lunedì 26 agosto 2019

Le tribù indigene giurano di lottare per l’Amazzonia “fino all’ultima goccia di sangue”

indigeni brasile

"Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra."

(Ermanno Olmi)

Le tribù indigene giurano di lottare per l’Amazzonia “fino all’ultima goccia di sangue”

Giurano che combatteranno per salvare la foresta Amazzonica a costo della loro vita. Alcuni membri della tribù indigena Mura del Brasile hanno dipinto i loro corpi con la vernice rossa e arancione e con archi e frecce si sono preparati alla battaglia.

Il loro nemici? La deforestazione e gli incendi che stanno distruggendo la loro casa, la foresta pluviale amazzonica.
I villaggi stanno piano piano scomparendo, le loro terre ancestrali sono distrutte da incendi, deforestazione e piantagioni. Ma i Mura non ci stanno a rimanere inermi davanti a questa situazione. Nella foresta pluviale vivono in 18mila, ma adesso le loro terre sono messe a dura prova da agricoltori e allevatori che fanno capo alle multinazionali.


“Ogni giorno che passa assistiamo all’avanzata della distruzione: deforestazione, invasione, disboscamento”, spiega Handerch Wakana Mura, uno dei leader della tribù.

“Siamo tristi perché la foresta sta morendo. Sentiamo il peso dei cambiamenti climatici, ma il mondo ha bisogno della foresta”.

Una situazione che non è circoscritta sono ai Mura, sono tantissime le tribù indigene che combattono a costo della loro vita per salvare la foresta e sono centinaia gli attivisti uccisi per aver difeso Madre Terra.

Il leader Raimundo Praia Belem Mura, un 73enne che vive nella foresta da tutta la vita chiosa:


“Per questa foresta, continuerò a lottare fino alla mia ultima goccia di sangue”.

La deforestazione amazzonica è in continuo aumento. Secondo l’agenzia di ricerca spaziale brasiliana INPE, a questo si aggiungono le fiamme che stanno devastando l’Amazzonia. Così mentre Bolsonaro accusa le ong e gli ambientalisti, gli allevatori e agricoltori, a pagarne le spese sono soprattutto gli indigeni che mettono a rischio la loro sopravvivenza. Gli indigeni accusano il presidente di incoraggiare taglialegna nel disboscamento e dall’altro lato le tribù non riescono a fermare questo fenomeno.

Molte delle terre sono adesso occupate da escavatori, motoseghe e machete. La lotta dei Mura va avanti da quasi 20 anni ma adesso la situazione appare più grave, soprattutto perché le riserve ambientali non sono più protette come in passato.

Fonte: Green Me

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