domenica 24 agosto 2008

Seconda parte di: Una boccata d'aria per il nonno. Di Stefano Benni.

Nella foto: Cosa guarda? da http://internapoli-city-2.blogspot.com/

Una boccata d'aria per il nonno seconda parte (Stefano Benni).

Qui abbiamo trovato un dottore che ha azzeccato la diagnosi.
Il nonno vorrebbe respirare un pò d'aria, ma purtroppo l'aria non fa parte del concetto moderno di benessere, è in antitesi col valore ben più alto della mobilità automobilistica e del ciclo industriale. Non esistono allevatori d'aria che fanno manifestazioni e soprattutto, siccome l'aria non si vende, non sollecita interessi economici.
Infatti io ho pensato: se il miliardario pataccaro inscatolasse l'aria, certo vedremmo la pubblicità in televisione, l'aria diventerebbe un bene prezioso e nascerebbero tanti modelli e tante marche.
In quel momento ci siamo accorti che il nonno era scomparso. L'abbiamo cercato dappertutto. Era finito in un reparto di sordidi vecchi rantolanti. Uno aveva un bottiglione di aria di mare e lo passava agli altri , e quelli tracannavano, si sbronzavano di ossigeno e cantavano canzonacce. L'infermiera ha subito aperto la finestra per fare entrare smog, spremuta di marmitta e polveri.
"Se si abituano a respirare, poi diventano pneumnomani dipendenti" ci ha spiegato.
Abbiamo riportato il nonno in astanteria, spiegando che aveva una sindrome semplicissima, cioè aveva voglia di respirare, in una città dove l'inquinamento è sedici volte superiore alla norma.
"Cari miei, piacerebbe a tutti - ha detto il medico - ma in tempi di new economy, respirare è sorpassato. Può fare altre cose. collegarsi in rete con un sito di alta montagna. Guardare la pubblicità delle caramelle mentolate alla televisione. Andare in una boutique a comprarsi una maglietta con le nuvole. Mettersi la maschera antigas di Valentino. Investire in un polmone d'acciaio. Ma respirare è un concetto antiatomico, se cominciano i vecchi poi vorranno respirare tutti, anche gli stranieri".
Gli ha prescritto un'aspirina e ha concluso: "E poi non esageriamo, per un pò di enfisema alla sua età".
Allora il nonno ha cominciato a fare un rumore di betoniera. Raspava dai polmoni una colata di broncomagma e preparava la vendetta. Si è udito un rumore di terremoto, le guance del nonno si sono gonfiate ed è partita una scatarrata che per trenta secondi sembrava di essere sul ponte di una nave in tempesta.
Quando tutto è finito, pareva che sui muri ci fossero i cadaveri di dodici marziani, e il dottore sembrava una pastiglia Valda masticata. C'era muco anche sul lampadario.
Il nonno è stato arrestato per attività respiratoria eccessiva e continuata, catarricidio intenzionale e mancanza di trachea catalitica. L'hanno portato in prigione.
Là almeno ha un'ora d'aria.
Fine.

Pillola del giorno: Er pane è fatto a...

A rotella, a bastone, a bastoncino,
azzimo, casereccio, a pagnottella,
a quattrocorni, a stella, a filoncino,
a rosetta, a mattone, a mattonella,

a cirioletta, a briciola, a panino,
a piadina, a tartina, a cacchiatella,
a maritozzo, a pizza, a sfilatino,
a ciambellone, a tegola, a ciambella,

a superferarese, ar siciliano,
cor sesamo, la bira, a bocconotto,
a michetta com'useno a Milano.

Mò da nonno, me basta 'na rosetta;
da scapolo, quann'ero giovanotto,
'gni tanto me facevo 'na michetta.
Aldo Fabrizi.


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