giovedì 3 ottobre 2019

Discorso integrale di Johan Martinez

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“È vero che l’uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l’abitudine di cibarmi di carne,e ritengo che verrà un tempo nel quale gli uomini conosceranno l’anima degli animali e in cui l’uccisione di un animale sarà considerata con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo”. Dal “TRATTATO DELLA PITTURA” opera di Leonardo Da Vinci (1452-1519)

Discorso integrale di Johan Martinez
(Membro dell’associazione francese 269 Liberation animale Silvia Molè, membro dell'Associazione radicale antispecista "Parte in Causa")

Riporto qui il discorso integrale, pronunciato al presidio di Roma, da Johan Martinez, l'attivista dell'associazione francese 269 liberazione animale.

"Proprio adesso, 1.900 animali vengono massacrati ogni secondo nel mondo nell'indifferenza totale.

Si tratta del più grande sfruttamento, della più grande schiavitù che il nostro mondo abbia mai conosciuto.

Veganizzare la nostra società invita alla passività e a non partecipare a questa oppressione, ma consumare non equivale al militare.

Astenersi dal consumo dei cadaveri è il minimo che si possa fare. La militanza oggi deve diventare strategica e orientarsi verso nuove strategie che non rendano invisibili le vittime. Abbiamo marciato, discusso, negoziato a sufficienza.

Sono qui oggi di fronte a voi come attivista dell'associazione francese 269 liberazione animale per rendervi partecipi dell'assoluta necessità di azione diretta. Non si combatte per la liberazione animale "veganizzando" le grandi marche dell'agro alimentare, simbolo e piaga di una società iper-capitalista che mercifica gli esseri viventi. E nemmeno collaborando con coloro che istituiscono l'ingiustizia sociale: lo stato e l'industria.

Lottiamo co-resistendo al fianco degli oppressi, bloccando il sistema produttivo e divenendo una minaccia per l'ordine specista.

Il movimento antispecista è diventato inoffensivo, istituzionalizzato e cooptato dal sistema economico che si arricchisce sulle spalle di miliardi di individui.

Diventiamo i reali oppositori politici del sistema specista, smettiamola di elemosinare empatia dai nostri concittadini e di parlare in nome di un popolo che non abbiamo nemmeno il coraggio di conoscere.

Il nostro posto è accanto agli animali, il nostro posto è davanti ai coltelli. Ora.

Quando si lotta contro un'oppressione, mettersi tra l'oppressore e l'oppresso sembra scontato ma pochissimi lo fanno.

L'azione diretta permette di includere gli animali nella nostra lotta rendendoli visibili.

Non siamo più lì per loro ma con loro.

E' tempo di agire nei luoghi di oppressione ovunque nel mondo poiché l'oppressione non ha frontiere.

Nessun movimento di emancipazione ha agito esclusivamente in modo pacifico, che si trattasse del movimento dei diritti civili negli Stati uniti o delle suffragette in Inghilterra.

Come diceva Martin Luther King, "quando una legge è ingiusta abbiamo la responsabilità morale di disobbedire." Allora disobbediamo e agiamo per gli animali. Rifiutiamo di collaborare alle leggi e istituzioni che prevedono giustizia per gli animali.

Oggi siamo noi che portiamo in strada la resistenza ma non dimentichiamo che in ogni allevamento, in ogni macello, in ogni laboratorio, anche gli animali resistono. Ogni animale che mostra la sua volontà di vivere è un resistente. Per tanto a Roma oggi non siamo centinaia ma miliardi. E' tempo di dirsi che ogni secondo vengono uccisi 1900 animali, 1900 individui, 1900 personalità. Resistenza e obbedienza, due virtù del cittadino. Con l'obbedienza assicura l'ordine, con la resistenza la libertà. Oggi noi siamo la Resistenza per gli animali. Allora vi dico, è venuto il tempo dell'azione. Vi sto proponendo un radicalismo. Siamo antispecisti. Difendiamo l'idea del far parte del vivente, che siamo abitanti della stessa terra, che siamo parte di un tutto. Quindi se uno di noi nel mondo non è libero, nessun altro essere senziente può sentirsi libero. Non agiamo per conto di altri, per l'altro, aggiamo per NOI, poiché siamo tutti animali. Perciò in nome delle libertà dell'uguaglianza dei diritti nessuna terra dovrà mai più ospitare schiavi e noi lotteremo affinché tutte le oppressioni scompariranno!"

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Pupilla.
dal latino [pupìlla] che significa bambina, bambino. Infatti, gli occhi sono l’unico organo che non cresce. È lo spazio attraverso il quale è possibile vedere il bambino, dentro l’adulto...

Foto rubata a Silvia Bandini




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