Radice d'altura
Ti ho incontrato, ma non ricordo,
forse sul sentiero delle foglie
guardandomi
come si guarda un bambino
hai lanciato canti
voltandomi le spalle e ridendo di me
a bocca aperta io
ho sorriso senza parlare
Ho aspettato cento anni
e mille note crudeli
prima di rivederti
in una sera limpida di attese
sapessi quanto ho sperato
in un tuo ritorno
anche la luna, pensa,
si era stancata, i crateri nascosti
Che stupore nel vederti
ridere come un tempo
incosciente
squarciavi l'ipocrisia
senza mai cambiarmi
davanti a stormi di gabbiani
che portavano il sale
le tue mani lontane
come le valanghe in estate
Ho provato a parlarti
di silenzi muti
dal sapore di vino amaro
ma volavi via su tappeti colorati
ascoltando solo la musica
di un organo smarrito
Vorrei farti comprendere
quante leghe di montagna
ho attraversato
per un semplice bacio
milioni di miglia
per una luce su un viso smarrito
in gennai infiniti
a raccogliere rami
Amore non sai cosa significa
un sospiro mai dato
come le ghiandaie seguono
una schiena curva
anche tu seguivi distratta
un bimbo mai cresciuto
che saltava su nuvole astratte
per dormire e poi ripartire
Dite pure che si possono
rubare le ghiande
dite pure che si possono
lanciare i sogni
dite pure che si può correre
senza il sole
ma mai vi sentirò dire: come stai?
Tu, piccola radice d'altura
me lo chiedevi sempre...
Testa o croce di Olmo Vallisnera
Non servono risposte.
La conferma del successo totale dell'apparato repressivo. Così come gli eserciti non miglioreranno le nostre condizioni di vita e non porteranno pace nelle case, così i supermercati della disperazione non guariranno le nostre ferite. Il potere non aiuta a salire i gradini dello status sociale (tanto amato), fa lo sgambetto, spinge a precipitare sempre più a fondo. Quando? Quando sarà chiara questa ovvia realtà? Quando? Dobbiamo morire per svegliarci? Le lacrime non servono a niente, non aiutano colui o colei che soffrono per i sogni artificiali democratici, non aiutano. Cerchiamo di crepare con dignità.
Non lecchiamo anche la bara che ci costruiscono...
Olmo
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