giovedì 7 agosto 2008

Diario delle vacanze Tre: il dottor Norman.



Nella foto: Tutti al mare di ( http://internapoli-city-2.blogspot.com/ ).
Inizia oggi un nuovo racconto di Stefano Benni.
Diario delle vacanze tre: il dottor Norman.
Caro diario, domani partiamo per le vacanze. Mio padre mi ha preso da parte e mi ha spiegato che ho già tredici anni, sono una ragazzina intelligente e dovrò fare vacanze intelligenti. Non dovrò portarmi dietro la bambola e l'orsacchiotto Paco, perchè non devo dipendere da niente. Anche lui, ha detto, lascerà a casa due dei suoi cinque telefonini. Ci serve proprio un pò di svago e di vita sana. Abbiamo passato un bruttissimo inverno. La mia città ha tre volte il tasso di polveri e benzene consentito. Ma una volta al mese fanno la domenica ecologica, chiudono il centro e ci danno il permesso di girare tutti insieme in bicicletta, cosi possiamo respirare tutta la merda in una volta e il giorno dopo le macchine hanno un pò di aria pulita da inquinare nuovamente. Per via di questo inverno un pò impestato il mio fratellino Luigino ha avuto tredici virus con qurantadue di febbre, io sei bronchiti, mamma una vecchia allergia ai pollini insieme a una nuova allergia ai peli di cammello (per fortuna siamo stati allo zoo solo due volte). Papà ha avuto la congiuntivite allergica con gli occhi rossi per sei mesi, e una stomatite che gli ha scoperto le gengive, e una notte che era vestito di nero un uomo ha cercato di ucciderlo con un paletto nel cuore. Per finire il nostro cane, Bongo, ha preso da un gatto le zecche che i piccioni prendono dai topi. Ma il dottore ha detto che tutte queste malattie sono nella norma e anche nel 1936 ci fu qualcosa di simile. Ma ora respireremo un pò di aria sana.Siamo sull'autostrada bloccati da nove ore. La fila è di cinquanta chilometri ma la radio ha appena detto che nel 1996 ce ne fu una molto più lunga. Diluvia e ci sono dieci gradi all'ombra, ma il metereologo ha appena detto che la temperatura è sostanzialmente nella norma. Nessuno spegne il motore e l'aria non è proprio pulitissima. Luigino vomita. Bongo si gratta, io tossisco, mamma ansima e papà bestemmia. Ho letto da qualche parte che ci sono già le auto elettriche e quelle che vanno ad olio di colza non inquinanti, ma le industrie non le vogliono, l'olio di colza è contingentato e addirittura da qualche parte si sono rifiutati di assicurare le auto che vanno con l'olio di colza. Io spero che qualcuno la tiri fuori davvero questa storia dell'olio, se no siamo fritti.Mentre siamo in fila, ascoltiamo la radio. Siccità in Africa, bufere di vento in Sardegna, alluvioni in Scandinavia e incendi in tutta l'America. Un metereologo però dice che nel 1869 ci fu un anno simile e quindi siamo nella norma. Finalmente abbiamo raggiunto il mare e siamo corsi subito in spiaggia. Soffiava un tipico vento gelido di agosto, gli ombrelloni volavano dappertutto e faceva un freddo bestiale. Io e luigino abbiamo litigato perchè lui voleva fare un castello di sabbia e io invece un pupazzo di neve.Verso sera una nave, spinta dalle onde in burrasca, si è arenata sulla spiaggia. Tutti sono corsi là armati di bastoni e spiedi pensando che fossero curdi. Invece era un traghetto che andava alle Eolie ed era stato spinto là dalla tempesta. Sopra c'era anche un signore che fa il metereologo e si chiama dottor Norman, che ha spiegato a papà che nel 1934 ci fu un episodio analogo. Siamo stati un pò barricati dietro l'ombrellone, e poi papà si è vestito con la muta e la giacca a vento e ha provato a fare il bagno. Si è quasi congelato, ma quando è uscito si è alzato un vento rovente di scirocco che l'ha cotto in pochi istanti. Norman ha detto che era tutto nella norma, compreso l'incendio che ha distrutto la nostra pensione, la bufera di vento che ci ha portato via la tenda, e la tempesta di polvere che ci ha accecato, cosi che papà ha rimontato la tenda sul formicaio più grosso dell'occidente. Abbiamo dormito in una buca nella sabbia.Stamattina per fortuna fa più caldo. cinquantasei gradi all'ombra, e un vento africano che porta sabbia, raffiche di cuscus e, purtroppo, peli di cammello a volontà per la povera mamma. Io penso che noi umanoidi abbiamo combinato un bel casino con questo clima, che ci vorrebbe una commissione climatica mondiale che ci informasse davvero e imponesse regole da rispettare, e mi piacerebbe che le notizie di questa commissione fossero la prima notizia del telegiornale, ancora prima dell'indice Mibtel e delle vacanze dei Vip. Al pomeriggio ha cominciato a piovere, c'è stata una piccola alluvione e una grandinata color tamarindo. Io e Luigino l'abbiamo assaggiata e non era male, però poi ci è venuta la colite e siamo stati tutto il pomeriggio seduti nella norma.Papà ha detto io me ne frego del maltempo, io faccio il bagno, è entrato in acqua e ha trovato prima le meduse e poi la mucillaggine, è uscito che sembrava una gelatina semovente, e tutti i bambini della spiaggia lo hanno preso per Pokèmon e se lo sono disputato.Il dottor Norman ha detto a papà che nel 1965 ci fu un caso di mare inquinato in quel modo, sono calamità naturali e non bisogna cedere all'allarmismo e alla tentazione di incolpare uomini ed industrie. In quel momento è giunta a riva una chiazza di petrolio venuta da chissà dove. Papà e il dottor Norman si sono infilati in un branco di fenicotteri e cosi sono riusciti a farsi ripulire da Greenpeace.Ieri Luigino sotto la tenda ha preso un nuovo virus con quarantasei e mezzo di febbre. Il dottore ha detto che aveva già visto un caso simile nel 1988, però si trattava di un wurstel. Nel delirio, Luigino mi ha confidato che crede di aver capito tutto. Tutte le volte che succede qualcosa di mostruoso, basta dire che è una calamità naturale, ma soprattutto che è già successo e anche peggio. Quindi, basta tenere presente Hitler e ogni politico italiano va bene. Ogni nuovo virus è meglio del colera. Ogni catastrofe climatica è meglio del diluvio universale. Un maremoto non è un problema, a meno che non depositi sulla spiaggia degli extracomunitari. Quindi ognuno può continuare ad inquinare, disboscare, chimicizzare, sfruttare. Pensandoci bene, c'era del metodo nel delirio di Luigino. Volevo discuterne con papà, ma era impegnato in una discussione con i vicini di tenda sui pericoli delle radiazioni da cellulari, e su perchè la pubblicità dice che le telefonate costano meno ma le bollette crescono. Il dottor Norman ha detto che c'era già stato un caso simile nel 1864, in una bolletta del gas in Alabama. Tutti si sono rassicurati.
Fine prima parte.
Pillola del giorno: La pastasciutta, Come viè più bona?
E' sempre bòna, come sia, stufata,
a scappa e fugge, ar salto, abbrustolita,
ar naturale, semprice, farcita,
bollente, fredda, tiepida, gelata.
Ar dente, scotta, insipida, salata,
bastarda, inciafrijata, rotta, trita,
a la Francese, "molla e ribollita",
a la Svizzera,"languida e incollata".
Abbasta solo a scoperchià un tigame,
la panza attacca quer gorgheggiamento,
che pare come er coro de la fame.
E fate caso; quanno se scodella,
chi cià l'incrinazione ar sentimento,
se sente ride tutte le budella.
Aldo Fabrizi.
Diceva anche: Sono un drogato... spaghettodipendente. Purtroppo... e non mi posso disintossicare.

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