mercoledì 6 agosto 2008

Diario delle vacanze parte terza.



Immagine: Serre ingorgo.
Di Stefano Benni.
23 agosto
La partenza intelligente è riuscita. All'alba ci siamo trovati in una coda di gente tutta intelligente come noi, trenta geniali chilometri di ingorgo. Ma una volta entrati in autostrada abbiamo fatto prestissimo. Dopo un attimo eravamo già in fila del casello di uscita, nel senso che c'erano cento chilometri di coda fino a casa. Mio papà è subito sceso gridando che la colpa era di quelli che non tengono gli spiccioli pronti. Siamo scesi anche noi, l'autostrada è diventata un party all'aperto, si faceva conversazione da auto ad auto. Di fianco a noi un camperista tedesco spiegava a mio padre che le armi più pericolose del terrorismo internazionale sono l'uranio venduto dai russi e l'esplosivo plastico. Papà gli ha chiesto come faceva a saperlo. Il tedesco ha detto con orgoglio che suo figlio è il rappresentante di vendita per l'Africa ed il Medio Oriente. Mamma voleva litigarci, papà l'ha zittita. Io ho creato un movimento di bambini disidratati organizzati e ci siamo messi a gridare lo slogan "vogliamo il gelato". La manifestazione è stata sciolta.
23 agosto sera
Dopo nove ore di coda ci è venuta fame, ma abbiamo scoperto che per un errore di stratificazione la busta delle cibarie era finita in fondo al baule, si sentiva l'odore del provolone e lo scricchiolio delle uova sode, ma non c'era niente da fare. Cosi abbiamo affrontato la calca di un Autogrill mettendoci coraggiosamente in fila alle casse. Mamma ha sbagliato subito, è finita nella fila dei gabinetti e si è chiusa in una toilette a piangere. Papà è stato eroico, ha sgomitato e lottato ed è uscito trionfante con l'ultima "Gazzetta dello Sport". Per la gioia però si era dimenticato di comprare da mangiare. Io ho rubato un pacchetto di brigadini a una bambina, la guerra è guerra. Quando siamo tornati all'auto , il coccodrillo era esploso e un ladro scalatore ci aveva rubato le damigiane d'olio. Eravamo stanchi, ma abbiamo proseguito. Mi sono addormentato sognando che qualcuno cercava di vendermi una scatola di missili Giotto a colori. Quando mi sono svegliato ho visto il volto di papà rasserenato: eravamo usciti dall'ingorgo autostradale ed eravamo nel vecchio caro ingorgo di città.
24 agosto
A casa abbiamo trovato qualche cambiamento. Il ficus era morto, secco e bruciato, e c'è stato un palleggiamento di responsabilità tra la portinaia, il nonno e le regioni. Inoltre la mamma aveva lasciato al gatto una scatoletta per ogni giorno, dicendo che con la sua intelligenza avrebbe capito e si sarebbe regolato. Purtroppo si era dimenticata di aprire le scatolette. Il gatto era molto magro e arrabbiato. E cosi eccomi qua, nel mio comodo letto. Le vacanze sono finite e tornano i problemi. Mancano i posti, non i posti di lavoro, i posti letto per i Vip al Festival di Venezia. Ma ho letto con sollievo che l'industria bellica continua ad assumere. Perchè al mondo non ci sono soltanto gli eserciti statali, ma anche centinaia di eserciti privati in vendita. Come fanno certi paesi a parlare di pace mentre le loro industrie di armi sono un supermarket aperto a tutti, come fanno a spedire proclami di indignazione e cataloghi di missili con lo stesso fax?Ma non devo più preoccuparmi per il mio futuro. Ho deciso. Da grande farò il bersaglio.
Pillola del giorno: La pastasciutta, quanno se magna
Io sempre: a pranzo, a cena, a colazione,
in treno, sulla nave, in aviogetto,
in mutanne, in pigiama, in doppiopetto,
in piedi, inginocchiato, a pecorone.
In ogni caso, in ogni situazione,
contro l'arrabbiatura, pè diletto,
oppuramente, quanno in un sonetto
ritarda er lampo de l'ispirazione.
De notte, si me sveja un languorino,
abbasta solo che me tiro su...
ciò la scudella sopra er commodino.
Insomma, 'sto magnà va sempre a verso,
perfino cor "Giornale" RAI TV,
che manna li bocconi pè traverso.
Aldo Fabrizi.

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