mercoledì 6 novembre 2019

È il #capitalismo il vero cancro del pianeta.

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Se fra 10mila anni l'umanità sarà estinta, alcune forme di intelligenza extraterrestri, giunte sulla Terra, avrebbero il modo di analizzare le vestigia delle varie società e le loro stratificazioni culturali, e si accorgerebbero che l'ultima stratificazione, quella che ha procurato l'estinzione, era quella dove la gente oppressa veniva obbligata a educarsi nelle scuole, pensando di salvarsi con la stessa cultura che l'aveva distrutta.
(Paolo Schicchi)

È il #capitalismo il vero cancro del pianeta.

È il #capitalismo il vero cancro del pianeta. Ha prodotto disuguaglianza sociale, inquinamento e sfruttamento selvaggio delle risorse ambientali. In 200 anni l’industrializzazione ha distrutto quasi totalmente l’ecosistema che per milioni di anni aveva garantito condizioni di vita equilibrate. Ora soffochiamo per l’aria irrespirabile, anneghiamo travolti da frane e alluvioni, mentre i ghiacci si sciolgono alla velocità della luce, le foreste non smettono di essere abbattute e i mari saccheggiati della loro bellezza con la pesca industriale e l’incessante sversamento di sostanze tossiche.
Abbiamo distrutto tutto in nome del profitto, dell’accumulo di ricchezze e dell’avidità. Ci definiamo evoluti e civili, ma siamo un branco di barbari spietati e irresponsabili. Egoisti, stupidi e senza senso. L’Occidente, il cosiddetto “primo mondo”, non è altro che la società degli eccessi e della superficialità, dove il potere è saturo di corruzione e la massa ipnotizzata e drogata dal consumismo. Siamo la società dell’effimero, “dell’usa e getta” che ha travolto tutto, perfino i rapporti personali. In Italia nel 2017 abbiamo buttato via oltre 12 miliardi di euro di cibo (circa 50 kg a testa) e sprecato milioni di ettolitri d’acqua, mentre nel “terzo mondo” ogni 3 secondi muore un bambino di fame o di sete. Sentirsi in colpa serve a poco. Dire che siamo impotenti di fronte a tutto questo schifo non serve a nulla.
Ciò che dovrebbe farci riflettere è che l’1% delle persone detiene il 95% delle ricchezze. È l’élite. Sono i privilegiati secondo alcuni. Secondo me invece sono gli oppressori, il nemico da combattere e annientare, gli aguzzini che ad ogni costo devono essere sconfitti. Hanno un nome e un volto, ma si nascondono sempre. Però li vediamo ovunque. Impressi sui marchi della merda che incessantemente compriamo nei centri commerciali. Nike, Nestlè, Mc Donald’s, Coca-Cola, Pepsi, Ferrero, Samsung, Apple e tanti altri. Le multinazionali ci stanno uccidendo e il coltello che usano per scannarci gliel’abbiamo dato noi. I nostri soldi, le nostre vite, i nostri sogni finiscono sempre nelle loro tasche. Noi stupidi consumatori, loro furbi accumulatori. Prima ci hanno riempito la testa di merda con la televisione e la pubblicità, poi sono passati a riscuotere. Produrre, crescere, svilupparsi. Occupazione, lavoro, economia, industria. Queste sono le parole più usate dai politici per accaparrarsi i vostri voti. Parole al vento. Uguaglianza, redistribuzione del reddito, salvaguardia dell’ambiente. Queste dovrebbero essere le parole d’ordine di chi ci governa. Ma loro sono complici, si sono venduti ai poteri finanziari. Dicono di lavorare per noi, ma eseguono gli ordini dei padroni.
Ci siamo rassegnati. Subiamo senza alzare la testa e reagire. Sguazziamo follemente inebetiti in questa fogna puzzolente. Eppure è facile resistere, è semplice invertire la rotta e metterli in ginocchio in pochi anni. Basta smettere di comprare le loro schifezze e il giocattolo si rompe.
Siamo ciò che mangiamo e ciò che pensiamo. Oggi il 90% della gente ha il cervello scollegato, ma in compenso si riempie lo stomaco di merda. Acquistate prodotti a km zero. Mangiate i pomodori d’estate e i cavolfiori d’inverno. Ogni stagione ha le sue delizie, risintonizzatevi sulla musica della natura e sbarazzatevi del superfluo. Non vi serve e soprattutto vi rende schiavi.
Invece di andare nei centri commerciali fatevi un giro nei boschi, anche quando piove. Mettetevi un cappello in testa. Camminate, annusate l’aria, toccate gli alberi e la terra. Riscoprirete profumi dimenticati che vi riaccenderanno i sensi. Chiudete gli occhi, ascoltate le vostre anime. Sapranno guidarvi. La strada giusta è sempre una sola. Le scorciatoie non esistono.

Fonte: Alessandro Merla

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I militari e gli sbirri in divisa, a scuola, sono una delle cose più coerenti che ci possano essere, sbirri e scuole formano un gemellaggio perfetto. Essere istruiti ed educati dagli sbirri è il massimo a cui lo Stato può ambire. Comunque lo Stato è sempre sulla buona strada con gli sbirri ordinari dietro le cattedre, quelli con la divisa nella testa, che sono la stragrandissima maggioranza. La scuola è una caserma per infanti, un centro di reclutamento/addestramento per futuri servi obbedienti, per perpetuare questa società. Basta con i quadretti idilliaci sulla scuola sedicente salvifica e benefattrice, che non esiste e che mai esisterà con lo Stato!


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