lunedì 9 luglio 2018

War Job: banche armate

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#Antispecismo è #Antifascismo... e viceversa

Un concetto imprescindibile, ma che spesso viene tralasciato o dimenticato, contribuendo a svuotare l'antispecismo del suo più radicale e profondo aspetto politico.
Perché se di liberazione si vuole parlare questa non potrà essere raggiunta contrastando una singola espressione di sfruttamento, ma lottando al fine di sgretolare quella cultura del dominio da cui hanno origine le varie forme di prevaricazione ambientale, animale, sociale.

Una sola lotta per la liberazione animale, umana, della Terra: nessuno/a è veramente libero/a se non siamo liberi/e tutti/e!


War Job: banche armate

Strumento impiegato da stati e multinazionali per dividere e sottomettere intere popolazioni raggiungendo così il controllo delle terre, la guerra rappresenta un business per banche ed istituti di credito: vero motore dei conflitti bellici a prescindere dal luogo dove essi vengano consumati.
Nel 2017 le transazioni relative a l’esportazione di armi all’estero, quelle segnalate, hanno sfiorato i 5 miliardi di euro a beneficio delle seguenti banche: UniCredit (2,8 miliardi), Deutsche Bank (700 milioni), Bnp Paribas (252 milioni), Barclays Bank (210 milioni), Banca Popolare di Sondrio (174 milioni) e Intesa San Paolo (137 milioni). (Dati: Rete Italiana per il Disarmo)
Tra queste si sta facendo largo la forse meno nota banca Valsabbina, ma che opera nell’esportazione dei sistemi militari sin dal 2006.
Banca d’appoggio di RWM Italia SpA (succursale italiana della multinazionale tedesca Rheinmetall Defence) che, oltre a quello sito in Sardegna, possiede stabilimenti anche nel bresciano grazie alla collaborazione con S.E.I. SpA (Società Esplosivi Industriali), la Valsabbina gestisce le transazioni relative all’esportazione delle bombe Mk 80 all’Arabia Saudita, impiegate nei bombardamenti in Yemen.
La S.E.I., negli anni ’60 assorbita dalla multinazionale francese E.P.C. (Explosis et Produits Chimiques), viene fondata a Ghedi dal 1933 e nonostante dal 2010 abbia abbandonato gli affari inerenti alla produzione di esplosivi per il settore della Difesa, ad oggi rappresenta un appoggio per RWM Italia S.p.A.
Presente sopratutto in Lombardia e Veneto, la banca Valsabbina ha 8 filiali solo nel bresciano, da dove ha origine il 25% delle esportazioni di armi e munizioni all’estero, di cui il 6% destinato a rifornire l’esercito della Turchia.
Il primato bresciano nell’esportazioni di armi all’estero lo si deve anche alla presenza sul territorio di altre due aziende leader nella produzione di strumenti d’oppressione.
In Val Trompia ha infatti sede la Beretta, storica fabbrica d’armi da fuoco fondata nel 1526, attualmente gestita da Franco Gussalli e dal fratello Pietro Gussalli Beretta che nel 1995 crea la Beretta Holding, azienda satellite del gruppo, costituita al fine di amministrare gli affari all’estero.
Come la joint-venture siglata ad inizio 2018 tra Beretta e la Balzan Holdings, sociatà appositamente creata dal ministero della difesa del Qatar, un accordo finalizzato a soddisfare le esigenze delle forze armate governative del Qatar e alla costruzione di un nuovo sito industriale, con sede a Doha, per la produzione di armi portatili.
Non va dimenticata la Breda Oto Melara SpA, controllata del gruppo Leonardo con stabilimenti anche a La Spezia, che si occupa della produzione di armi da caccia, armi da guerra, cannoni e componenti per blindati, blindati, munizioni e di mantenere viva la cultura della guerra in generale.
Allo scopo di normalizzare i conflitti bellici, nel 2013 l’azienda bresciana inaugura anche il museo Breda Meccanica Bresciana: una mostra fotografica permanente auto celebrativa con immagini, filmati e cimeli che ripercorrono le storiche produzioni.
Il pezzo forte di tale museo è la visita al bunker antiaereo e antigas.
Produrre armi rendeva l’azienda obiettivo sensibile durante la seconda guerra mondiale e quindi si dotò, su ordine del ministero della guerra, di un bunker antiaereo che oggi è possibile visitare rivivendo uno dei più violenti bombardamenti che la città subì nel corso del conflitto bellico.
Tale ”intrattenimento” consiste nella registrazione autentica della sirena dell’epoca che preannuncia l’arrivo degli aerei e l’inizio dell’imminente bombardamento.
Rievocazioni storiche che sono la quotidiana realtà per popoli come quello curdo e palestinese, per chi resiste e lotta nel Rojava, ad Afrin o nella Striscia di Gaza, dove regimi oppressivi si fanno largo grazie alle armi fornite dall’Italia.

Fonte: Earth Riot

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MULTINAZIONALE

La Chiesa Cattolica è la prima multinazionale con 2 mila miliardi di dollari di patrimonio immobiliare di cui circa il 22% del patrimonio immobiliare in Italia, riserve d’oro di oltre 60000 tonnellate...

Ecclesia, ecclesiae.
Il cittadino medio condizionato come si deve fin da bambino alla dottrina ecclesiastica e alla reverenza nei confronti di tutto ciò che dicono i sacerdoti, non ha alcuna difficoltà ad ammettere alla fine gli orrori della chiesa. Credetemi. Chi ha avuto a che fare con questo cittadino sa bene che la cosa più importante per lui è la difesa a oltranza del dogma e di chi glielo inculca. Ma allora perché egli dovrebbe riconoscere gli orrori della chiesa? Il trucco c'è. Egli sposta semplicisticamente il problema e dice con estrema convinzione da perfetto invasato: 'è vero, tutto questo orrore... bisogna sconfiggere il demonio che c'è nella chiesa'. Ecco che per lui, portatore sano di verità (e quindi chi non gli crede ha bisogno di essere salvato dalle fiamme eterne :-) ), il problema non è della chiesa, ma nella chiesa. Invece sappiamo che è esattamente il contrario. Ma se ci facciamo caso, questo è quello che avviene comunemente e da chiunque, quando in un sistema completamente malvagio come il nostro, perché è nato per essere tale, le persone spostano il problema e scaricano la colpa sulle 'mele marce', salvando così tutto l'albero, cioè la causa del male, un albero malsano che diventerebbe persino una vittima da difendere. Attenzione: dovremmo cominciare a capire che la nostra società è fatta di tante chiese, tanti dogmi, tante dottrine, tanti tipi di sacerdoti, e tanti corrispondenti seguaci ciechi di questi stronzi parassiti. La colpa è sempre di chi frequenta le chiese e si lascia condizionare. Allontaniamo i bambini da ogni tipo di chiesa educante, allontaniamoli dalla nostra cultura! Se c'è una mela marcia è soltanto questo sistema nel corpo sano dell'umanità!

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