martedì 3 marzo 2009

La tribù di Moro Seduto. di Stefano Benni. Ottava parte.

In alto: Bellissima immagine tratta dal blog http://orofiorentino.splinder.com/

Ai tempi in cui la satira esisteva ancora nel nostro paese, usciva in edicola la rivista settimanale Cuore, c'era una rubrica dedicata ai personaggi più in vista di quel tempo dal titolo "Hanno la faccia come il culo!", leggendo questa notiziola sul quotidiano L'Unità non ho potuto fare a meno di ripensare a quella rubrica:

Gelli vuole fare causa allo stato: "Rivoglio il mio tesoro".
E' Dio. Parla di tutto (ma non sa), sposta, nomina, decide, sa (ma non dice). E' Licio Gelli. In un paese normale le sconclusionate parole del novantenne Venerabile e venerato sarebbero dimenticate per carità umana, e un po' anche per vergogna, visto che una buona parte del suo Piano di rinascita nazionale è stato realizzato alla lettera da Silvio Berlusconi, “e dovrei infatti chiedere i diritti d'autore”, si vanta Gelli, “anche se abolirei il Cda della Rai: Berlusconi dovrebbe nominare un amministratore unico”, non si sa mai.
... Continua

Passando ad argomenti più allegri ma molto attinenti a queste notizie, i brani del racconto di Benni che propongo ogni settimana, sono delle perle di saggezza e un pezzo di storia patria che inizia dagli anni cinquanta fino ai giorni nostri, il pezzo del giorno parla di:

Economia domestica.

FIGLIO. Papà, dammi 2000 lire.
PADRE. Mi dispiace, ma la situazione del credito in questo momento è legata a garanzie rigidissime, pena la polverizzazione del mercato valutario legato agli slittamenti della Bundesbank.
FIGLIO. Ma posso comprovare di essere proprietario di ben 40 azioni Montedison barattate ieri con quattro figurine del Milan, e di essere in procinto di avviare un piano di investimento in circa tre etti di gelato zabaglione panna e lamponi che porterà notevole sollievo all’occupazione nelle gelaterie della zona Matteotti, non mancando di influenzare favorevolmente gli scambi commerciali con l’estero.
PADRE. Purtroppo, caro figlio, il difficile momento dell’oro e le fluttuazioni del marco mi costringono a una politica di restringimento dei crediti a cui posso contravvenire solo in presenza di direttive politiche ben precise.
FIGLIO. Ho capito. Mamma, puoi spendere una buona parola per me?
MADRE. Caro marito. La comune responsabilità del governo economico della casa deve sempre tener presente la difficile situazione della lira nel quadro europeo, e non indurci a provvedimenti pietistici e demagogici di fronte alle pur giuste esigenze di chi viene a sopportare il maggior peso della crisi economica, cioè Albertino. Sarebbe infatti fatale dargli 2000 lire in un momento economico legato a un quadro sostanzialmente rialzista in cui all’instabilità del dollaro si contrappone la secolare stabilità del tuo stipendio, fermo da anni sulle 300.000, chissà come mai. Inoltre il gonfiarsi della domanda per una pelliccia di visone, e la forte richiesta di fodere nuove per le poltrone del salotto sconsigliano l’impiego di capitali nel lungo e medio termine e incoraggiano una politica del risparmio tesa alla difesa dei livelli economici esistenti.
Credo comunque che, vista la netta ripresa dell’indice Dow Jones di stamattina, non sarebbe controindicato concedere un mutuo di 500 lire per l’acquisto di modesti quantitativi di gelato zabaglione panna e lamponi a nostro figlio Albertino, nonché la concessione a me personalmente di un mutuo internazionale di 300.000 lire per fronteggiare la grave crisi del settore abbigliamento nel mio armadio.
NONNO. Né penso che si debba sottovalutare l’importanza del fatto che i miei toscani siano aumentati di 40 lire, provocando lo slittamento del dollaro canadese e l’aumento dell’input-output.
PADRE. Zitto lei, nonno! Dunque, io ritengo che certo è facile pensare di risolvere la crisi ponendo soluzioni che modifichino, o addirittura si pongano in alternativa al modello capitalistico familiare, come a esempio andarmi a fregare nella giacca. Ma finché detengo la responsabilità di governo, devo fermamente ricordare che ora più che mai è necessaria una coraggiosa politica di contenimento della spesa che si inserisca nella realtà economica mondiale e ne segua l’andamento senza lasciarsi indurre alla tentazione di trasformazioni immediate e ristrutturazioni di guardaroba che non farebbero che spingere sempre più in alto la pericolosa spirale dell’inflazione...
MADRE. La concezione economica da te sostenuta, secondo la tua matrice keynesiana di taccagno, non tiene conto della disastrosa situazione a livello di bilanci di autonomie locali, e della difficoltà di mantenere i livelli di occupazione andando a lavorare con la sottana di tre anni fa, nonché le ripercussioni sulla piccola industria che il blocco sul mercato del gelato misto potrebbe arrecare, non ultimo...
FIGLIA (entrando in quel momento). A peggiorare la situazione, giunge la notizia che il nostro cane Tom, mentre era intento a un’operazione che prevedeva la emissione sul mercato di un certo quantitativo di liquido, scambiava per albero la gamba di un turista tedesco. Questo accresce il nostro indebitamento verso la Germania di ben 2000 lire di lavasecco.
NONNO. Propongo una serie di provvedimenti immediati: 1) blocco dell’acquisto di pollo che a me non piace; 2) forte rilancio degli investimenti in baccalà; 3) creazione di una nuova base Nato in Italia; 4) aumento delle scorte di toscani fino a quattro quintali da tenere in garage; 5) tavole rotonde in televisione sulla situazione economica familiare...
FIGLIO. Non è chi non veda, in questo piano economico, la posizione subordinata che è data a un settore vitale della nostra economia quale il gelato misto gusti frutta, nonché...
FIGLIA. Contesto fermamente che il black-out produttivo del gelato sia nocivo, nel tessuto occupazionale ed economico italiano, quanto invece lo sarebbe la mancata attuazione del piano a medio termine che prevede che io prenda dieci lezioni di tennis entro la fine del mese, piano che, qualora venisse disatteso, metterebbe completamente in crisi tutte le attività del settore terziario collegate. E poi allora io ho investito in una racchetta per niente. (Scoppia in singhiozzi e si chiude in camera.)
MOGLIE. Chiedo l’intervento della banca d’Italia e un tailleur.
PADRE. Attuerò senza indugio alcuno una serie di provvedimenti immediati ed efficaci, come è nella tradizione democristiana. (Prende il cappello e sparisce.)
NONNO. A proposito di tradizione democristiana, quando si mangia?

Ameliando in questo post parla di un tema che sta molto a cuore alle donne:



La recessione non paga.

No, fa bene il nostro primo ministro a spingerci a spendere, perché fare la cresta sulla spesa e risparmiare sui prodotti è il male.

Prendi me. Sono anni che ho smesso di comprare quei cosi lì, quelli che noi donne usiamo in quei giorni (e qui ammicco!). Cioè, non è che ho smesso proprio: è ancora presto per mandare le ovaie in pensione e far posto alla menopausa. Ma ho smesso di comprarli griffati. Tanto, ormai, tutti c’hanno le ali, tutti ti permettono di fare la ruota a un provino da vee-jay, tutti ti danno la possibilità di lanciarti da un aereo col paracadute. Chi più, chi meno. E io e il mio paracadute da un po’ abbiamo deciso di non cedere al richiamo della firma, e di affidarci alla qualità anonima.

Ma mica lo sapevo cosa mi perdevo?? Cioè, il mondo intanto cambia e nessuno mi dice niente! Fortuna che un’offerta speciale ha fatto ricomparire le griffate bustine di nuovo nella mia borsa della spesa. Altrimenti come avrei fatto io a sapere che “la frutta secca può regalarmi un naturale effetto relax”??? Si, porca miseria… c’è scritto sull’involucro del mio assorbente!! Mancano però i dettagli. Maledetti creatori di confezioni di assorbenti… dove sono i dettagli?? La frutta secca mi dà relax se la stendo sul pavimento e mi ci addormento sopra? Ma no, forse un infuso con l’uva passa… Ci sono: due prugne secche sugli occhi e va via la stanchezza!
... Continua

Questa poesia di Gramigna21 è una vera goduria per palati fini:

E’ un Paese l’Italia dove tutto va male
Lo diceva mio nonno che era un meridionale
Lo pensavano in tanti comunisti presunti
E no…
E’ un paese l’Italia che governano loro
Lo diceva mio padre che c’aveva un lavoro
E credeva nei preti che chiedevano i voti
Anche a Dio!
E’ un paese l’Italia dove un muro divide a metà
La ricchezza più assurda della solita merda
Coppie gay dalle coppie normali
E’ un paese l’Italia… che rimane fra i pali
Come Zoff!
E’ un paese l’Italia di ragazze stuprate
Dalle carezze di un branco cresciuto
Dentro gabbie dorate
Perché è un paese l’Italia dove tutto finisce così
Nelle lacrime a rate che paghiamo in eterno
Per le mani bucate dei partiti del giorno
Che hanno dato all’Italia
Per volare nel cielo d’Europa
Una misera scopa!
E’ un paese l’Italia dove l’anima muore da ultrà
Nelle notti estasiate nelle vite svuotate
Dalla fame dei nuovi padroni
E’ un paese l’Italia che c’ha rotto i coglioni!
Ma è un Paese l’Italia che si tuffa nel mare
E’ una vecchia canzone, che vogliamo tornare a cantare
Perché se l’ignoranza non è madre di niente
E ogni cosa rimane com’è…
Nei tuoi sogni innocenti c’è ancora l’odore
Di un’Italia che aspetta
La sua storia d’amore

m.m

Per la serie vita di coppia, PV64 propone questa gustosa vignetta:


http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Animala%20Low.jpg


Crisi di coscienza? Nessun problema, Altan ha la soluzione:

Le ronde hanno iniziato ad entrare in azione in diverse città, Mauro Biani riporta la sua testimonianza:


DNA


La notizia.





A proposito di sondaggi elettorali, il pensiero di Staino:

























Pillola del giorno: Negli anni 5, 4, 3, 2 e 1avanti Cristo si intuiva che stava per succedere qualcosa.
Fabio di Iorio.

2 commenti:

LOST IN THE NETWORK ha detto...

ciao Nino volevo farti i complimenti per questo tuo bellissimo blog da cui trovero ispirazione per scrivere qualche post nel mio .
E' stato un piacere averti scoperto
ciao
Cesare

LOST IN THE NETWORK ha detto...

ciao Nino e' stata una felice scoperta questo tuo blog .
molto bello davvero e leggibilissimo.
prendero' sicuramente ispirazione per scrivere alcuni post sul mio.
ciao Cesare