sabato 23 agosto 2008

Di Stefano Benni: Una boccata d'aria per il nonno.


Nella foto: Quadro di Pablo Picasso (http://it.wikipedia.org/wiki/Pablo_Picasso)
da: http://habanera-nonblog.blogspot.com/

Nuovo racconto di Stefano Benni: Una boccata d'aria per il nonno.

Siamo andati a trovare il nonno che ha ottanta anni e abita a Città Quattro, ridente quartiere periferico. La casa del nonno è in una salubre posizione tra due svincoli della tangenziale, e lui è molto orgoglioso perchè per ben tre volte i Tir gli hanno sfondato il tinello, e tiene tutti i ritagli dei giornali. Inoltre ha un comodo supermercato proprio davanti casa. L'unico inconveniente è che quando esce lo investono i carrelli. Per il resto il nonno vive tranquillo, o almeno non si lamenta.
Ieri mattina, dunque, siamo arrivati davanti alla sua porta e si sentiva il rumore di un film di guerra, evidentemente il nonno guardava la televisione. Abbiamo suonato, ma nessuno apriva e, non avendo un Tir, abbiamo sfondato a spallate.
Non era un film di guerra: il nonno era sul divano, tossiva, rantolava e scatarrava a mitraglia come gli effetti speciali di Rambo.
Lo abbiamo portato subito all'ospedale. In astanteria ho riconosciuto due signori che aspettavano la Tac con me nel 1994. Frequentandosi per tanti anni in sala d'aspetto si sono innamorati e sposati, e adesso erano li con tre gemelli che aspettavano il test di gravidanza. Per fortuna noi abbiamo un cugino infermiere molto potente che è capo del racket dei lassativi, e ci ha fatto passare davanti.
Un primo medico gentile ha esaminato il nonno, diagnosticando una bronchitina, e che comunque a quell'età bisogna rassegnarsi. Ma il nonno si è incazzato, ha roteato una flebo e il medico ha detto che forse c'era bisogno di una visita specialistica. Siamo andati da un secondo medico che ha subito chiesto se il nonno mangiava troppe fiorentine, il nonno ha detto magari, quindi si poteva escludere mucca pazza, poi gli ha fatto un esame per vedere se aveva un danno neurologico da telefonino, anche se il nonno non ce l'ha, poi gli ha chiesto se faceva footing o fitting o body sculpturing e il nonno ha detto solo il flipper da giovane. "Male male" ha sospirato il medico, ed ha aggiunto che la sintomatologia era anomala e comunque a quell'età c'è poco da fare.
Il nonno ha scritto su un biglietto "aria", ha rubato il carrello dei pasti all'infermiere e si è mangiato le razioni di purè di tutto il reparto. Allora lo abbiamo portato dal neuropsichiatra.
Questo l'ha visitato per bene e poi ha detto che la malattia, come spiegava tempo fa la "Repubblica", nasceva dall'ansia del nonno di non poter navigare in Internet, dalla tensione di non sapere l'inglese e forse anche da uno stress per le oscillazioni dell'euro. Il nonno ha rantolato "aria".
Il medico ha chiarito che con quella parola il nonno rivelava la sua fragilità e volatilità, la sensazione di essere spazzato via in una situazione di competizione di mercato, e la sua insicurezza di fronte all'invasione degli extracomunitari. Poi fli ha chiesto se la notte aveva degli incubi tipo un Tir che gli sfondava la casa. Il nonno ha ruggito e ha fatto un casino da ventenne, bestemmiava, spaccava fiale e ha ingerito tanto bario che poi ha cagato un paracarro. Lo abbiamo portato al reparto pedriatico.
Fine prima parte.

Pillola del giorno: La parola pane

Comincia con la lettera più bella, la P.
Come tante altre sane e bone:
pantofola, presepio, panettone,
pulla, pietà pastella, pia.

padella, profumo, pasta, pappardella,
pancetta, Padreterno,pacioccone,
Pasqua, perdono, pace, provolone,
pandoro, paradiso, pangiallo,

pan di Spagna, panpepato,
pizza, prosciutto, patria, pantalone,
poesia, purezza, primavera, prato,

pecora, palombella, pappa,
piano, papa, preghiera, pacchia, polpettone,
polenta, pecorino e parmiggiano
Aldo fabrizi.

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