giovedì 27 novembre 2008

Il ritorno delle vecchiette nell'angolino. Di Stefano Benni.

In alto: Arcobaleno sul lago, suggestiva immagine tratta dal blog http://rossoamarena.splinder.com/


Ennio Flaiano scrittore italiano a proposito delle persone dotate di grande talento diceva: "Il peggio che può capitare ad un genio è di essere compreso". Considero Stefano Benni un genio della letteratura italiana contemporanea, uno scrittore che con i suoi racconti ha saputo anticipare con ironia e grande senso dell'umorismo quello che puntualmente si è sempre avverato venti o trent'anni dopo, ho letto tutti i suoi scritti, leggerei anche la lista della spesa scritta da lui, in questi mesi di vita del blog ho inserito tanti suoi racconti e continuerò a farlo, mi piacerebbe che tante persone si avvicinassero alle sue mirabili opere, un autore schivo e riservato, non ha mai partecipato a trasmissioni che pubblicizzassero i suoi libri, eppure è tradotto in moltissime lingue, è conosciuto in tutto il mondo e paradossalmente nel nostro paese non ha la fama che meriterebbe.
Il ritorno delle vecchiette nell'angolino. Di Stefano Benni.
Queste signore dall'aspetto innocuo stanno sedute davanti a una tazza di tè, quasi sempre a un tavolo d'angolo. Vanno sempre in coppia e indossano cappellini ornati da assemblee di amarene, portano i guanti pastello e calze fumè. Ai loro piedi sonnecchiano matasse di pelo esalanti ringhietti isterici, che rispondono ai nomi di Fi'-Fi', Ju-Ju e Melanie. Non fatevi ingannare dal candore delle loro dentiere e dagli aggraziati gesti da tartaruga. Sono tra le creature più infernali che si possano incontrare in un bar.
Se infatti vi avvicinate, in modo da intendere il loro quieto bisbiglio, scoprirete che gli argomenti della loro conversazione sono inevitabilmente tre:
a. malattie;
b. incidenti, dalla slogatura all'ustione totale;
c. morti e agonie in genere.
In un solo giorno le signore in questione sono in grado di passare in rassegna le sventure cliniche di un centinaio di persone. Rispetto alle protovecchiette, che parlavano di malattie con approssimazione, inquadrandole nella più vasta categoria delle Disgrazie e Punizioni Divine, le neovecchiette hanno dalla loro ore di letture e di trasmissioni televisive specializzate, nonchè di frequentazioni ambulatoriali. Sono menagrame laureate: hanno la competenza di un primario e la memoria di un computer. Il loro dialogo è tutta una sinfonia d'infarti, uno sbocciare di ictus, un fiorir di diabeti, una pletora di metastasi, un tornado di operazioni fallite, femori fratturati, malori improvvisi e pressioni da record olimpico.
A forza di parlare di questi argomenti le vecchie emanano un lieve odore di medicinale o di ammoniaca. A volte vivono con tale passione la loro rassegna ospedaliera da cadere in preda ai sintomi descritti. Tossiscono citando bronchiti, soffocano parlando d'asma e nei casi più gravi alla parola "anestesia" posono anche perdere i sensi per cinque e più minuti.
Ispirate da non si sa quale oracolo, riescono a sapere le malattie non solo di conoscenti o parenti prossimi, ma anche di gente vista una volta sola, o appena sentita nominare.
Fine prima parte
Pillola del giorno: Aveva una casa cosi' grande che solo nel suo ingresso ci avrei potuto parcheggiare la mia.
Steve Martin.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno nino a te e alle "deliziose" vecchiette del bar... E' incredibile come Stefano Benni, nella sua ironia, riesca a cogliere tratti e sembianze di ogni status e condizione! E' bellissima questa storia! Inizio la giornata con un sorriso!
anna

Anonimo ha detto...

Benni è superlativo uno dei miei scrittori preferiti.
Ma dove li prendi questi racconti?
:):)

Anonimo ha detto...

carissimo amico fatoso ti trovo sempre in forma^^
un abbraccio fatato.

Fatina carme

Stefania Vegetariana ha detto...

Allora. Devi sapere che per lavoro vendo borsette. Alcune, appena prodotte vengono vendute, per altre ci vuole un po' più tempo. Ci sono poi dei modelli *molto difficili. Quando io o il mio compagno riusciamo a venderli, ridendo tra noi diciamo di aver venduto una "Luisona" :)... (Bar dello Sport- S.Benni). Anch'io ho letto tutti i suoi libri. E' davvero un grande scrittore. Ciao

Anonimo ha detto...

E' fantastico Benni e tu, Nino che tanto lo ami e ci proponi le sue storie.
Questa delle vecchiette è descrizione da ambulatorio o da sala d'aspetto di qualche parrucchiera vecchio stile...Odorano di infermieria, non c'è che dire e sanno la minima e la massima...a volte leggono articoli e finiranno per classificare i vari tipi di diabete, prima dell'apposita organizzazione internazionale.
Un abbraccio forte.
danis

Anonimo ha detto...

devo finire "Dottor Niù", lo hai letto?
certo che le Protovecchiette erano meglio!
buon fine settimana :)
giovanotta

Anonimo ha detto...

Miei cari amici, Anna, Franchino, Sabina, Paola, Carmela e Stefy, sono contento che vi piacciano i racconti di Benni, io li riprendo dalla mia fornitissima biblioteca, alcuni sono vecchi racconti, altri più recenti, e sono tutti strepitosi, chi volesse andare sull'etichetta racconti, ne trova tanti altri.
Grazie a tutti della visita.

Pure Nutmeg ha detto...

Grandissimo Nino come sempre. Volevo aggiungere che anche Ennio Flaiano era un genio, e in quanto tale, come diceva lui stesso, ben poco compreso!

Io lo amo moltissimo.

Un abbraccio, Nino, buona domenica!