mercoledì 21 febbraio 2018

Arturo ha lasciato Cavriglia. Chiuso per sempre lo zoo!




Era l’ultimo detenuto rimasto. Da più di un anno viveva da solo all’interno di quello che un tempo era stato lo zoo di Cavriglia. In realtà, da solo, il Bisonte Arturo lo era da un mucchio di tempo. Dopo la morte dei suoi genitori, avvenuta tra il 2000 e il 2003, non aveva più condiviso il recinto con nessuno, se non con qualche Volpe che ogni tanto riusciva a intrufolarsi in cerca di chissà cosa. Il suo recinto era al margine estremo del parco. Arturo, in un carcere, lo si sarebbe definito: “detenuto in isolamento”.
Dopo la morte di Bruno, l’Orso “comunista” (come lo aveva ribattezzato la stampa perché regalato al comune valdarnese dall’ex Unione Sovietica) Arturo era diventato il simbolo di una lotta iniziata nel 2014.
La storia della chiusura dello zoo di Cavriglia l’abbiamo raccontata tante volte. Nel frattempo più di cinquanta Animali hanno trovato rifugio nei santuari, ma mai avevamo, fino ad oggi, potuto scrivere davvero la parola fine.
Ora possiamo farlo.
Ora si.
È finta.

Arturo ha lasciato lo zoo lunedì 12 febbraio in tarda mattinata ed è arrivato, sano e salvo in serata nelle Marche.
Trascorrerà qui il resto della sua vita, all’interno di una fattoria/rifugio in compagnia di altri Animali strappati a situazioni difficili. Purtroppo, com’è facile comprendere, dopo tutti questi anni trascorsi in cattività, restituirgli la totale libertà era impossibile. Di meglio non si poteva fare.

La storia racconta che per la prima volta, in Italia uno zoo è stato chiuso in seguito alle pressioni animaliste che hanno convinto il Comune di Cavriglia a collaborare. In questi quattro anni in molti hanno cercato di prendersi in meriti di questa vittoria. La verità, alla fine, è che i meriti sono tutti di Bruno. È Bruno che con il suo sacrificio ha portato alla liberazione tutti gli altri detenuti. Senza la sua storia, che è approdata in tutte le maggiori testate giornalistiche nazionali, lo zoo non sarebbe mai stato chiuso.
Perché ancora oggi funziona così. Funziona che ci si sensibilizza solo sotto pressione, solo se i giornali ne parlano e si ha il timore di fare una pessima figura. Sennò chi se ne frega. Uno zoo è stato chiuso e troppi ne restano, circa cento, protetti da una muraglia cinese fatta di luoghi comuni: il conservazionismo, la sensibilizzazione, l’educazione, su su fino quasi alla salvezza del pianeta. Uno zoo è stato chiuso e tanti ne restano, ma ciò che è accaduto segna un precedente importante. Possiamo farcela. Ci vorrà tempo, ma abbiamo la possibilità di cambiare le cose.

Dobbiamo crederci!
Arturo è in salvo.
Lo zoo di Cavriglia non esiste più.

Fonte: Veganzetta

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