mercoledì 20 agosto 2008

Diario delle vacanze Uno: la new holiday di Stefano Benni seconda parte.

Nella foto: Mosca Piazza Rossa, Cattedrale di San Basilio da http://www.nationalgeographic.com/

In questi giorni riceviamo notizie drammatiche dalla Ossezia, Georgia e Russia, il prepotente gigante ex sovietico ha inviato i carri armati in Ossezia, per sedare, dice il premier russo, le ribellioni di un manipolo di terroristi, come sempre dietro le parole ufficiali ci sono gli enormi interessi che gravitano sugli ultimi rimasugli di petrolio e gas ancora da sfruttare.

Ma torniamo ai libri, oggi c'è la seconda parte del racconto di Stefano Benni: Diario delle vacanze Uno: la new holiday, buona lettura.

Venerdi. Butta male. Papà ha sul naso un ponfo di zanzara che sembra un pandoro. Il nonno è andato in gita con quelli dello yacht cercando rocce da decapitare. La mamma e Karl sono sulla battigia che fanno una new gymnastics che secondo Karl si chiama tai-chi-wan-lu,
secondo me si toccano di brutto. Sono arrivati anche cinquanta locali con radio a tutto volume, porchette e una impressionante batteria di fucili subacquei. Sono entrati in acqua e dopo un'ora avevano già colpito un pesce e due polpacci. Papà li ha severamente redarguiti, dicendo che non è giusto prendersela coi pesci che non possono difendersi. In quel momento ha messo il piede su un pesce -ragno. Adesso è nella tenda che rifiuta sdegnosamente l'ammoniaca, e il piede sembra uno scarpone da sci. Il nonno ha invitato gli amici dello yacht a una spaghettata sulla spiaggia, si sono ubriacati e hanno scherzosamente incendiato un ettaro di pineta. Mamma è andata a vedere la luna piena in canoa con Karl. Per fortuna papà dorme, se no dovrei fargli notare che sarà luna piena tra quindici giorni.

Sabato. Papà si è alzato, si è guardato il piede gonfio, ha ammazzato lo scarabeo con una zoccolata, ha bevuto tutte le birre del nonno e ha seminato le lattine sulla spiaggia. Qualcosa in lui era cambiato. Con la luce strana negli occhi, ha detto "smontiamo la tenda, si va via".
Ha noleggiato un'auto a da tre ore guida smadonnando e sorpassando tutti dall'interno. fuma in continuazione e butta le cicche dal finestrino dicendo che lui i piromani li ammazzerebbe. Il nonno ha sei anfore fenice in valigia. Mamma fa dei sospironi non buddisti e consulta di nascosto una cartina di Amsterdam. Viaggiamo incolonnati verso destinazione ignota. La radio comunica emergenze sui fronti giustizia, incendi, trasporti, ozono, quadrupedi abbandonati e bipedi disoccupati, nonchè rischi per l'abbronzatura e la democrazia. E' lo stesso bollettino dell'anno scorso. Altrochè new Holidays, ci hanno rifilato un'estate usata.
Fine.

Pillola del giorno: Spaghettini ar tartufo... de li poveri
I
Si suo marito se lamenta spesso,
che lei in cucina se ripete troppo
è segno che va sempre de galoppo
e fa più presto un sugo che'n'espresso.

Ma cò 'sto piatto che je 'nsegno adesso,
pò superà benissimo l'intoppo;
je costerà un tantino, ma purtroppo,
bisogna spenne per avè successo.

Cotta la pasta: consumè d'arosto,
basilico, fettine de tartufo,
formaggio, pepe bianco e lei sta a posto.

E fino a che ammanisce 'sti piattini,
er maritino nun sarà mai stufo;
però ce vò più tempo e più quattrini.

II

Se li tartufi costeno un mijardo,
usi li funghi secchi, ce guadambia:
primo, perchè sur prezzo se sparambia
e poi perchè s'elimina l'azzardo.

Pè suo marito è un occhio de riguardo
che, certo, lo gradisce e lo ricambia,
e in fonno 'sto menù nun è che cambia...
perchè er fungo è un tartufo un pò bastardo.

Messe a bagno maria(ce vò un seconno)
cò sarvia, pepe bianco e poi più gnente...
ce viè 'na sarsa ch'è la fin der monno.

'Na sciccheria ar de sopra d'ogni critica,
perchè se digerisce facirmente
pure si se discute de politica.
Aldo Fabrizi.

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