giovedì 24 gennaio 2019

La "Ragione" lasciamola ai democratici di Olmo Vallisnera

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto

Castelnuovo di porto e' soltanto uno dei cento luoghi di deportazione in italia. Perché le deportazioni esistono, sono tangibili, reali, concrete. Sono prassi. E noi sappiamo cosa significa deportazioni. Bambini, donne, vecchi trascinati con la forza, con la violenza, con lo scherno. Non solo privati della libertà e della dignità ma oltraggiati, insultati. Corpi strappati alla vita. Questo e' il governo di salvini e dei suoi seguaci della "società civile" a 5 stelle? Questa la loro morale?. Deportazioni di massa. Ora tutti stupiti, di questo governo infame, ma si sapeva. I segni erano già presenti dall'inizio. Bisognerebbe riflettere su cosa significa "Governo", a prescindere dal colore. Governare, comandare, violentare, oltraggiare, sono sinonimi. Le deportazioni sono uno strumento classico dei governi. Da secoli. Bambine strappate alle madri, questo e' il governo. Il governo e' oppressione e salvini esegue soltanto la legge del governo. Il governo e' intimidazione, disintegrazione dei diritti alla vita e I 5 stelle eseguono soltanto la legge del governo. Domani non ci saranno più, lega e 5 stelle scompariranno nell'oblio della loro infinita mediocrità ma finché vi sarà governo ci saranno deportazioni. Lo strumento che taglia le teste con la lama della forza si chiama delega. E finché vi sarà delega vi sarà governo. La responsabilità delle deportazioni non si chiama salvini o di maio, si chiama governo. Loro sono solo marionette sanguinarie...




La "Ragione" lasciamola ai democratici 
di Olmo Vallisnera

Come sapete sono un timorato di Dio. E proprio perché timorato sono più propenso a stare in silenzio piuttosto che urlare ai 4 venti la mia "cultura". Poi parlare di cultura su FB e' come parlare di anarchia a una riunione dell'accademia della crusca (quelli che pensano che lo scardinamento della parola sia una bestemmia, alla faccia di Neruda e Joyce. Per poi guidare la Jaguar col triplo tubo di scappamento) Che poi cos'e' la cultura: la laurea? Lo stage? La prevaricazione nel linguaggio? La bava alla bocca per avere ragione? Ecco perché preferisco non avere mai ragione. A che pro? Per dimostrare cosa? Che sono superiore ad altre? Ad altri? No grazie, preferisco ascoltare Cat Stevens la mattina col caffè. La conoscenza, lo studio, la comprensione, la solidarietà, il mutuo appoggio sono termini talmente in antitesi con la scuola e la "cultura" dominante che quasi diventano "fantascienza". Stavo riflettendo adesso, con una bella sigaretta velenosa tra le labbra, sul concetto di libertà e sul pensiero che ognun@ di noi ha di questo basamento primario di approccio all'esistenza. Credo (il credere e' pur sempre libertà, a patto che non diventi "Statua di marmo" o altare ecclesiastico o della patria) che all'individuo, tutti gli individui, si debba riconoscere la libertà di fare ciò che più gli aggrada, a patto che questo atteggiamento non arrechi danno agli altri. Crollato questo aspetto (il danno), qualunque azione, movimento altro, attitudine, passione, non ha motivo di essere biasimata, giudicata nei suoi aspetti né tantomeno impedita. Non a caso gli/le anarchiche, che per inclinazione e principio, sono amanti della libertà propria e altrui, contestino l'attuale sistema (e quelli precedenti, nei secoli dei secoli) anche in quegli ambiti che sembrano, a un primo approccio "minori", proprio perché spesso sono quelli a dare la misura del livello di prevaricazione, malessere o disagio-iniquità in essa esistenti. Tutte le derivazioni date dal potere al concetto di libertà sono, e non c'è da stupirsi, false. "Libertà di impresa" ad esempio ( la base del sistema capitalistico) è l'esatto contrario della libertà, in quei due termini (per natura contrapposti) che vengono legati consapevolmente dal dominio si celano (ma non troppo) le peggiori vessazioni, intimidazioni e violenze. Gli esempi sono tanti, troppi, basterebbe dire che quando si parla di "libertà democratica" si intende oppressione del vivente e non autodeterminazione del singolo e per estensione alle moltitudini. Ma quale democrazia? Quella del marciapiede al freddo? Quella del mare pieno di morti? Quella delle anziane buttate fuori di casa? Ma basta! Chiamatela con il termine giusto: DEMOCRAZIA, l'autorità piramidale fatta e finita. A questo punto mi si potrebbe obiettare che la libertà per poter fiorire deve necessariamente arrecare danno a chi, per proprio profitto, ne lapida l'essenza e le radici. In questa società che per reggersi arreca danno, noi siamo sempre in una situazione di legittima difesa, sempre. Finché vi è sfruttamento è ovvio che il lottare per contrastarlo è non solo importante ma necessario anche qualora arrechi danno. Quindi il mio pensiero era in funzione di una prospettiva altra. Non siamo preti siamo anarchici, vogliamo la libertà di tutt*, certo, ed e' per questo che lotteremo sempre perché questa perfezione possa avverarsi. Senza l'ipocrisia di pensare di essere migliori. Fino a quando ci sarà sottomissione o dipendenza non potremo fare a meno del danno, liberata l'oppressione, in una società libertaria, scomparirà per inutilità e anacronistica espressione. Non siamo meglio ne' peggio, fatevene una ragione, semplicemente anarchiche. E non siamo pacifisti, per niente, ma siamo per la pace.

"Fate attenzione a chi pensa di avere sempre ragione" Bertrand Russel

P.S. Scusate per gli errori ortografici, ho studiato Malatesta non Manzoni.

Olmo Vallisnera

L'immagine può contenere: 3 persone, persone sedute, scarpe, bambino e spazio all'aperto

"Nel Comune di Castelnuovo di Porto, dove c'è il secondo centro rifugiati più grande d'Italia, martedì 22 gennaio il Ministero dell'Interno ha mandato l'esercito a sgomberare il centro e deportato i rifugiati. 
Sono state portate via 320 persone, divisi per uomini, donne e bambini. Metodo che ricorda altre epoche, ben più nere. 
Nessuno sa che fine faranno, né sindaco né Comune, né i rifugiati stessi. 
Non hanno voluto dirlo. 
Non c'è stata nessuna comunicazione. 
Il tutto è stato organizzato in 24 ore. Si sa solo che i ragazzi verranno dislocati in altre Regioni, ma non dove li ricollocheranno, in quale città, in che tipo di struttura. 
I migranti sono stati avvisati solo ieri dello sgombero, dopo anni di integrazione, hanno dovuto lasciare i loro alloggi. 
Molti non avevano nemmeno la valigia. I bambini devono interrompere gli studi (c'è chi era arrivato alle seconda media). 
Chi aveva trovato lavoro è stato costretto a lasciarlo.
Ci sono donne che sono state vittime di ogni sorta di abuso e di violenza e molte hanno un bimbo con sé. 
Chi è stato portato via perderà il diritto di difendersi perché l'avvocato è di nomina regionale.

Come se non bastasse, sono stati messi per strada da un giorno all'altro i circa 150 immigrati titolari di protezione umanitaria che, per effetto del decreto Salvini, non potendo più ambire a passare in uno Sprar, perdono anche il diritto alla prima accoglienza."

Questo lo chiamano decreto (ormai legge) Sicurezza-Immigrazione, voluto dal Governo.

Questo va chiamato col suo nome, "fascismo".

Il mio profondo rammarico si inasprisce ulteriormente leggendo in ogni articolo che esseri umani vengono trattati come animali.

Non è facile non perdere le speranze..no, a volte è quasi impossibile tenersi a galla nella "vergogna" di essere una fortunata bianca ed umana, nata nel corpo giusto e nel lato giusto del pianeta.

Nessun commento: