lunedì 20 agosto 2018

Una novella: Il piccolo recinto di Olmo Vallisnera

vitelli

L'immagine può contenere: 1 persona, persona seduta, barba e spazio al chiuso

Quando muore un poeta

le porte marciscono
gli stipiti non tengono il vento
i tetti di legno leggeri
si tramutano in cemento

la brezza diventa burrasca
le rondini non tornano
il mare si svuota
i bimbi non sognano

Quando muore un poeta

le note rimangono sulla carta
il silenzio diventa sale
la bocca perde colore
gli alberi allontanano le cicale

gli occhi si chiudono
l'amore non è più nutriente
il sole non fiorisce sui rami
il linguaggio diventa niente

Quando muore un poeta

le montagne franano
il teatro della vita mente
le comparse si sciolgono
e le luci si spengono per sempre

.
.
.Ciao Claudio...


Un post interamente dedicato all'amico poeta e scrittore Olmo Vallisnera e al suo nuovo blog...

Una novella: Il piccolo recinto di Olmo Vallisnera




Pomeriggio. Quasi sera.

I raggi del sole penetrano, ormai stanchi, tra i rami dei larici centenari, infrangendosi sulle acque cristalline di un laghetto montano. Sembra quasi che i rami si immergano per ricevere nutrimento. Fresco. Un leggero vento fa increspare la superficie, creando, a tratti, piccoli movimenti, delle dimensioni dei miei passi. Passi semplici, passi dimenticati. Pieghe accennate, osservate a distanza, si riflettono su ombre rapide come il vento d’altura. Sono le rondini. Come elettricità, planano fino a toccare l’acqua. Istanti. Momenti rari, sognanti. Poi, si levano in verticale verso il cielo, puntando in una direzione; Insetti: la loro caccia. Poco distante, in direzione della conca, una malga. E un piccolo recinto.Vitelli spaesati, appena nati, riposano in quel piccolo recinto. I loro musi, come quadri dipinti da un pittore bambino, annoiati, forse spaventati, forse di resa. Ma non ne sono sicuro. Mi chiedo il perché ci siano solo cuccioli, poi comprendo. La malga offre da mangiare ai turisti e, quale biglietto da visita migliore. Fa piacere vedere delle miniature viventi. Sorridono i bimbi, i genitori sereni si convincono. La malga è piena di gente distratta. Solo un ragazzo invecchiato, che mi somiglia, maledettamente, se ne sta in disparte, sui bordi del lago. E’ stranamente triste. Assorto in pensieri più grandi lui. Molto più grandi. Le voci dei commensali si elevano sopra le piante, canti e allegria, urla infantili,corse verso il piccolo recinto. Fuori, a duecento metri, il ragazzo non canta, si sforza di inseguire le voci di festa ma non riesce. Guarda le rondini. Ali libere e fugaci. Libertà totale senza compromessi. La bocca accenna a un riso, ma è un istante, il riso è amaro, sono secoli che non conosce il dolce dell’acero. Amaro, come il piccolo recinto. “Dove sono le vostre madri? Piccoli, indifesi, lo sentite il profumo dell’erba?”, pensa il ragazzo con la barba bianca. No, non lo sentono. Il piccolo recinto è costruito su nuda terra. Canzoni di altri tempi, fiumi di birra e bambini. Tanti quanto i vitelli. Il ragazzo si alza, un ultimo sguardo alle rondini, all’imbrunire, vuole andare via ma, le gambe non lo ascoltano. Bloccate ai raggi del sole che si addormentano sul piccolo recinto. Quasi a scaldarlo, a proteggerlo. Le rondini giovani giocano a un filo d’erba di distanza da altri giovani, musi che non conoscono quel meraviglioso passatempo. Un tempo che passa tra la gioia infinita e la tristezza millenaria. Finalmente le gambe lo lasciano andare, è curvo, un vecchio ragazzo curvo da sensazioni incomprese. Un folle tra le risate, uno scemo del villaggio che sospira guardando le rondini. E schernito, piange al piccolo recinto. “Viva la vita!”, dice il ragazzo, “Viva la vita a chi può permetterselo”, ripete in sussurro.



Buio. Quasi notte.

Le rondini riposano, stanche dello svago perfetto e armonioso. Gli insetti continuano la ricerca di qualcosa che non comprendo. La malga chiude, conta i soldi. Tanti. La luna ancora sotto la montagna. I cuccioli di mucca riaccompagnati nella stalla, soli, le madri lontane. Anche il vecchio ragazzo è ormai lontano, piange. Che strano quel ragazzo, la barba antica, le lacrime continue. Nessuno può sentirlo: Il sentiero gli tiene compagnia. Cammina. La luna inizia a illuminare i suoi passi. Il sentiero sale, sale fino alle rocce. Il vecchio ragazzo si volta verso la conca più in basso, mille metri più giù, nell’oscurità. Il laghetto rumoreggia, sembra salutarlo, ma lui, non lo sente. Dicono che sia sordo, altri dicono che sia matto, ma non è così, io lo conosco. Non sente da tanto tempo. Non sente il rumore stridulo delle gomme delle automobili, le campane delle chiese, i microfoni della comunità. Non sente più. Ma vede lontano quanto il gheppio dietro la cresta.

Vede solo il piccolo recinto…


L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto


Fuochi d'artificio

La Versilia. Fa sempre un certo effetto la Versilia. Rumorosa, umida, colorata, piatta, con il profumo della resina. In Estate. In Inverno: silenziosa, del blu grigiastro del mare, delle pinete, quasi abbandonate, secca come i rami delle spiagge. Portati, stanchi, dalla risacca. Si, in inverno, e' decisamente meglio. Come del resto, tutte le località, affacciate sul mare, sono meglio in inverno. Cerco sempre di trovare dei motivi per farmi piacere il mare in estate. Non ci sono. Ma il mare, con gli spruzzi addosso agli scogli, con i gabbiani al limite dell'orizzonte, non c'entra. Non e' il mare che rende il mare triste in estate. E' ben altro. Lui, perenne, distratto, compagno di silenzi, e' sempre lo stesso. Che il vento spiri da nord, sdraiandosi sulle Apuane, o che spiri da sud, accarezzando le pinete: e' sempre lo stesso. La Versilia e' un posto strano. Casa natia del Babbo. Straniera al figlio. Sciantosa, ricca, cara, incasinata, in superficie, per i turisti. Solitaria, deserta, malinconica, nelle giornate del novembre. Non passa inosservata la Versilia. Le sue montagne non lo permettono. Pareti bianche, vissute, livide, astratte, di quel marmo rosso dei morti. Bianche come la solitudine. Come la pelle stanca di un vecchio passeggero , passato, quasi per caso. Quasi, passato...


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