guardo e lancio l'ultima freccia alla Troisi: . Matteo è per terra dal ridere, guarda suo padre e urla dalle risate, la madre è viola e il padre sorride affaticato, la fila si trattiene a stento. Esco e penso, magari avessi l'ironia di un bimbo, loro moltiplicano per cento la felicità, chissà, forse cambieranno veramente sto mondo. Il futuro? Mah, sicuramente il presente Matteo me lo ha cambiato. Torno sui miei passi, alcuni minuti prima ero demoralizzato dalla tassa della luce, ora sorrido da solo, mi trattengo e poi esplodo in una risata grassa. 
Cammino in salita e rido, rido, fino a scomparire dietro il sentiero...

Una risata li seppellirà era lo slogan degli anni settanta...

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Diario delle vacanze: il dottor Norman



Caro diario, domani partiamo per le vacanze. Mio padre mi ha preso da parte e mi ha spiegato che ho già tredici anni, sono una ragazzina intelligente e dovrò fare vacanze intelligenti. Non dovrò portarmi dietro la bambola e l'orsacchiotto Paco, perchè non devo dipendere da niente. Anche lui, ha detto, lascerà a casa due dei suoi cinque telefonini. Ci serve proprio un pò di svago e di vita sana. Abbiamo passato un bruttissimo inverno. La mia città ha tre volte il tasso di polveri e benzene consentito. Ma una volta al mese fanno la domenica ecologica, chiudono il centro e ci danno il permesso di girare tutti insieme in bicicletta, cosi possiamo respirare tutta la merda in una volta e il giorno dopo le macchine hanno un pò di aria pulita da inquinare nuovamente. Per via di questo inverno un pò impestato il mio fratellino Luigino ha avuto tredici virus con qurantadue di febbre, io sei bronchiti, mamma una vecchia allergia ai pollini insieme a una nuova allergia ai peli di cammello (per fortuna siamo stati allo zoo solo due volte). Papà ha avuto la congiuntivite allergica con gli occhi rossi per sei mesi, e una stomatite che gli ha scoperto le gengive, e una notte che era vestito di nero un uomo ha cercato di ucciderlo con un paletto nel cuore. Per finire il nostro cane, Bongo, ha preso da un gatto le zecche che i piccioni prendono dai topi. Ma il dottore ha detto che tutte queste malattie sono nella norma e anche nel 1936 ci fu qualcosa di simile. Ma ora respireremo un pò di aria sana.Siamo sull'autostrada bloccati da nove ore. La fila è di cinquanta chilometri ma la radio ha appena detto che nel 1996 ce ne fu una molto più lunga. Diluvia e ci sono dieci gradi all'ombra, ma il metereologo ha appena detto che la temperatura è sostanzialmente nella norma. Nessuno spegne il motore e l'aria non è proprio pulitissima. Luigino vomita. Bongo si gratta, io tossisco, mamma ansima e papà bestemmia. Ho letto da qualche parte che ci sono già le auto elettriche e quelle che vanno ad olio di colza non inquinanti, ma le industrie non le vogliono, l'olio di colza è contingentato e addirittura da qualche parte si sono rifiutati di assicurare le auto che vanno con l'olio di colza. Io spero che qualcuno la tiri fuori davvero questa storia dell'olio, se no siamo fritti.Mentre siamo in fila, ascoltiamo la radio. Siccità in Africa, bufere di vento in Sardegna, alluvioni in Scandinavia e incendi in tutta l'America. Un metereologo però dice che nel 1869 ci fu un anno simile e quindi siamo nella norma. Finalmente abbiamo raggiunto il mare e siamo corsi subito in spiaggia. Soffiava un tipico vento gelido di agosto, gli ombrelloni volavano dappertutto e faceva un freddo bestiale. Io e luigino abbiamo litigato perchè lui voleva fare un castello di sabbia e io invece un pupazzo di neve.Verso sera una nave, spinta dalle onde in burrasca, si è arenata sulla spiaggia. Tutti sono corsi là armati di bastoni e spiedi pensando che fossero curdi. Invece era un traghetto che andava alle Eolie ed era stato spinto là dalla tempesta. Sopra c'era anche un signore che fa il metereologo e si chiama dottor Norman, che ha spiegato a papà che nel 1934 ci fu un episodio analogo. Siamo stati un pò barricati dietro l'ombrellone, e poi papà si è vestito con la muta e la giacca a vento e ha provato a fare il bagno. Si è quasi congelato, ma quando è uscito si è alzato un vento rovente di scirocco che l'ha cotto in pochi istanti. Norman ha detto che era tutto nella norma, compreso l'incendio che ha distrutto la nostra pensione, la bufera di vento che ci ha portato via la tenda, e la tempesta di polvere che ci ha accecato, cosi che papà ha rimontato la tenda sul formicaio più grosso dell'occidente. Abbiamo dormito in una buca nella sabbia.Stamattina per fortuna fa più caldo. cinquantasei gradi all'ombra, e un vento africano che porta sabbia, raffiche di cuscus e, purtroppo, peli di cammello a volontà per la povera mamma. Io penso che noi umanoidi abbiamo combinato un bel casino con questo clima, che ci vorrebbe una commissione climatica mondiale che ci informasse davvero e imponesse regole da rispettare, e mi piacerebbe che le notizie di questa commissione fossero la prima notizia del telegiornale, ancora prima dell'indice Mibtel e delle vacanze dei Vip. Al pomeriggio ha cominciato a piovere, c'è stata una piccola alluvione e una grandinata color tamarindo. Io e Luigino l'abbiamo assaggiata e non era male, però poi ci è venuta la colite e siamo stati tutto il pomeriggio seduti nella norma.Papà ha detto io me ne frego del maltempo, io faccio il bagno, è entrato in acqua e ha trovato prima le meduse e poi la mucillaggine, è uscito che sembrava una gelatina semovente, e tutti i bambini della spiaggia lo hanno preso per Pokèmon e se lo sono disputato.Il dottor Norman ha detto a papà che nel 1965 ci fu un caso di mare inquinato in quel modo, sono calamità naturali e non bisogna cedere all'allarmismo e alla tentazione di incolpare uomini ed industrie. In quel momento è giunta a riva una chiazza di petrolio venuta da chissà dove. Papà e il dottor Norman si sono infilati in un branco di fenicotteri e cosi sono riusciti a farsi ripulire da Greenpeace.Ieri Luigino sotto la tenda ha preso un nuovo virus con quarantasei e mezzo di febbre. Il dottore ha detto che aveva già visto un caso simile nel 1988, però si trattava di un wurstel. Nel delirio, Luigino mi ha confidato che crede di aver capito tutto. Tutte le volte che succede qualcosa di mostruoso, basta dire che è una calamità naturale, ma soprattutto che è già successo e anche peggio. Quindi, basta tenere presente Hitler e ogni politico italiano va bene. Ogni nuovo virus è meglio del colera. Ogni catastrofe climatica è meglio del diluvio universale. Un maremoto non è un problema, a meno che non depositi sulla spiaggia degli extracomunitari. Quindi ognuno può continuare ad inquinare, disboscare, chimicizzare, sfruttare. Pensandoci bene, c'era del metodo nel delirio di Luigino. Volevo discuterne con papà, ma era impegnato in una discussione con i vicini di tenda sui pericoli delle radiazioni da cellulari, e su perchè la pubblicità dice che le telefonate costano meno ma le bollette crescono. Il dottor Norman ha detto che c'era già stato un caso simile nel 1864, in una bolletta del gas in Alabama. Tutti si sono rassicurati.

Oggi finalmente c'è un tempo discreto, pioviggina. Abbiamo fatto il bagno, le meduse non c'erano, c'era solo uno squalo, ma è passato vicino a Luigino ed è morto di tonsillite in pochi istanti. Sul giornale ho letto che in Africa non c'è più un goccio d'acqua e nell'Artide i ghiacci si sciolgono a tempo di record, che il clima mediterraneo è fottuto e si prevedono tornadi mai visti. L'ho letto in un trafiletto tra le notizie della fusione tra Telecom, Cragnotti, Parmalat e la triade cinese.Verso sera la situazione è peggiorata. Si è messo a nevicare. Luigino è stato punto da una nuova zanzara tropicale, mamma starnutisce come un locomotore. Ma papà ha detto che bisogna reagire e fare il bagno, si è fatto prestare una tavola da surf e si è lanciato contro un'onda di sei metri. E' rimbalzato sulla cima di un pino, al centro del solito incendio.Il dottor Norman stava rassicurandolo spiegandogli che era successo qualcosa di simile nel 1789, ma papà gli ha tirato un pugno in faccia di incredibile potenza, scardinandogli metà dei denti, poi lo ha rassicurato dicendo che aveva dato un pugno molto peggiore a un suo compagno di scuola nel 1956, e quindi il pugno doveva considerarsi nella norma.A sera abbiamo arrostito delle bistecche di medusa sulla schiena di Luigino e mamma si è ripresa dall'asma inalando dalla marmitta della macchina. Sembra che abbia una sindrome di dipendenza dal benzene. Papà sta facendo le valigie e piange. Io ho acceso la radio e ho sperato in qualche buona notizia. C'era una lite tra maggioranza e opposizione sui parcheggi da assegnare alle loro auto blu, esattamente uguale alle quindici liti precedenti. Poi c'erano tutti gli indici Mibtel, Nasdaq, e le novità degli amori Vip in Costa Smeralda, il calciomercato e la moda inverno-inverno. Non una parola sull'aria, sugli oceani, sul mio febbrile e alluvionato futuro. Perciò ho deciso di farla finita. Sono andata in riva al mare e ho camminato nell'acqua, aspettando che le onde mi sommergessero. Sfortunatamente il mare era ghiacciato. Vorrei sapere che cosa ne pensa il dottor Norman, ma non riesce ancora ad aprire la bocca. Mi sono sdraiata sulla sabbia e ho pensato: come pretendete che facciamo due settimane di vacanze intelligenti se vi comportate da stupidi tutto il resto dell'anno? Ho contato le stelle. Erano due, tra nuvole nere e vapori di petrolio. Poi mi sono addormentata tutta agitata pensando: beati quelli che hanno paura degli scippi.

Da Vegan Blog

Crostata con patata dolce

Non la solita crostata, ma una con base di biscotto e crema di “finto” cioccolato. La base punta su un abbinamento un po’ diverso preparato con il cocco, che le dà la crocantezza, e la crema di sesamo, che le dà un sapore abbastanza particolare aiutandola a rimanere friabile. La crema nonostante il sapore di cioccolato, in realtà è molto leggera ed è realizzata principalmente con la patata dolce e il cacao. Il tutto insieme crea una crostata unica dal sapore indimenticabile che potete decorare con frutta a vostra scelta.
vb

Ingredienti per la base:135 g di farina di riso
75 g di zucchero di canna
60 g di farina di cocco
150 g di crema di sesamo (tahina)
75 g di acqua calda
2 cucchiaini di lievito per dolci
Ingredienti per la crema:850 g di polpa di patata dolce
100 g di zucchero di canna
50 g di cacao amaro in polvere
45 g di melassa
30 g di burro di arachidi
1/2 cucchiaino di sale fine
1 pizzico di vaniglia
200 g circa di frutta di bosco a scelta
Procedimento per la base:In una ciotola setacciate la farina di riso, poi aggiungete lo zucchero, la farina di cocco e il lievito e mescolate tutto. Versate al centro della farina la crema di tahina e l’acqua e amalgamate tutto fino ad ottenere un panetto morbido e compatto. Avvolgetelo con della pellicola per alimenti e mettetelo a riposare per circa 15 min nel frigo. Passato il tempo prendete una teglia da crostata di diametro di 26 cm e imburratela con burro di arachidi. Poi foderatela con l’impasto lasciandola senza bordi. Dopo bucherellate il fondo con una forchetta e infornatela a 180° in modalità statica, in forno già preriscaldato, per circa 15 minuti. Sfornate la base e lasciatela raffreddare su una gratella.

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