martedì 4 settembre 2018

Il cantico degli illusi

L'immagine può contenere: natura


C'era una volta...

C'era una volta un Re
che disse alla sua serva:
raccontami una storia!
E la serva raccontò..

Il Re è il capitalismo, la serva: il consumatore compulsivo
(cioè continua, inesorabilmente, a "raccontare", ovvero, favorire attivamente il prodotto del mercato)

La filastrocca, poi, potrebbe essere di opposta enunciazione:

C'era una volta un Re
che disse alla sua serva:
raccontami una storia!
E la serva gli sparò..

In questo caso rimane "quasi" inalterato il Re (il Capitale) ma cambia la prospettiva del consumatore
(da compulsivo narrante a principio destabilizzante)

Questa, in sintesi, la chiamerei la ricetta anticapitalista. 

O almeno una delle ricette...




Il cantico degli illusi

La buonanotte data dal bramito del cervo è come una coperta calda, donata quando non te l’aspetti, quando i brividi ormai fanno parte della stanza. Come un soprammobile che tieni nascosto e impolverato dietro la mensola più alta, lontano, ma di cui non ne puoi fare a meno. Sotto, nella foresta che presto diventerà un campo di battaglia, dichiarata da coloro che abbracciano i figli prima di strapparli ad altri, canta l’amore uno degli ultimi giganti di montagna. Chissà se è al corrente che ogni sera dà compagnia a un rinnegato di questa società. Che la guerra abbia inizio! Come da copione. Da una parte l’acciaio delle carabine e dall’altra il coraggio che non conoscete. Troppo occupati a seguire i sentieri costruiti da altri. Troppo vigliacchi per esplorare il buio di voi stessi, troppo conformi per trovare le chiavi delle vostre catene. Ricorda gigante! mai voltarsi indietro. Se ancora puoi, porta la tua famiglia nella profondità più recondita della foresta. Lì sarai al sicuro. I soldati del nulla, i signori che sanno tutto, non hanno il coraggio di camminare dove la luce non penetra, terrorizzati dalla loro ombra e da inquietudini che li travolgeranno. Segregati in gabbie costruite da loro stessi.

Corri gigante...

Olmo Vallisnera



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Tutti noi antispecisti vorremmo che tutti gli animali fossero liberi, ma al momento attuale l'unica soluzione auspicabile sarebbe che l'essere umano sparisse dal pianeta terra, come descritto nella parte iniziale del post, nel frattempo che questa eventualità si concretizzi (e dai cambiamenti climatici in atto, non dovrebbe essere un momento tanto lontano, noi umani siamo seduti sul ramo dell'albero che stiamo segando, e manca pochissimo alla catastrofe), bisogna pensare agli animali liberati dagli allevamenti e dai macelli, in Italia e nel mondo esistono tanti rifugi o santuari per animali liberati, e bisogna aiutarli, a supporto di questi luoghi magici, da qualche mese ho formato un gruppo su Facebook: Canapa e Vegan per I Rifugi di Animali Liberi, al momento siamo oltre quattromila iscritti, vorrei che mi deste una mano a farlo crescere, invitando ed iscrivendo i vostri amici;
I rifugi si possono aiutare in tanti modi, il più semplice è destinare l'otto per mille sulle dichiarazioni dei redditi, oppure organizzare delle cene benefit nelle vostre città a favore dei rifugi in ristoranti e locali solo vegan (Non finanziamo gli sfruttatori di animali), ma soprattutto si possono visitare e conoscere gli umani e non umani ospiti delle strutture.


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