lunedì 13 dicembre 2021

IL SIGNORE DELL’UNIVERSO



“[Gli animali] Sono creature complete e finite, dotate di un’estensione dei sensi che noi abbiamo perso, o non abbiamo mai posseduto, e che agiscono in ottemperanza a voci che noi non udremo mai. Non sono per noi dei fratelli inferiori, non sono degli schiavi. Appartengono ad altri gruppi viventi, presi, insieme a noi, nella rete della vita e del tempo. Sono nostri compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio di questa terra.”

– Henry Beston



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IL SIGNORE DELL’UNIVERSO

Stasera la luna domina incontrastata

nel suo fulgido splendore e la natura

sembra ricomporsi sgomenta dopo il temporale

passato furente come schiere armate.

Oh mia silente sovrana

che nell’indaco ti stagli della notte

dimmi chi è Colui che cavalca gli uragani,

che pulsa nel fuoco divorante della vita?

Dimmi chi ha appeso le galassie in mezzo al cielo

i cui confini vanno oltre ogni limite mentale

e accende l’alba prorompente di colori

in questa danza cosmica di astri turbinanti?

Chi modellò la fragile libellula

ed il possente corpo del bisonte?

Chi innalzò a picco queste rocce

dove superbe planano le aquile?

Chi inventò l’abisso degli oceani

e l’acqua ruscellante delle nubi?

E’ forse senza ragione

questa terra e questo cielo sublime?

Esci dal tuo mistico silenzio o mia regina,

e nel tuo letto di stelle stanotte parlami

di Colui che genera la Vita.


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“Non tutti possono essere vegan, vivere di soli alimenti vegetali”. Che è come dire che non tutti i cavalli possono mangiare erba. Non tutte le automobili progettate per funzionare a benzina possono utilizzare solo questo carburante. Essere vegan è la nostra vera dieta naturale. La convinzione più assurda e deleteria in merito all’alimentazione, sia da parte della gente comune che della dietetica moderna, è che quasi nessuno fa riferimento ai testi di anatomia comparata, la sola scienza in grado di far chiarezza alla giungla di diete inventate da furbastri al solo scopo di guadagnare. La macchina umana non è stata progettata per mangiare animali, altrimenti la natura ci avrebbe fornito gli strumenti necessari per metabolizzare, senza effetti collaterali, questi alimenti.

EVENTI IN SEDE AVA

Come vivere il Natale con gusto e leggerezza.

Rossella Chiappetta cuoca e insegnante di cucina vegetale

terrà una lezione su:

I DOLCI NATALIZI

Giovedì 16 dicembre dalle 15 alle ore18

Argomenti trattati:

Biscotti olandesi

Flapjacks (dolcetti da regalare senza cottura)

Tiramisù creativo

Cosa imparerai:

Confezionare i dolci in simpatici sacchetti natalizi

Dolci senza cottura

Come sostituire lo zucchero

I dolci a basso indice glicemico

MENÙ DI NATALE

sabato 18 dicembre

dalle 15 alle ore 19

Argomenti trattati:

Bruschetta con hummus e avocado

Lasagne ai carciofi (anche senza glutine)

Spiedini di seitan e tempeh

Cappuccio viola con yogurt cocco e aneto

Polpette di melanzane noci e zenzero

Pan di Spagna all’acqua con crema all’arancia (Albero di Natale)

Cosa imparerai:

Besciamella di riso

Pan di Spagna all’acqua

Tecniche di cottura di tempeh e seitan

Come sostituire le uova e il burro

A fine lezione degustazione delle pietanze preparate.

Dove: Associazione Vegan animalista

piazza Asti 5/A Roma (M Re di Roma uscita Vercelli o bus 85, 81, 16)

Per info e costi: ROSSELLA tel 331 5327586 (corso)

LUANA 339 140 6256 (segretaria)

Pr il programma dettagliato consultare la pagina facebook Cibodiluce

ALLE ORE 20 SEGUE CENA VEGAN CON:

insalatona, primo, dolce vegan, bevande ecc. al contributo di 10 euro

Posti limitati! Prenotazione obbligatoria a LUANA 339 140 6256

L’INCONTRO SI SVOLGERA’ SECONDO LE PRESCRIZIONI ANTI-COVID


VISTO DALL’ALTO IL MONDO È UN ALTRO MONDO
di Marco Maurizi
Visto dall’alto il mondo è un altro mondo.
Viste dall’alto le nostre grandi imprese umane sembrano minuscole e irrilevanti, un formicolare di affaccendati tristi.
Viste dall’alto le vite di tutti gli esseri viventi che adornano la terra appaiono, in un colpo d’occhio e di ali, come una cosa sola.
Zampe esili tastano il mondo e ne saggiano la consistenza, aggrappate ad un ramo o ad un filo ma pronte a volare via ad ogni istante. Legate ad ogni cosa e fissate a nulla, le zampe di una libertà che pesa poco sulle cose perché del peso delle cose sa fare a meno.
Un mondo dove si è in tanti eppure c’è tanto spazio. Un mondo dove le case si costruiscono con dedizione per sé e i propri figli, pezzo dopo pezzo, con l’intelligenza seria di chi misura il tempo con il metro della cura. E che si abbandonano, senza rimpianti, quando il tempo giunge a maturazione.
Un mondo dove la velocità è un valore che si somma alla saggezza, dove non c’è ansia del futuro perché ogni gesto è costruito sulla fiducia. Perché per imparare a volare occorre fidarsi e lasciarsi andare.
E poi le ali. Il dono del volo, la capacità di sentire il proprio corpo sciogliersi nell’aria, l’elemento del vuoto che ti sostiene, il possibile che si fa orizzonte, la libertà che si incarna in una parabola danzante.
Ridicoli, imbarazzanti e spaventosi al confronto, Icaro, Leonardo e i fratelli Wright. La nostra invidia per gli uccelli è senza pari dall’alba dei tempi.
Ci guardano dall’alto – benché non dall’alto in basso – e questo a noi non va. Non sopportiamo che esista una prospettiva al mondo che non sia la nostra.
Visto dall’alto il mondo è un altro mondo.
E così quell’altro mondo che ci affascina e deprime, perché mostra le mancanze del nostro, preferiamo chiuderlo in gabbia.
Perché la meraviglia delle cose pretendiamo possederla piuttosto che sfiorarla con le zampe come loro: anche se così facendo ne perdiamo irrimediabilmente l’essenza. E se non possiamo averla preferiamo che non sia, che avvizzisca della nostra stessa tristezza.
Eppure avremmo molto da imparare dagli uccelli se decidessimo di aprire le gabbie e seguirne le impronte delicate.
Impareremmo a guardare il mondo sottosopra.
Che è poi l’unico modo per poterlo raddrizzare.

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