Sguardi fiabeschi. Armonia emotiva. Abbracci scelti. Così i momenti che distraggono dai pensieri, che ci permettono di non precipitare.
Silvia Bandini
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LE COLPE CHE NON SARANNO MAI PERDONATE
di Franco Libero Manco
Poco prima della seconda Guerra Mondiale in tutte le parti del mondo vengono eseguiti esperimenti orribili: cercano di inventare congegni per far vivere dei corpi senza testa e teste senza corpi. Si vedevano teste di animali fiutare odori, sentire sapori, muovere gli occhi, respirare senza tronco e senza cuore. Tramite cuori artificiali veniva pompato sangue nei cervelli. Nel tronco il cuore sostituito da un motore, continuava a battere.
Tutto è cominciato con un esperimento dove la testa di una scimmia Reso è stata trapiantata sul corpo di un’altra scimmia. Il professore americano Robert White, che supera l’opera del famoso trapiantatore di cuori C. Barnard, ha dato alla serie di 100 esperimenti di questo genere il nome di “allevamento indispensabile per l’intervento sull’uomo”.
Robert White incominciò scoprendo il cervello di una scimmia narcotizzata togliendone la volta cranica e la faccia e collegandone il tronco encefalico con un motore artificiale. In seguito sezionò la testa in modo da lasciare collegato con il cervello un solo occhio e la pupilla reagiva ad effetti luminosi.
Finora il trapianto di teste, che dura circa 8 ore, è stato eseguito dal White su scimmie Reso dell’età di 2 anni secondo questa procedura: dal collo della scimmia narcotizzata si leva la pelle a strisce e si tolgono tutti i tessuti in modo che rimangano l’esofago, la trachea e i più importanti vasi sanguigni. Poi si aprono le vertebre cervicali, il midollo spinale, il funicolo nervoso in modo da interrompere la trasmissione tra testa e corpo. Su 4 vasi sanguigni si applicano dei tubi di plastica. Nel frattempo viene narcotizzata un’altra scimmietta in modo da poterle staccare la testa e collegare il corpo dell’animale all’altra testa. Poi la testa si sveglia dell’anestesia sul corpo estraneo.
Gli esperimenti con le teste di animali che continuavano a vivere senza corpo e che masticavano, che avevano sete, che reagivano al richiamo del padrone e che mostravano paura, gli esperimenti terrificanti con teste umane, smentiscono ciò che i difensori della morte violenta cercano di sostenere. Il professore White, cattolico praticante, nell’autunno del 1971 venne a Roma. Il papa di allora mostrò grande interesse per i particolari dell’impresa; durante l’udienza, in un’atmosfera di comprensione e quasi incoraggiamento, sembrò che il Vaticano non avesse nulla da ridire a futuri trapianti di teste sull’uomo.
Al giorno d’oggi c’è gente che mette i suoi occhi a disposizione di una banca ed altri che donano il loro cervello all’università. Nel momento della morte naturale entra in funzione il servizio che preleva la testa del defunto (pochi secondi dopo la morte) e la collega con la circolazione artificiale in modo da far lavorare il cervello senza sangue umano e senza corpo…
(Spunti tratti dal libro di Michel Clarke “I Misteri dell’Aldilà”)
Hummus di cavolfiore con porro croccante
Ottimo come antipasto o ideale da servire per un aperitivo, insieme a tanti altri sfizi gustosi e vegani. Facilissimo da realizzare. Ingredienti 1 cavolfiore piccolo Succo di un limone Un pizzico di cumino Una manciata di semi di sesamo neri Foglioline di menta Alcune rondelle di porro Sale, pepe e olio evo Preparazione Cuociamo al vapore per circa 20 minuti il cavolfiore, dopo averlo lavato, scolato e tagliato a cimette più o meno della stessa grandezza. Se non avete la vaporiera, potete cuocerlo in acqua per circa 30 minuti e poi lo scolate. Le cimette di cavolfiore devono essere morbide, e a questo punto le frulliamo con un minipimer oppure possiamo utilizzare una forchetta, e le schiacciamo. Dopo aver ottenuto un composto omogeneo, aggiungiamo un filo d’olio, sale, pepe, cumino. Mescoliamo bene per qualche minuto, aggiungiamo il succo di limone, i semi di sesamo e foglioline di menta. Mescoliamo ancora e serviamo aggiungendo altra menta per decorare. Rosoliamo in padella con un filo d’olio il porro, tagliato a rondelle. Aggiungiamo il porro croccante all’hummus. Serviamo con crostini di pane o tarallucci. Si conserva in frigo in un contenitore di vetro, per circa 3 giorni, ma vi assicuro che finirà subito.
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