martedì 26 agosto 2008

Capodanno: seconda parte. Di Stefano Benni.

Che faccio, mi butto? Foto da http://gallery.gotoscience.com/

Capodanno: seconda parte. Di Stefano Benni.

L'Esotico. Costui non può passare un Capodanno normale, ma deve organizzarne
uno da raccontare agli amici. In un castello della Loira, su un catamarano in mare, in una miniera abbandonata in sardegna. Leggendario un Capodanno su una chiatta ancorata sul Po, con disancoramento e risveglio a mezzogiorno a Spalato. Quest'anno è stato scelto il Capodanno in Cappadocia, in un monastero in cima ad una roccia. Ci saranno canti di monaci, cibi tipici, e pernottamento in ceste matrimoniali sospese sul baratro. E' obbligatorio un saio scuro, e possibilmente il cilicio. Si parte da Malpensa alle dieci. Alle dieci e mezzo, appare subito la scritta, "volo annullato". La comitiva passerà il Capodanno in piazza, sotto la neve, masticando panettone e noccioline seduta sui gradini. Alle tre, tutti da Gazzoli.

Gli Innamorati. Per tutto dicembre si sono fatti un giuramento: Capodanno solo tra loro, cenetta intima, e notte erotica. Lei si esibirà in uno strip e lui cucinerà il tacchino alle noci. Lui prepara la casa con ogni cura, compra candele rosse e lenzuola di seta, e prepara una vasca da bagno con petali di rosa. Lei acquista un completino di pizzo sexy da un milione e si allena per lo strip con le musiche più eccitanti per lui: Joe Cocker e la sigla della Domenica Sportiva. Agli amici che chiedono cosa faranno a Capodanno, rispondono "chissà, non abbiamo ancora deciso", e si scambiano un sorrisino complice. Alle dieci, tutto è pronto. Lui ha preparato la cena con l'aiuto del ricettario, il tacchino farcito è ottimamente riuscito anche se forse avrebbe fatto meglio a togliere le noci dal guscio. Arriva lei, con un vestito rosso mozzafiato. Lui ha una violenta erezione che rischia di concludere la serata già alle dieci e un quarto. Lei gli resiste. La cenetta trascorre tra deliziosi lazzi, guardando la televisione e commentando com'è piacevole questa loro intimità. Ma alle undici e mezzo suonano alla porta. E' una brigata di cinquanta persone che grida "sorpresa! Sapevamo che non avevate una festa dove andare, ma non passerete la serata da soli, se no a che cosa servono gli amici?". L'allegra brigata invade la casa, vengono cucinati cotechini surgelati e lanciati petardi dal terrazzo. La vasca ai petali rosa, scambiata per una grande sangria, viene interamente bevuta e tutta la serata risuona di rutti profumati. Qualcuno scopre il completo di pizzo sexy. Lui, ubriaco, è costretto a esibirsi sul tavolo in giarrettiere, lei è inseguita per i corridoi da tutti i maschi presenti. Alle quattro vanno tutti da Gazzoli. Dopodichè, finalmente soli, ma stremati, i due Innamorati si danno un casto bacio e si addormentano.

Gazzoli: Gazzoli non ne vuole sapere di organizzare la festa di Capodanno, ma ha una casa grande, una cantina piena di vini, e soprattutto è molto mite e non sa dire di no. Si calcola che, in vent'anni, abbia ospitato diecimila persone, offerto mezzo milione di bottiglie, pulito cento ettari di vomito e mai, dico mai, cuccato una volta. I danni alla casa ammontano, ogni volta, a svariati milioni. Gazzoli è assicurato, ma la polizza gli scade sempre a mezzanotte del trentuno.
Fine.

Pillola del giorno: Er pane è sempre bono

Er pane è sempre bono: abbriciatello,
quanno che sa un tantino d'attaccato,
è bono callo, fresco, scrocchiarello,
all'ojo, al latte, ar burro, biscottato.

Quello commune, ovvero il filoncello,
che viè difficirmente rincarato,
embè, da ieri sabbato, anche quello
costa de più de venerdi passato.

E certo che si infurieno 'st'aumenti,
chi nun è ricco e nun vò annà pè stracci
dovrà tajallo a ostie trasparenti.

Cosi ar momento de la colazzione,
esclusi li "mannaggia" e li "mortacci",
je parerà de fà la communione.
Aldo Fabrizi.

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