lunedì 2 aprile 2018

Amami, sono un democratico!



Amami, sono un democratico!

Scrivo barzellette su Internet
sono originali e molto serie
festeggio il natale e la pasqua
in prima fila a confessarmi
somo pronto a delle rinuncie

Mi interesso alla crisi del pianeta
l'energia alternativa, le biomasse
seguo sempre trasmissioni interessanti
piene di politici e ballerini

Quindi amica, amami, amami, 
sono un democratico!

Ascolta! ho firmato circa mille petizioni
e le mie scarpe sono ecosostenibili
sono sempre aggiornato sulle notizie
e tu sai che sto cambiando il mondo
con questi adesivi su tutta la mia auto

Hei! lo sai che non sono un razzista
sempre stato dalla parte dei migranti regolari
sono attivo nel circolo sotto casa
ogni giorno, manco a dirlo, un euro ai barboni

Quindi amico, amami, amami 
sono un democratico!

Alla giovane che pulisce casa mia
non dimentico mai il suo compleanno
sono orgoglioso di avere letto Nietzsche
ma non chiedermi chi era Emma Goldman
vi direi Il nuovo ministro della difesa

Ho fatto cento manifestazioni per difendere la scelta
la scelta della destra, la scelta della sinistra
al matrimonio tra tutti e tutte
anche "loro" devono avere l'anello

Quindi amica, amami, amami
sono un democratico!

Il nostro paese non è perfetto
ma la rivoluzione non è mai la strada
il governo, sarà lui a indicarcela
lo abbiamo eletto liberamente
vedrai stavolta sarà diverso

Mi commuovono i film d'amore 
piango per il cane randagio
sono attento alle quotazioni in borsa
il mio giornale è quello che leggi tu

Quindi amico, amami, amami
sono un democratico!

Dobbiamo lavorare all'interno del sistema
le leggi sono le colonne per la pace
i giudici guardiani della libertà
la polizia a difesa dei nostri diritti
il sistema più bello che abbia mai visto!

Ho esultato per i mondiali di calcio
non mi perdo mai una gara alle olimpiadi
mens sana in corpore sano! Il mio traguardo
l'8 marzo almeno dieci mazzi di mimose

Quindi amica, amami, amami
sono un democratico!

La sera esco fino a tardi a divertirmi
Vino, birra, vodka e musica
ma quando torno verso casa ho tanta paura
di non ricordarmi con chi ho giocato
sono un sensibile, non voglio ferire

Uso sempre mille precauzioni
e non dimentico mai gli anniversari
mi interesso di ecologia
e sono abbonato al National Geographic

Quindi amico, amami, amami
sono un democratico!

Un tempo ero giovane e alternativo
portavo i capelli rasta
andavo perfino in vacanza in camper
sapevo tutte le canzoni della spiaggia
la mia chitarra era la più accordata

Ma ora sono cresciuto e diventato più saggio
ed è per questo che ti consegno alla polizia
ti consiglio l'università, la fede progressista
vedrai che bella la nuova società

Quindi amica, amami, amami
sono un democratico!

Olmo

Perdonatemi (tanto siamo a pasqua) se ho stravolto la bellissima poesia in canzone di P. Ochs (qui cantata da E. Greer)
Ma, le mareggiate di aprile, fanno fare sempre cose strane...



ABBANDONATE LE ILLUSIONI, E' LA LOTTA E NON IL VOTO CHE DECIDE!

Lo sapevano, i manigoldi, che le genti non potevano essere sottomesse a lungo con l'ausilio esclusivo della forza. Lo sapevano che sarebbe occorso qualcosa d'altro, qualcosa capace di dare a quelle genti dei solidi motivi per fargli accettare la loro condizione, per fargliela persino desiderare e perpetuare. La soluzione arrivò. Lo schiavo in catene finì così per lasciare da parte il suo naturale orgoglio e l'autodeterminazione che lo aveva sempre contraddistinto, per diventare un soggetto imprigionato soprattutto mentalmente, uno schiavo volontario desideroso di rimanere in catene, una belva feroce soltanto nei confronti di chi osava disturbare la sua nuova e miserevole condizione. I manigoldi, nel loro astuto progetto, col passar dei secoli, arrivarono ad uno stadio avanzatissimo, dove gli schiavi volontari avrebbero persino scelto da soli i manigoldi che li avrebbero tenuti in catene. La chiamarono democrazia rappresentativa o parlamentare. La catena era diventata, per gli schiavi felici, la loro libertà, e se la difendevano con ogni mezzo. Per raggiungere questi risultati sorprendenti era stato necessario fare un grande lavoro di persuasione di massa, di addestramento psicologico, di deviazione dal percorso naturale. Ciò ha richiesto pazienza, tempo, e sempre molta arguzia, quella che sarebbe sempre più mancata agli schiavi. La morale comune di un tempo, così come l'originario sistema culturale, dovettero cambiare. E così, quelle che un tempo erano vere virtù, divennero dei peccati, e viceversa. Nei fatti, intendo. Le caste sacerdotali ebbero l'incarico di indottrinare e rendere docili rassegnati gli schiavi bambini, fino a che i manigoldi non capirono che gli stessi schiavi, una volta adulti, sarebbero stati in grado di prendere il posto dei sacerdoti per l'educazione dei loro stessi figli. Dalle scuole non sparirono del tutto i sacerdoti, ma si aggiunsero via via questi schiavi educati espressamente a fare gli insegnanti. Erano, le scuole, delle autentiche caserme per infanti, delle palestre di obbedienza e di addestramento alle virtù del bravo schiavo felice, futuro produttore e soldato, edificatore di quel genere di società che ancora oggi gli schiavi educati perpetuano ormai del tutto convinti che un altro modo di vivere non sia possibile. Hanno fatto un lavoro veramente egregio, i manigoldi.


Paolo Schicchi

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