giovedì 11 dicembre 2008

Pari e patta. Di Stefano Benni.

In alto: Dame, bellissimo regalo ricevuto da http://pervoleredobbiamosare.splinder.com/

Pari e patta: Di Stefano Benni

E' un ristorane elegante, luci morbide, pochi tavoli, molti bicchieri.
Musica: relax post-aerobica.
Porzioni: minimali
Camerieri come ballerini, in gilè noisette e farfallino nero
Odore: Chanel e gamberoni.

Guardate quella coppia.
Lui alto raffinato, naso aquilino, capelli lievemente tinti, un fazzoletto viola che spunta dalla tasca del blazer.
Lei alta raffinata, naso un pò ritoccato labbra rimpolpate, ampia scollatura seni quasi veri, gambe lunghe, insomma ancora fascinosa.

Non si guardano. lui sorseggia del vino bianco,cercando nel dorato controluce un argomento. Lei rosicchia un gambo di sedano e fa ondeggiare nel vuoto il piedino attrezzato di tacco a spillo.

Il cameriere immobile, volto da pugile gentile, li guarda, pronto a soddisfare qualsiasi loro desiderio.

Lui posa il bicchiere e intarsia le dita le une nelle altre, le poggia sotto il mento e si prepara a comunicare.
Lei fracassa i resti del sedano, giocherella con uno dei suoi sedici braccialetti e si prepara ad ascoltare.

- Come lo hai scoperto? - dice lui.
- Dal cellulare.
- Allora mi spii
- Si che ti spio. Cosi' impari a lasciarlo in bella vista sul letto.
- E cosa hai trovato?
- Un messaggino... caro, ieri sera sei stato un toro... Ho richiamato il numero... e mi ha risposto la vacca. La Dori, guarda caso.
- Me l'hai presentata tu...
- Sei un porco. Stavolta non la passi liscia. Te l'avevo detto, alla prossima si va dall'avvocato, beni separati, case divise...
- No cara, non mi scarichi cosi'. Anch'io ti ho beccato.

Si guardano. Il cameriere porta in tavola, sorridendo, un tortino di tartare di tonno tremulo. Poi si allontana e resta immobile vicino alla vasca degli astici ammanettati.

- Ti ho beccato sul tuo computer . dice lui a bocca piena.
- Allora mi spii.
- Certo che ti spio. Cosi' impari a lasciarlo aperto senza password. Sono andato nella tua posta. E ho trovato la mail di Federico.
- Scherzava...
- Non scherzava... c'era una perfetta descrizione del tuo vocabolario orgasmico.
- Va bene, allora pari e patta?
- Pari e patta.
- E invece no, - dice lei - perchè se proprio vuoi sfidarmi ho in serbo la mossa segreta. Un mese fa nella tua giacca, ho trovato il conto di un albergo di Taormina. Camera doppia. Ho fatto telefonare a mio zio, quello che lavora in questura. Insieme a te, alla camera 210 è stata registrata tale Romina Fanti. La tua segretaria culo d'oro, immagino.
- Sei morbosa e maleducata... anche dentro le giacche guardi.
- Si, quindi vinco io. Due corna a uno. Domani andiamo dall'avvocato. Voglio la casa di Cortina e il fuoristrada Cherokee, per cominciare...

Si guardano, il tortino di tartare di tonno tremulo aspetta.

- Non ce la puoi fare contro di me, cara. Ti ricordi un mese fa, quando sono andato al congresso a Londra? Beh, c'era sciopero degli aerei e sono tornato a casa senza avvertirti. C'era l'auto di Franco sotto casa.
- Non vuol dire niente.
- Ho aperto la porta piano piano, non ve ne siete accorti, stavate scopando sulla moquette...
- Bastardo. E non hai detto niente?
- No, sono uscito e ho detto: questa me la tengo buona per quando rompe i coglioni coi miei tradimenti. Infatti adesso siamo due a due.
- E dove sei andato dopo avermi scoperto?
- Ho dormito da mia madre.

Si guardano. Il tortino sbava e cola.
Fine prima parte

Ho conosciuto in rete Franchino, scrive dei racconti simpatici e intriganti, con uno stile personale tutto suo, voglio proporre il suo ultimo pezzo:

Una notte, un pterodattilo e la nave!
Era l’una di notte, avevamo appena finito di lavorare, stanchi e puzzolenti ci salutammo, pioveva a dirotto, indossai la macchina velocemente, se fossi rimasto un altro po’ li fuori potevo morire affogato. Misi in moto i tergicristalli in una sequenza di nitidezza e un elusivo appannato si alternavano ritmicamente facendomi concentrare sull’azione. Le strade buie distanziate da una flebile luce faticosamente prodotta dai lampioni assumevano un aspetto sinistro, le gocce d’acqua cadevano velocemente e perpendicolari a terra esplodendo in un’infinità di detonazioni. Il tragitto verso casa era cosparso da tanti piccoli laghetti e acquitrini neri e schiumosi, ai lati della mia auto si formavano improvvisamente onde anomale intimidatorie, spasimai intimorito. Poco lontano ebbi l’impressione di notare una strana figura che avanzava penosamente in mezzo a quell’inferno liquido, lo raggiunsi, era un tipo su di una bicicletta, un lampo albeggiò in lontananza seguito poco dopo da un frastuono aggressivo, nel cielo plumbeo si distinse chiaramente l’aspetto bellicoso di uno pterodattilo, l’evento fece sbandare il ciclista verso il centro della carreggiata, lo osservai, vestiva un cappello di lana ormai sfibrato dall’umidità, una giacca leggera carica di pioggia, ma la cosa particolare che dietro la schiena portava a mo di zaino una mortadella gigantesca, abbassai il finestrino, gli chiesi se avesse bisogno di qualcosa, lui con un forte accento romagnolo mi rispose: <> , lo salutai lasciandolo inghiottire dal buio.
Le gocce, come miliardi di frecce colpivano il parabrezza energicamente, mi guardavo intorno, la bruma posata sulla campagna le donava un aspetto di altri tempi, inarcai le sopracciglia in lontananza mi sembrava di avvistare la prua di una nave gigantesca, si avvicinava lentamente, frenando debolmente accostai sul lato della strada, il transatlantico mi passò davanti, era tutto di legno, nessuna parte lucida che potesse ricondurmi al metallo faceva parte della struttura, sul lato campeggiava una scritta pubblicitaria: <> così come era arrivata scomparve nella nebbia spiegando le vele imponenti.
Franchino8

Pillola del giorno: "Guarda me: anch'io ho gli esami, eppure vedi come sono tranquillo?"
"Che c'entra! Lei è il professore...".
Bruno D'Alfonso.







5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che vuol dire "Pari e patta"? Comunque quei due non si lasceranno mai, vivono di ripicche, e l'uno senza l'altro è perso...
L'altro racconto... che portava nello zaino? Una mortadella? Beh, mi sembra un po' grottesco, e dà un senso di comico, che nel contesto non mi sembra stia molto bene.
Ciao.
Fiorenascosto.

Anonimo ha detto...

Grazie mille ninomal, sei stato gentilissimo:):) non so come ringraziarti:):)
Comunque il personaggio con la mortadella è la parodia di un noto politico italiano:):):)
La storia di "Pari e Patta" la conosco:):):):)
Ancora grazie:):)

Anonimo ha detto...

grande Benni e ottima la pillola!
torno per leggere il resto :-)
ciao!

http://mimuovofacciocose.splinder.com/

Anonimo ha detto...

Carissimo Nino, molto raffinato e divertente come sempre. Ma vorrei svelarti un arcano…. Dire ad un uomo “sei un toro” è un offesa e sai perché? L’amplesso di un toro dura esattamente 3 secondi :)))) . Fortunata io che non spio mai il cellulare di mio marito. Bacione

Anonimo ha detto...

Cara Fiore, Pari e patta, perchè bisogna leggere il seguito del racconto che verrà inserito nottetempo!

Caro Franchino, non c'è bisogno di ringraziare, te lo dovevo, ti ricordi? erano giorni che dicevo di volerlo fare, buona serata e scrivi sempre questi racconti che mi intrigano e mi sollazzano le serate.

Cara Paola per te un sorriso speciale, sei la mia fonte di ispirazione con i tuoi reportage al fulmicotone, questa notte conto di inserire il tuo articolo sulla manifestazione di Roma sotto la pioggia, sei grande!!

Mia cara Lady, un giorno ti racconterò la storiella del toro, anzi vado subito da te e te la lascio cosi' la troverai calda calda insieme alla colazione.

Vi abbraccio tutti e grazie della vostra gradita visita.