giovedì 21 agosto 2008

Scandalo all'hotel Nasturzio di Stefano Benni.

Nella foto: Immagine da www.donfrenchphotography.com

Nuovo racconto di Stefano Benni: Scandalo all'hotel Nasturzio.

Sapete tutto sulle vacanze dei Vip, razza eletta che occupa palinsesti e paginoni nell'estate dell'informazione. Più rari sono i pettegolezzi e le indiscrezioni sulla vita dei Nip (Non important person) vale a dire quei cinquanta milioni di italiani, carne da auditel e da sondaggio, che non vivono nel paradiso dei Vip. I Nip, pur adorando i Vip, sono molto diversi da questi ultimi. I Nip, ad esempio, sanno quasi tutti fare qualcosa, mentre è noto che nella maggioranza dei casi per diventare Vip è indispensabile non saper fare niente. Ma anche i Nip vanno in vacanza, hanno i loro segreti, si incontrano, flirtano, inventano mode. Per voi, ecco la cronaca mondana dei Nip.

Sulle spiagge Nip fioriscono le mode Nip. Quest'anno, ad esempio, va fortissimo il body-icecreaming, originale connubio tra stilismo, moda e golosità. Quando il capofamiglia fa la fila per comprare il gelato al parentado, in questi giorni di pienone passa sempre un pò di tempo tra l'acquisto, il pagamento a la consegna. Nel frattempo il gelato passa dalla fase freddo-compatta a una fase tiepido-viscosa, e in questa insidiosa condizione il cono viene distribuito al nucleo familiare. Dopo pochi secondi di camminata nel caldo ferragostano, la fase tiepido-viscosa evolve nella fase liquido-brodosa e poi schizzo-eruttiva, e il gelato inizia a colare sugli abiti del fruitore e di chiunque transiti nei paraggi.
Notata ad esempio sul viale dei Nip a Cattolica la famiglia Pederioli, ramo new economy, nel senso che sono di nuovo disoccupati. Papà Pederioli sfilava con una camicia bianca Hawaiana da schizzi di mango e zabaione. Mamma Piera sfoggiava un lamè giaguarato da patacche gianduia. Il piccolo Anselmo lanciava il suo personalissimo look, una maglietta bianca ornata da un disegno astratto color puffo, limone e nerofumo, con zone in rilievo. (Per ottenere questo clamoroso effetto il ragazzino fa cadere tre o quattro volte il gelato per terra, raccogliendolo denso di effetti speciali quali segatura, terriccio e gomme americane masticate.)
Molto di moda sono anche il collarino bianco post-tamponamento autostradale e il sandalo da gladiatore che con la calura si scioglie e svelle bistecche d'asfalto ad ogni passo.
Per i più giovani, va forte la maglia da calcio con nome del campione preferito e soprattutto la zeppa Stelvio. Questa calzatura è usata da ragazzine Nip sui tredici anni scontente della propria statura, che esse vorrebbero pari a quelle delle loro idolesse Vip. La zeppa è alta dal mezzo metro in su e ci si sale in tre modi: a) con una scaletta a pioli; b) con un balzo come quando si sale a cavallo; c) calzandola da sdraiati e poi facendosi verticalizzare dagli amici. Una volta indossata la zeppa Stelvio, con un pò di allenamento, consente di fare tutto, dal ballare al baciare ragazzi alti un metro e novanta, si può persino andare al gabinetto con l'aiuto di un piccone da roccia per rialzarsi. Purtroppo la zeppa non consente di scendere da soli. Bisogna quindi, con l'apposito telefonino, chiamare gli amici per farsi aiutare. Alcune zeppe contengono un meccanismo autodistruggente, esplodono da sole ed è quindi possibile scendere al volo.
La zeppa più celebre dell'estate è stata indossata da Pierina F., commessa di Varese, che è entrata in discoteca pagando un solo biglietto su due zeppe fatte dal padre falegname. Dentro le zeppe si erano abilmente nascoste le sue sei sorelle. Scoperte, le ragazze sono state espulse dalla discoteca e col legno della zeppa sequestrata verrà costruita una scuola.

Un clamoroso scandalo ha sconvolto l'hotel Nasturzio, una delle più esclusive pensioni Nip della riviera.
Il pensionato Aldo T. è stato visto spiare col binocolo nella camera di fronte dove Angela S., prospera infermiera padana, stava cospargendosi di crema doposole per un totale di sedici metri quadrati. Il marito di Amelia, Giovanni, ha scoperto il vile guardone e, essendo ex campione regionale di bocce, ha estratto il set da spiaggia, ha tirato e ha bocciato in fronte il pensionato da una distanza di dieci metri. Contemporaneamente al piano di sotto scoppiava una rissa tra i figli delle due famiglie che cercavano di giocare a ping-pong in trentasei allo stesso tavolo, quando è noto che al massimo si riesce a giocare in diciotto. Nella confusione che ne è seguita è sparita la bottiglia di minerale mezza piena che era al tavolo della famiglia S. I carabinieri stanno indagando.

Grande festa al Poporipò, il locale dove tutto si può, per l'elezione di miss tropici. Erano assolutamente obbligatori vestito esotico e musica sudamericana. Tra le signore Nip più ammirate la fornaia Vanessa, con un gonnellino di banane e il figlio Filippo, detto Pipinho, con un pannolone ricavato da un cocomero. Al suo fianco il marito Luigi, vincitore per tre anni consecutivi della gara di rutti dell'albergo, secondo alcuni esibiva al collo un tatuaggio tribale, secondo altri non si era lavato. La giuria presieduta dal poeta ultrà Tamarazzo, autore del famoso coro "Bianconero son davvero". Sono state esaminate numerose concorrenti che si sono esibite in mambi, lambade e nella famosa "banana" mimata. Al termine, il signor Vladimiro, manovale, si è esibito in uno strip maschile al suono di "Quando calienta el sol". Purtroppo, al momento di togliersi i pantaloni, è stato colto dal colpo della strega e portato via in posizione fetale. Si è poi svolta una tombola a porte chiuse in cui pare siano state giocate e perse ingenti somme. Al termine il signor Luigi, deluso per aver più volte sfiorato la cinquina, ha tentato il suicidio buttandosi nella piscina dell'albergo. Essendo la piscina un ciambellone profondo venti centimetri, se l'è cavata con lievi escoriazioni al naso.
Fine prima parte.

Pillola del giorno: La "romanella"

I

Mi' nonna, benedetta indò riposa,
se comportava come 'na formica
e puro si avanzava 'na mollica
l'utilizzava per un'antra cosa.

Perciò er dovere primo d'ogni sposa,
pure che costa un'oncia de fatica,
è d'essè sempre, a la maniera antica,
risparmiatrice, pratica e ingegnosa.

Si avanza un pò de pasta, mai buttalla:
se sarta cò un pò d'acqua solamente,
pè falla abbruscoli senz'abbrucialla.

E la riuscita de 'sta Romanella
che fa faville e che nun costa gnente
dipenne da 'na semplice padella.

II

Mò l'urtima invenzione è 'na padella,
che quello che se coce poi se stacca,
mastice, pece, colla e ceralacca,
se rivorteno come 'na frittella.

'Sta novità sarà 'na cosa bella,
ma, dato che la pasta nun attacca,
in pratica sarebbe 'na patacca
perchè dev'esse mezz'abbruscatella.

Vedete, er gusto nun dipenne mica
dar fatto che diventa più odorosa,
ma dar sapore de padella antica.

E detto questo, porca la miseria,
fo a meno de la chiusa spiritosa,
perchè 'sto piatto qui è 'na cosa seria!
Aldo Fabrizi.

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