Quando certi occhi ti guardano così, si riallinea tutto.
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di Franco Libero Manco
La nostra etica/universalista si manifesta attraverso il nostro carattere, il nostro interagire con le persone, il modo in cui ci poniamo nei confronti dei nostri simili e degli animali.
Per molti aspetti il comportamento della persona vegan è sotto continua osservazione critica da parte di coloro che vegan o animalisti non sono e quando il sentimento di rispetto e amore che dimostriamo verso gli animali non si palesa anche per gli esseri umani, siamo considerati gente strana che ama le “bestie” e trascura i suoi simili, cioè soggetti poco attendibili sul piano interpersonale e sociale.
Io ritengo che in questa nuova filosofia di vita siamo chiamati ad una continua analisi di noi stessi per non dare adito a critiche disfattiste o attacchi strumentali, cercando di superare i nostri difetti, le nostre personali limitazioni: se abbiamo mal di denti o ci sloghiamo una caviglia la gente pensa, con un pò di malignità, che ci è successo perché siamo vegani.
Questa nuova cultura di vita che ci chiama direttamente in causa vuole che gli animalisti non siano gentili e premurosi solo verso gli animali ma siano “irreprensibili” anche nei confronti del prossimo umano. L’assioma è: non si può chiedere rispetto e giustizia per gli animali se non nutriamo .rispetto, lealtà e giustizia nei confronti anche delle persone che ci stanno accanto; non si può essere generosi e sensibili verso gli animali ma egoisti e indifferenti alle esigenze dei nostri simili.
Occorre mettere in discussione il proprio carattere, le proprie “manie” per non cadere nell’incoerenza, nelle cose più semplici e banali di ogni giorno; occorre intervenire sulla propria natura per uniformarla ai principi dell’ideale che proclamano: quello dell’amore e del rispetto estesi dall’uomo ad ogni essere senziente. Questa è la vera innovazione etica, morale e spirituale dell’universalismo vegan.
Si è forti e credibili solo se si è liberi “dentro”, dall’egoismo, dall’interesse di parte, se si è in grado di essere padroni della propria mente, dei propri impulsi, delle proprie debolezze: qualunque cosa a cui non sappiamo rinunciare ci rende deboli, attaccabili, ci impedisce di essere capaci di essere di esempio e di dare un contributo positivo alla nostra causa.
A poco serve proclamare grandi ideali se poi non siamo in grado di assolvere alle prove più immediate della vita di relazione. Perdiamo di credibilità quando parliamo di etica ma poi nelle piccole prove magari ci riveliamo scortesi, indifferenti, egoisti.
A mio avviso, la ricchezza più grande di ogni essere umano (e in special modo del vegano-animalista) sta nel “buon carattere”, nella buona indole fatta di gentilezza, garbo, disponibilità, pazienza, comprensione, da esprimere in ogni circostanza, soprattutto nei confronti di chi non è ancora vegano o animalista. Cercare la propria personale armonia è, a mio avviso, il modo migliore per dare alla nostra causa un fattivo e positivo contributo.
DOMENICA 27 NOVEMBRE ORE 18,00 IN SEDE AVA VIA DEI ROGAZIONISTI 3 ROMA, PROIEZIONE DI UN INTERESSANTISSIMO FILM “NOSSO LAR”
DOPO IL FILM BREVE DIBATTITO IN SALA.
SEGUE CENA VEGAN CON: INSALATONA MISTA DI STAGIONE, FUSILLI AL PESTO, LEGUMI ALLA PUGLIESE, DOLCETTO, VINO, PANE, ACQUA. CONTR. 12 EURO. INGRESSO LIBERO. PER LA CENA È NECESSARIA LA PRENOTAZIONE AL TEL. 3391406256
Film brasiliano, regia di Wagner de Assis 2010, un film che tutti dovremmo vedere per capire meglio il significato della vita e riflettere su una ipotesi del “dopo”.
.Il soggetto è basato sull’omonima opera scritta dal medium Chico Xavier attraverso la psicografia (scrittura che sarebbe ispirata medianicamente), sotto l’influenza dello “spirito” André Luiz.
Avendo quindi preso coscienza del fatto di essere “disincarnato” (morto), prova il desiderio immenso di tornare sulla Terra, per far visita ai parenti più stretti, di cui sente una grande nostalgia. Tuttavia infine si rende conto della sostanziale verità: che la vita continua, per tutti.
Piacevole escursione nel mondo astrale, che ispirandosi alla vita di un personaggio veramente esistito, ci racconta attraverso gli occhi del medium Chico Xavier, cosa ci attenderebbe dopo la morte.
Oggi è il giorno del ringraziamento o thanksgiving day, festività americana che vede le famiglie affacendarsi nella preparazione del classico tacchino da consumare a pranzo.
Per i poveri tacchini non c’è nulla da festeggiare! Ogni anno milioni di loro sono costretti a vivere in allevamenti intensivi dove vengono sottoposti a forte stress fisico e psichico per poi essere “sacrificati”, mandati al macello e diventare simbolo per eccellenza di questa giornata.
Il pensiero per noi corre subito al nostro Marte, scampato ad un destino crudele, oggi vive libero nel nostro Santuario pur pagando le conseguenze della vita in allevamento.
Marte come tutti i tacchini è un animale curioso e socievole, anche se oggi è arrabbiatissimo perchè non vuole essere la pietanza della tradizione, sappiamo tutti che ormai ci sono un sacco di alternative gustose alla carne e soprattutto che non prevedono sofferenza alcuna!
Marte vi saluta e RINGRAZIA chi non metterà il tacchino nel forno!
-Veronica-
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