giovedì 6 dicembre 2018

Fiume sacco: sempre più schiuma. Le terribili immagini del disastro ambientale

fiume sacco

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto



Alcune domande su alcuni dubbi

Quello che sta succedendo in Francia e' una rivolta? Una rivoluzione? Una presa della bastiglia? Con i Gilet gialli? Per intenderci quelli che metti se fai un incidente? O quelli degli operai? Perche' Amazon ha aumentato i prezzi dei Gilet? Ricordate tutti vero Amazon? Quella ditta meravigliosa e solidale che ha messo i vincoli temporali per andare a pisciare. Quella dei licenziamenti se ti fermi un minuto a bere un caffè nella Non-pausa. La "rivolta" e' per l'aumento dei carburanti? Quindi ecologica? O perche' hanno tolto gli incentivi per i pannelli solari? Quindi sostenibile? O perche' hanno tolto una parte di disoccupazione? Quindi lavorativa? O perche' hanno aumentato le pene carcerarie? Quindi solidale? Perché mi ricorda tanto la "rivolta" di destra dei forconi italiani? Perche' ho l'impressione che dietro ci siano i soliti Leader autoritari? 
Domande, solo domande. Dubbi, solo dubbi. 
Su una cosa pero' sono sicuro:
Questa e' l'unica foto sensata di questi giorni. E nessuno di loro ha i Gilet catarifrangenti. Chissà perché. 

Per un mondo senza frontiere, Stati, padroni. Per un mondo senza giacchette gialle, rosse, verdi o bianche. Le rivoluzioni, se proprio le vogliamo chiamare cosi nel 2018 non avranno mai i vestititini tutti uguali. Siamo tutti e tutte diverse. L'unico obiettivo comune? 

La libertà....niente altro. 
Per tutt#

P.S.
Come diceva la Emma Goldman: 
"Siamo vestiti e portiamo il nero per il lutto non per essere tutti marionette"



Fiume sacco: sempre più schiuma. Le terribili immagini del disastro ambientale

Una nauseabonda schiuma bianca da giorni sta ricoprendo il fiume Sacco, a Ceccano, nel Lazio. Purtroppo non è la prima volta che accade. Una spessa coltre che appare spesso, quando c'è maltempo e la pioggia è abbondante.

AGGIORNAMENTO DEL 1 DICEMBRE 2018


Niente da fare. La schiuma peggiora e il fiume Sacco non ha pace. Le immagini che continuano ad arrivare non lasciano dubbi sulla portata sempre più grave di un disastro per l’ecosistema fluviale di tutto il basso Lazio. Dopo la denuncia della scorsa settimana da parte dei cittadini di Ceccano, nel cuore della Valle del fiume Sacco sono continuati giornalmente gli episodi di schiuma fitta sull’asta fluviale.

Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio, chiede una task-force delle forze dell’ordine per un’azione di controllo e repressione degli scarichi illegali e presidio del fiume visto che continuano a verificarsi questo fenomeni.


"Dopo la denuncia e l’esposto che abbiamo mandato alla procura della Repubblica di Frosinone della scorsa settimana, continua l’inquinamento e stamattina il Sacco sembra fatto di sola schiuma a Ceprano (FR). Dai risultati delle analisi chimiche, per le quali ringraziamo Arpa Lazio che le ha realizzate e rese pubbliche questa settimana con grande velocità e trasparenza, si evidenzia la presenza corposa di tensioattivi. Ora le autorità indaghino sulle cause per fermare questo disastro a partire dal Fiume Alabro, affluente di sinistra del Sacco dal quale ci arrivano segnalazioni e immagini di schiume che poi entrano nel corso principale", spiega il Presidente.
E non è la prima volta

Era già accaduto anche il 3 novembre e poi a ritroso il 31 ottobre e il 20 settembre. Il web è letteralmente inondato di immagini che mostrano quello che è stato definito il "mostro bianco".

Il 25 novembre scorso, a causa delle violenti piogge, il fiume è esondato portando per le strade anche la sua schiuma.

Il Sindaco Roberto Caligiore da tempo chiede aiuto contro quello che appare come un crimine ambientale. Dure le sue parole su Facebook:

"Fino ad oggi ho cercato di responsabilizzare tutti coloro che possono fare e che sicuramente devono intensificare i controlli ma, adesso, BASTA!! Ma ve lo devo dire io come dovete fare? Ministro dell’Ambiente, Presidente della Regione, Presidente della Provincia, Procura della Repubblica, Carabinieri, Polizia, Arpa e chi più ne ha più ne metta, DOVE SIETE? Ma ve lo devo dire io che guarda caso ciò avviene quasi sempre il sabato? Ma ve lo devo dire io che guarda caso ciò avviene quasi sempre a cavallo di una giornata di pioggia? Ma ve lo devo dire io che guarda caso ciò avviene quasi sempre a monte del nostro territorio e che Ceccano è vittima in questa situazione? Ma ve lo devo dire io che ci stanno uccidendo e voi non state facendo nulla?".

Per il primo cittadino, è un crimine ambientale che la città sta subendo da troppo tempo.

Non si conoscono ancora le cause che hanno originato questa schiuma ma di certo non è nulla di salutare per l'ambiente e i cittadini. Per questo è intervenuta anche Legambiente che ha presentato un esposto alle autorità competenti, ai carabinieri forestali e ai sindaci, dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni e di video da parte dei residenti:


“Chiediamo di individuare i responsabili di questo continuo disastro ambientale sul Fiume Sacco, poiché le immagini diffuse dai cittadini nelle ultime ore, continuano a mostrare un allarmante condizione dello stato ecologico di tutto il territorio. Nella Valle del Sacco il Ministero dell’Ambiente deve procedere con l’avvio della bonifica ferma alla chiusura della perimetrazione, gli operatori industriali devono monitorare mai quanto oggi i reflui provenienti dalle loro lavorazioni, i Comuni devono sostenere percorsi virtuosi come il Tavolo dei Sindaci per l’Ambiente e il Cotratto di Fiume del Sacco. Associazioni e cittadini, da anni, stanno dando il meglio di loro stessi nel monitoraggio, nella denuncia e nella strutturazione di percorsi virtuosi: amministrazioni e autorità facciano di tutto per sostenerli e avviare la riqualificazione, a partire proprio dalla denuncia e ricerca delle responsabilità di sversamenti illeciti nelle acque del Fiume” ha detto Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio:

Intanto la schiuma continua ad avvelenare tutta l'area. Ancora non si sa con certezza quale possa essere stata l'origine ma i carabinieri forestali del Nucleo investigativo di Frosinone, in collaborazione con la Polizia provinciale, hanno posto sotto sequestro il capannone di una fabbrica ormai abbandonata, gestita da una società milanese, al cui interno sono stati trovati materiali edili eternit, imballaggi plastici e contenitori. Presenti anche dei grossi contenitori per saponi e solventi col rubinetto collegato a canaline a loro volta dirette verso la sponda del fiume.

La risposta del Ministro Costa

Il Ministro dell'ambiente ha promesso che gli autori di questo disastro verranno puniti ma il 25 novembre stesso ha allertato il Reparto Ambientale Marino. La Capitaneria di Porto di Gaeta ha inviato pattuglie alla foce del Liri per campionare le schiume.


"Attendiamo i risultati delle analisi. Seguo con attenzione e in prima persona ogni fase di questa tragedia - sottolinea il Ministro - fin da subito decine di cittadini preoccupati mi hanno scritto ieri sera. A loro dico che non sono da soli e che andremo fino in fondo. Interesserò tutti gli organi politici e istituzionali a tutti i livelli, a cominciare dalla prefettura che rappresenta il governo sul territorio", conclude il Ministro Costa."

Fonte: Green Me


L'immagine può contenere: spazio all'aperto e natura

IL DECALOGO DELL’IPPOPOTAMO FELICE

Sii come l’ippopotamo
Sii come l’ippopotamo che è felice nel sole e altrettanto felice nel
fango
Sii come l’ippopotamo che non si capisce mai se è in acqua o fuori
Sii come l’ippopotamo che quando la luna è una grande camelia canta
all’ippopotama la sua canzone d’amore senza preoccuparsi se la sua voce è
sgraziata e dagli alberi piove giù di tutto
Sii come due ippopotami che si baciano sullo sfondo dell’orizzonte e la loro
ombra sembra un grande pavesino
Sii come l’ippopotamo che dopo aver a lungo ippocopulato non chiede
all’ippopotama “mi ami?” perché è ovvio che con un
ippopotamo si può andare solo per amore
Sii come l’ippopotamo sempre educato al bar, nelle file per i documenti e
in treno, sii come l’ippopotamo educato che fa i suoi bisogni appartato
Sii come l’ippopotamo che quando pesta una merda di ippopotamo fa finta di
niente e dice “qu’est-ce que c’est ça?”
Sii come l’ippopotamo che quando sente sopraggiungere la fine saluta il
branco e corre nella valle del cimitero degli ippopotami morenti, dove un’ultima
volta si beve si mangia e si scopa senza più alcun ritegno e vergogna e
alla fine della festa muore solo un ippopotamo e si scopre che tutti gli altri
erano degli infiltrati, sanissimi
Sii come l’ippopotamo che muore col sorriso sulle labbra e subito il grande
Potamanka il muscoloso dio alato lo raccolse tra le braccia e lo portò in
cielo ove sono nuvole e fiori meravigliosi e acqua tersa, e l’ippopotamo deluso
disse “non si potrebbe avere una bella palude merdosa?” e Potamanka
adirato lo lanciò a terra, e l’ippopotamo cadde e ove cadde creò
il sacro cratere del lago Ngoro-Ngoro e l’ippopotamo perforò la pelle
rugosa del mondo e precipitò nell’inferno ove vive felice attuffato nella
merda con gli amici e quando si sposta causa i terremoti e quando nuota provoca
i geyser e mostra a tutti la sua semplice verità: e cioè che il
paradiso è ovunque tu ti senti in paradiso.
Stefano Benni

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