martedì 12 novembre 2019

Abissi d’acciaio


Non ho mai trascorso un solo giorno della mia vita da fascista, sono antifascista da sempre, fin da quando avevo un giorno di vita. Intendo dire che non sono diventato un oppositore del fascismo perché ho letto dei libri. Si nasce antifascisti e anarchici, e l'antifascismo si conserva nel tempo grazie al buon senso, alla sensibilità, al grado intatto di umanità, che è innata, non grazie ai libri. Se poi col tempo si diventa fascisti è perché la coscienza viene deformata dall'educazione gerarchizzante, competitiva, disumana, da una specifica pedagogia. E allora, se ti fai vincere da paure irrazionali e da una cultura fascista imperante, nazionalista e razzista, puoi anche leggere tutti i libri che vuoi, ma rimarrai sempre fascista. Io personalmente ho conosciuto fascisti con una grande cultura, conoscitori di classici e non, fini e leziosi oratori. Basta con questo luogo comune che il fascismo si combatte leggendo, è una stronzata colossale, e pure pericolosa, degna del più feroce fascismo classificatore e giustizialista!
(Paolo Schicchi)

Abissi d’acciaio

di Alessandra Daniele

L’Ilva non è un’eccezione. Un incidente, un’aberrazione. È il paradigma esatto del capitalismo.
l’Ilva non è un malfunzionamento del sistema, è il default mode.
Quel sistema che ti costringe a scegliere fra lavoro e salute, letteralmente fra la borsa e la vita, e poi ti toglie entrambe.
Che devasta e avvelena qualsiasi territorio, trasformandolo in un deserto marziano. Terrasformando il pianeta fino a renderlo inabitabile.
Che controlla in varia misura tutti i media, che quindi attaccano in branco non gli assassini, ma chi ha osato mettere in discussione per un attimo la loro licenza di uccidere.
Che riduce la democrazia a una farsa patetica, fatta di nazionalisti che speculano comprando azioni delle multinazionali, ed ecologisti che tassano l’aranciata e depenalizzano l’amianto.
Abbiamo dato denti d’acciaio al peggiore istinto predatorio della specie umana.
Denti che dilaniano la carne.
“L’Ilva vale un punto e mezzo di PIL”. Le vite umane non valgono un cazzo.
Gli abbiamo dato occhi elettronici che ci fissano da miliardi di schermi.
“Questi social sono gratuiti, e lo saranno sempre”. Se qualcosa ti viene offerto “gratis”, significa che la merce in vendita sei tu. La tua identità, le tue opinioni, i tuoi dati sensibili.
Gli abbiamo dato un braccio metallico che schiaccia i governi nazionali come quelle lattine vuote che sono.
Il Capitale ha le tre stimmate di Palmer Eldritch.
Avanza nei deserti marziani che crea al suo passaggio, spacciando il suo narcotico Chew-Zed mediatico da miliardi di schermi.
I polli di Renzi (e Grillo, e Salvini) possono solo beccarsi e cavarsi gli occhi a vicenda, mentre il braccio metallico li tiene tutti per le zampe a testa in giù.
È il nazifascismo che non “sta tornando” perché non se n’è mai andato.
Il nazifascismo che marchia le vite con un codice a barre, e delocalizza i lager in Africa e in Asia.
Il nazifascismo delle Acciaierie Krupp che ha vinto la guerra, e non ha mai spento le sue fornaci.
Ma la guerra continua.



Nessuna descrizione della foto disponibile.

La vita ogni giorno si manifesta nel suo splendore, ma solo in pochi riusciamo a vederla in tutta la sua bellezza.
E a rispettarla.

"Fermati ogni tanto.
Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo."
*Tiziano Terzani

Nessun commento: