lunedì 14 maggio 2018

E' una perversione mentale l'idea di dover lavorare 8/10 ore al giorno per 40 anni e più.


Ogni volta che un governo agisce e logicamente porta la società ancora un po' più avanti nel viaggio autoritario, succede che le persone accusano il colpo, cioè avvertono la stretta ulteriore del cappio, e cominciano a dire: 'tutto è cominciato qualche anno fa', e quindi tirano fuori il nome di qualche ministro loro contemporaneo, reo, secondo loro, dell'inizio del disastro. Nessuno però osa andare a vedere che anche prima di quel dato ministro o governo si era lo stesso oppressi. Sembra che prima vi fosse il paradiso. Eppure viaggiavamo tutti nella merda lo stesso. Le persone questo lo sanno, ma non osano ammetterlo. Se lo ammettessero, dovrebbero di conseguenza ammettere che non è un ministro specifico ad essere malvagio, ma l'intero sistema. E quindi, ammettendo questa evidenza eclatante, dovrebbero anche fare un mea culpa per aver sempre legittimato questo sistema, come infatti legittimano anche dicendo ogni dannata volta che... 'tutto è cominciato qualche anno fa'. Troppo comodo e vigliacco. Oggi noi capiamo addirittura che non è nemmeno il sistema il vero mostro, ma chi gli dà forza e vita, cioè chi lo legittima. Il sistema è una macchina terribile progettata per andare sempre in una sola direzione, ma è il popolo educato a guidarla che la accende e la conduce. Scendiamo.



E' una perversione mentale l'idea di dover lavorare 8/10 ore al giorno per 40 anni e più.

Articolo di Claudio Iuliano:

Il lavoro è una condizione naturale dell'Esistenza.

E non sto parlando delle 8/10 ore, come la mente può immaginare, quella è schiavitù nei confronti del padrone.

Tutta l'Esistenza è costantemente all'opera, e l'uomo facendone parte non fa eccezione, anche se molti sognano di fare nulla.
Il lavoro sotto questo aspetto è azione e nulla è fermo, tutto è sempre in costante in movimento.

Quel che davvero invece è una perversione mentale è l'idea di dover lavorare 8/10 ore al giorno per quarant'anni e più.
Questa è tortura, è riduzione in schiavitù.

Nessuno dovrebbe lavorare più di 4 ore al giorno.
E tutti sarebbe bene che lavorassero per la società solo per un certo periodo della loro vita, per molte ovvie ragioni.



L'accadere di questa situazione è dovuta proprio al sonno delle coscienze che, bene o male, ha fatto in modo che la stragrande maggioranza degli individui avessero sempre accettato supinamente regole dettate da pochi esseri scaltri e senza scrupoli.

E la cosa peggiore è che questa stragrande maggioranza ha sempre reputato ineluttabile questa situazione, ampiamente sostenuta, almeno qui in occidente, dalla chiesa.

Preti e politici, in quanto compagni di merende, hanno così ridotto i loro simili a merende, con il loro stesso consenso, e questo consenso è la cosa più grave.


La repubblica italiana si dice che sia fondata sul lavoro, invece è fondata anche e sopratutto sulla criminalità organizzata che fattura a quanto si dice tanto quanto il Pil, sul micro crimine, sullo sfruttamento, sulla riduzione della libertà individuale e su un apparato politico e religioso di tipo parassitario.
Sull'abominio commesso dal Sistema con la faccia della Fornero, ovviamente no comment.


E non deviamo, parlando di volontariato, perché in un paese civile non dovrebbe esserci alcuna necessità di fare volontariato.



La mente è una, sappi gestirla, in questa società che ti lucra/sfrutta, il meccanismo mentale è uno, pur dispiegandosi in miliardi di declinazioni è uno solo.

E' come un orologio a corda, ci sono milioni di forme di orologi, grandi e piccoli, da muro o da torre campanaria, ma il meccanismo che li fa funzionare è lo stesso per tutti.

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