martedì 20 agosto 2019

Il tormentone delle mucche che soffrono se non le mungi


"Voglio ritrovare la facoltà di meravigliarmi,
senza la quale nulla di vivente si rivela:
la vita non appartiene alle mani rapaci
che la vendono, la violentano,
la manipolano e la dominano.
Si dona soltanto agli occhi aperti che la contemplano."

(Christiane Singer)

Il tormentone delle mucche che soffrono se non le mungi

"Ma le mucche soffrono se non le mungi!"

Quante volte abbiamo sentito questa frase, per giustificare la produzione di latte? La cosa più sconvolgente è che molte delle persone che lo affermano ci credono davvero, solo una piccola parte lo dice sapendo di mentire. Pensano veramente che mungere la mucca sia un gran favore che l'allevatore fa all'animale per farlo stare bene.

Certo che la mucca soffre, costretta a produrre una quantità di latte pari a 10 volte tanto quello che un animale della sua specie produrrebbe in natura; una produttività innaturale ottenuta attraverso decenni di selezione genetica e un'alimentazione inadatta all'organismo di questi animali.

Certo che soffre, per il vitello che le viene portato via appena nato, e che non può succhiare il suo latte.

Ma tutta questa sofferenza è causata dall'allevamento stesso, non certo dalla mancanza di mungitura!

Quale mammifero in natura ha bisogno dell'uomo che lo munga dopo aver dato alla luce i suoi piccoli? Nessuno, ovviamente, ed è assurdo pensare che ne abbiano bisogno i bovini.

Le mucche, i vitelli, i tori e i buoi hanno solo bisogno di una cosa, da noi umani: che la smettiamo di farli nascere forzatamente a migliaia e migliaia per far loro trascorrere una breve vita di patimenti e prigionia e infine ucciderli al macello.

Consumare latte, formaggi, yogurt, burro e ogni tipo di latticini significa causare morte, al pari del consumo di carne e di pesce. Non esistono allevamenti che non facciano del male agli animali, che non causino sofferenze fisiche ed emotive, non esistono allevamenti che non abbiano il macello come destinazione finale.

Non esistono e non possono esistere e se qualcuno vi racconta che ci sono, mente. Per interesse o per ignoranza.

Quelli per la produzione di latte sono tra i più terribili, per due motivi:

perché le mucche vengono "consumate" per sfruttare al massimo la loro produttività e dopo 3-4 gravidanze, a 4-5 anni di vita, non si reggono più in piedi e vengono trascinate nei camion per il macello.

Perché ogni anno la mucca è costretta a partorire e si vede portare via il vitello appena nato (che verrà poi macellato a pochi mesi), un evento straziante per madre e figlio.

Si potrebbe porre fine in un attimo a tanta sofferenza e a tutte le uccisioni: se da questo momento in poi nessun'altra mucca venisse più ingravidata, nel giro di pochi anni sparirebbe tutto questo orrore.

Ogni volta che bevi latte e mangi formaggio, stai perpetuando l'orrore.

Se smetti, renderai più vicina la soluzione.

Puoi scegliere i tanti prodotti vegetali, molto più sani e nutrienti e con impatto ambientale infinitamente migliore.

Fonte: Agire Ora

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Io non ho nome,
sono come la fresca brezza 
delle montagne.

Io non ho difesa,
sono come l’acqua che vaga.
Io non ho santuario, come gli oscuri dèi;
Né sono nelle ombre di profondi templi.
Io non ho libri sacri;
Né ho un posto nella Tradizione.

Io non sono negli incensi
Che si levano da alti altari,
Né nel fasto delle cerimonie.
Io non sono nemmeno
nelle immagini scolpite,
Né nel ricco canto di
voci melodiche.

Io non sono legato da teorie,
Né corrotto da credi.
Io non sono intrappolato
nella schiavitù delle religioni,
Né nell' agonia dei loro sacerdoti.
Io non sono intrappolato da filosofie,
Né nel potere delle loro sette.

Io non sono né basso né alto,
Io sono il devoto e l’adorato.
Io sono libero.
La mia canzone è la canzone
del fiume
Che chiama il mare aperto,

Vagando, vagando,
Io sono la Vita.

(Jiddu Krishnamurti)

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