venerdì 26 settembre 2008

Prostitute e multe ai clienti: commedia all'italiana.

Immagine in alto: Salvador Dali', Periferia della città paranoico-critica-Pomeriggio sul confine della storia europea (1936) da http://www.salvadordali.it/gallery/1936/galleria.html?26

Woody Allen diceva: "I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale." A pochi giorni dall'entrata in vigore della legge Garfagna sulla prostituzione, i sindaci di tutta Italia come un sol uomo si sono buttati a capofitto nella campagna moralizzatrice e di pulizia delle strade da questo sconcio che perdura dai tempi dei tempi, è geniale questa legge, colpisce il soggetto più debole della filiera e cioè le donne, mentre lascia invariato il potere dei ruffiani e papponi che con lo sfruttamento della prostituzione, imposto con stupri e violenze, lucrano alla grande.
E' come se tu venissi scippato, arriva il vigile e ti fa la multa perchè camminando con una borsa in mano, hai provocato i bassi istinti del ladro che ti ha derubato.
Naturalmente anche a Roma, il solerte sindaco ha sguinzagliato centinaia di vigili e poliziotti nelle strade della Capitale facendo rastrellare prostitute e clienti, Curzio Maltese cinico ed acuto giornalista, ha scritto un articolo sul Venerdi di Repubblica sull'argomento che voglio proporre:

Nella vita reale circolano maschere nate troppo tardi per essere immortalate in un film di Risi o Monicelli. Uno di questi è il meccanico Franco, il primo cliente di prostitute multato a Roma. Com'è noto, il nuovo sindaco Alemanno, dopo aver tentato di segnalare in vari e sfortunati modi la propria esistenza al mondo, s'è messo in testa di fare la guerra alle cosiddette "lucciole", in romanesco "mignotte". Le "mignotte" sono nella città eterna da una ventina di secoli. Gli stessi papi hanno fatto poco per debellare il fenomeno. Alcuni di loro, anzi, l'hanno incoraggiato.
Ma Alemanno giura di cancellare la prostituzione dalla capitale, o almeno di nasconderla, come ha fatto il suo capo con la spazzatura a napoli. Al primo giorno della guerra alle lucciole, i carabinieri hanno pizzicato Franco, meccanico, che contrattava con un viado brasiliano, e gli hanno notificato una multa di 200 euro. Franco non legge i giornali, non guarda i notiziari, ed è rimasto sbalordito. Si è ribellato con una tesi per lui inconfutabile: "ma se queste ce stanno, uno ce va, qual'è il problema?".
Le forze dell'ordine hanno spiegato che esiste un'ordinanza del sindaco. Il multato allora si è rivolto direttamente al popolo e ha dichiarato alla stampa che non voterà più An e Alemanno. Ora, questo Franco sembra di conoscerlo, d'averlo visto e sentito un sacco di volte, al bar, in stazione, sull'autobus, mentre tesseva l'elogio della maschia politica del sindaco: uno che dice pane al pane , vino al vino. Pare di sentirlo ancora maledire il caos creato dai comunisti, con tutti gli immigrati che arrivano a fare i delinquenti e a spacciare. Questo di giorno. La sera il giovane idealista prende la macchina e s'avvia sulla Salaria, a caccia di emozioni a pagamento con i coetanei travestiti venuti da lontani paesi.
Un'altra maschera nella galleria della Roma e dell'Italia contemporanea, il "macho" da viados, da mettere accanto agli atei clericali, ai modernizzatori nostalgici del fascismo, ai raccomandati paladini della meritocrazia, agli assenteisti parlamentari sostenitori della "guerra ai fannulloni", ai divorziatissimi difensori della famiglia tradizionale. Una bella compagnia. Tutti insieme al bar o in televisione, tanto è lo stesso, a sparare fesserie. Nella perfetta consapevolezza che la coerenza sta sull'anima a tutti, è odiosa, straniera. Mentre l'ipocrisia è simpatica, riconoscibile, patriottica.

Pillola del giorno:
Amore,
madre natura ti ha donato molte qualità:
intelligenza,
bontà,
bellezza,
fascino.
Ma tu, dimmi:
perchè le hai rifiutate?
Flavio Oreglio.


Nessun commento: