martedì 24 marzo 2009

La tribù di Moro Seduto. Di Stefano Benni. Undicesima parte.

In alto: Immagine tratta dal blog http://sussurridipioggia.splinder.com/


Continua la saga della tribù di Moro Seduto, in questa puntata si parla di:

La tribù di Moro Seduto. Di Stefano Benni. Undicesima parte.

Caro Enrico.

Scena: Montecitorio, la mattina presto. Bussano alla porta. «Posta!» Un postino rovescia nella buchetta un quintale di buste di tutte le misure.

ANDREOTTI. Povero me! Ancora lettere! Segretari, segretari (arrivano Donat-Cattin e Colombo) per favore, il programma della giornata...
DONAT-CATTIN. Anzi tutto bisogna rispondere a La Malfa.
ANDREOTTI. Ma gli ho già risposto!
DONAT-CATTIN. Sì, ha risposto alle 13 prime domande, ma La Malfa è rimasto così contento che ne ha mandate altre 32. Trenta sono economiche, le ultime due sono: 31) qual è il fiume più lungo della Bulgaria; 32) quale sarà l’atteggiamento di Carter, se Romita cercherà di baciarlo?
ANDREOTTI. Risponderò. E poi cosa c’è?
COLOMBO. C’è una lettera di Forlani con due domande: 1) Meglio mandare Panatta a giocare in Cile o Fanfani a visitare Disneyland? (Nota: insistono tanto tutti e due); 2) È più raro il panda o il liberale?
ANDREOTTI. Non ho tempo per rispondere a queste cose. Guarda qui quanta posta. Lettere dalla base. «Playboy» che chiede un’intervista con Moro e quattro foto nature di Tina Anselmi, o viceversa. E poi Monti che mi ringrazia dei miliardi e mi assicura che chiuderà dei giornali, ma aprirà al loro posto dei conti correnti. Poi una cartolina di Zac da Riccione. E poi questi qui che vogliono le roulotte, e questi che vogliono le maschere antigas, e poi i dépliant del Club Méditerranée e i dépliant della Lockheed e poi questa lettera... Guarda qua... oh Dio, ancora!
DONAT-CATTIN. Cosa c’è? un’altra lettera anonima?
ANDREOTTI. No, è ancora Berlinguer, riconosco la calligrafia.
COLOMBO. Cosa dice?
ANDREOTTI. Dice se possiamo vederci giovedì sera davanti al cinema Astra. Lui sarà dentro una 127 blu con la scritta «Autoscuola Zaniboni». Io devo essere travestito da cieco, con un cane lupo con lo scudo crociato.
DONAT-CATTIN. Non vada, potrebbe essere pericoloso.
ANDREOTTI. Ci penserò. Cosa c’è dentro quella busta rossa?
COLOMBO. È lo smoking del presidente Leone. L’aveva mandato al lavasecco.
DONAT-CATTIN. E qua c’è una cartolina del Santo Padre. Veduta di San Pietro, con dietro scritto: «Caro Giulio, unicuique suum».
ANDREOTTI. Cosa vuol dire?
COLOMBO. Dev’essere una nuova tassa. L’hai fatta tu?
DONAT-CATTIN. Ancora lettere. Qua c’è Bartolomei che scrive: «Truppe mafiose accampate periferia Catania, stop. Visibile fumo accampamenti. Impossibile uscire città assediata, neanche con scusa di andare a comprare antibiotici per Gava. Inviare subito 2000 paracadutisti, cannoni, ba- zooka, mezzi anfibi».
ANDREOTTI. Richiesta bocciata.
COLOMBO. Questa lettera viene dalla questura e dice: «Scoperti collegamenti tra fascisti, anonima sequestri e massoneria. Necessari almeno 200 arresti. Procediamo?».
ANDREOTTI. Rispondi. Procedura ordinaria con sconto 80%. Capiranno.
DONAT-CATTIN. Ma non avevamo abolito tutti i trattamenti di favore?
ANDREOTTI. Sta" zitto tu o metto l’una tantum sui doppi cognomi.
COLOMBO. Altra lettera. Il Friuli chiede 2000 roulotte e quando cominciamo a costruire le case.
ANDREOTTI. Il Friuli? Cos’è? Un ente nuovo?
COLOMBO. Non si ricorda, onorevole, c’è stato anche due mesi fa...
ANDREOTTI. Ah sì, ho capito, ho capito. Mandiamogli 40 tende in plastica e Cossiga in visita. C’è altro?
COLOMBO. 800 lettere di gente che vi dichiara la sua più completa sfiducia, un’offerta di detersivi e il conto del salumiere.
ANDREOTTI. Rispondi a tutti, ma stiamo attenti a non uscire dall’arco costituzionale.
COLOMBO. Il salumiere legge «Il manifesto».
ANDREOTTI. Guai a voi! Non rispondete! Dialoghiamo solo tra noi democratici.
DONAT-CATTIN. Qua ci sono 88 missini che si dichiarano pronti a fondare un movimento che si chiami Ifadlsas (In fondo a destra la seconda a sinistra) che non sia proprio fascista, né proprio democristiano, insomma una via di mezzo tra un Tedeschi che ha mangiato bene e un De Carolis appena tamponato da un capellone.
ANDREOTTI. 88, hai detto?
DONAT-CATTIN. Sì. Devo rispondere?
ANDREOTTI. Manda 88 fotocopie e mangia l’originale. Così nessuno può dire niente.
COLOMBO. Sono già le nove. Direi di cominciare a scrivere. Qui ci sono le solite 300.000 di francobolli, e tra un po’ arriva un operaio, così gli facciamo leccare la colla.
ANDREOTTI. Ragazzi, adesso basta, lasciatemi scrivere. (Comincia a battere a macchina con un dito solo, con grande impegno.) «Caro Enrico. Il tempo è bello. È così limpido che da Montecitorio si può vedere la nube di gas di Marghera. Io sto bene, il mio staff di tecnici è molto affiatato e ieri durante la seduta ci siamo fatti una carbonara. Come forse saprai, dopo la vittoria di Carter...»


Alcuni giorni addietro avevamo postato la Genesi, la vera storia della creazione dell'uomo di Francesco Guccini, oggi dal blog di una nuova amica Bubybu la vera storia della creazione della donna:

Auguri a tutte le donne

foto_romantiche_84 prigione

UN DIFETTO NELLA DONNA

Quando Dio creò la donna era già al suo sesto giorno di. lavoro facendo pure gli straordinari.

Apparve un angelo e gli chiese:”Come mai ci metti tanto con questa?”

E il Signore rispose: “Hai visto il mio Progetto per lei?”
Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti muovibili ed essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi cosa avanzi, avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente, avere un bacio che possa curare da un ginocchio sbucciato ad un cuore spezzato e lo farà tutto con solamente due mani.”
L'Angelo si meravigliò dei requisiti.

"Solamente due mani....Impossibile!

E questo è solamente il modello base?

E’ troppo lavoro per un giorno….Aspetta fino a domani per terminarla.”
"No lo farò!" protestò il Signore. "Sono tanto vicino a terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il mio cuore...
Ella si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno."
L'angelo si avvicinò di più e tocco la donna.
“Però l’hai fatta così delicata, Signore”

“E’ delicata, ribatté Dio, però l’ho fatta anche robusta. Non Hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere”

“Sarà capace di pensare?” chiese l’angelo.

Dio rispose:
“Non solo sarà capace di pensare ma pure di ragionare e di trattare”

L’angelo allora notò qualcosa e allungando la mano toccò la guancia della donna…
“Signore, pare che questo modello abbia una perdita…”

“Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose…
non c’è nessuna perdita… è una lacrima” lo corresse il Signore.

A che cosa serve una lacrima?” chiese l’angelo.

E Dio disse:
“Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza, e il suo orgoglio.”


Ciò impressionò molto l’angelo “Sei un genio, Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente meravigliosa”


Lo è!
Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini.
Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia.
Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose.


Lottano per ciò in cui credono.
Si ribellano all’ingiustizia.
Non accettano un “no” per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Si privano per mantenere in piedi la famiglia. Vanno dal medico con un’amica timorosa.

Amano incondizionatamente.


Piangono quando i loro figli hanno successo e si rallegrano per le fortune dei loro amici.
Sono felici quando sentono parlare di un battesimo o un matrimonio.


Il loro cuore si spezza quando muore un’ amica.
Soffrono per la perdita di una persona cara.
Senza dubbio sono forti quando pensano di non avere più energie.
Sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato.


Non ci sono dubbi però… nella donna c’è un difetto:

Ed è che si dimentica quanto vale.


E a proposito di uomini invece dal blog di Ameliando:

Se li conosci, li eviti

Io amo gli uomini.

Non so davvero come si possa fare a meno degli uomini.

Come si fa a rinunciare a chi, dopo che hai speso miliardi di parole per esprimere quello che senti, scomodato l’intero mondo animale e vegetale per creare auliche metafore che potessero spiegare al meglio il tuo amore per lui, averlo ricoperto di baci e coccole mentre gli dicevi “Ti amo”, ti risponde “…si, anch’io” grattandosi una chiappa??

Un uomo è un essere unico, senza il quale noi donne non saremmo quello che siamo (rassegnate??).

Un uomo è quell’essere speciale che quando gli dici “Mi manchi”, dopo settimane che siete lontani, dopo giorni di strazianti attese colmate solo dal desiderio di potersi riabbracciare, ti risponde “Pensami, vedrai che ti passa”. Come il tuo medico che ti consiglia una supposta se gli dici che sei stitica.

Uomini: quelle creature che, quando gli esprimi i tuoi dubbi circa i loro sentimenti, ti rispondono “Tu non sai cosa faccio per te, a cosa rinuncio per stare con te”. E tu, dopo un primo momento di smarrimento e sensi di colpa che ti divorano, realizzi che stanno parlando alla partita di Champions League che hanno perso Mercoledì per portarti a cena fuori.

Un uomo è quello che, dopo giorni che ti corteggia, che ti dice che ti desidera, che ti chiama per invitarti ad uscire, che chiede alla tua amica di convincerti a vederlo, quando hai deciso di fissare un appuntamento… “Lunedì esco tardi da lavoro, Martedì ho il calcetto, Mercoledì ho il poker, Giovedì ho un buco, ti faccio sapere”…

Un uomo è quello che non ti lascia mai… Aspetta che sia tu a farlo! Perché gli uomini non chiudono mai una porta: hanno sempre bisogno di lasciarsi uno spiraglio in cui rientrare, se le cose si dovessero mettere male con l’altra.

Un uomo è capace di lasciarti “perché ti amo troppo”, scardinando tutte le tue certezze circa la logica e la sequenzialità degli eventi, acquisite con anni e anni di razionalità e di vita normale, in cui ad un’azione corrisponde una reazione che abbia una qualche correlazione con l’azione da cui scaturisce.

L’uomo è quell’essere capace di dirti cose tra le cui righe impari a riconoscere messaggi reconditi, che ti fa esercitare sulla lettura trasversale, che ti insegna la molteplicità di sinonimi esistenti per le parole “Voglio trombare” (“Mi manchi” ; “Da quando ci siamo lasciati ho un vuoto dentro di me” ; “Con lei non c’è il dialogo che c’era con te” ; “Mi piace il colore del tuo maglione”, per fare qualche esempio…)

Un uomo è capace di convertiti alla sua religione, dimostrando la sua inamovibile fedeltà al credo dei Presbiti dell’amore, quelli che si fanno amare solo da lontano, quelli che “se ti innamori troppo ti lascio”.

Un uomo ti lascia esprimere, è tollerante, ti asseconda nel tuo bisogno di lavargli i calzini, stirargli le camicie, pulirgli casa, senza per questo rinnegare le sue origini e restando attaccati ai valori fondamentali della famiglia (“La lasagna come la fa mammà…”)

Un uomo ha il dono di una sensibilità superiore, di un tatto e di un altruismo senza limiti, il dono di lasciarti per il tuo bene perché “sono uno stronzo, non ti merito”.

Si può davvero fare a meno di questo??



Cerchiodiluna ha scritto una nuova e appassionante poesia, come di consueto la propongo nella sua interezza:


Flashback

Detonazione di un pensiero…

Flashback

La crepa di una piaga che s’apre sul mio seno…

Flashback

Stellari luci dissonano armoniche

al risveglio della notte…

Il respiro, sospeso sull’orlo frastagliato della vita

dietro le palpebre schiuse mi accoglie in se

dietro questo muro che contorna il passato…

Flashback

Nei destini dei secoli che straripano

in ginocchio al respiro del tuo suono

Odo, perle di respiro….spremute dalle tue labbra coralline

profumate di gardenie e arance spremute sulla mia lingua

E ancora…nell’amniotico pensiero composto dal ricordo

Flashback

Che scuote con le mani

l’antro folle bagnato nelle venature d’asma

desinenza di un ignota radice sopravvissuta

al baco oscuro della follia e della mancanza clinica del tempo

Flashback

queste resine di pianto detonate in un istante

attico di un tacito verbo… Esplodono

in risa di saggezza, in succo di fragole dolci, in nota fluente

in galassie di respiri puri …









Pare che al momento vada di moda il pensiero unico, Contropensiero ci fornisce il suo:

gasparri21














































La nuova politica del governo è concentrata sul mattone, la folle idea di rilanciare l'economia concedendo a tutti di aumentare la cubatura degli immobili per un altro venti percento, porterà altro cemento in questo paese già cementificato fino all'inverosimile, PV64 dà il suo contributo per rallegrare la discussione in merito:

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Edilizia%20Selvaggia%20Low.jpg

"Tra qualche giorno ci saranno buone probabilità che il Consiglio dei ministri discuta la nuova Lex Silvia o Piano Casa: una bella botta all’economia che rimetterà in circolo denaro e lavoro. Entusiasta Feltri su Libero: “Cambiano le crisi, ma la ricetta è sempre la stessa: costruire, costruire, costruire. Su case, giù miseria. Nel secondo dopoguerra fu così (…) Berlusconi, (…) propone un grande piano per l’edilizia che si regge su finanziamenti importanti e su una violenta sburocratizzazione del settore, oggi soffocato da carte, timbri, lungaggini esasperanti. Stavolta non possiamo criticare il premier (…)”
Signor Feltri, ma ci faccia il piacere!
L’ennesima propaganda strombazzata sui media, il pifferaio suona e tutti dietro in massa, incantati dal suono di crisi grave ma non tragica, basta con i catastrofisti ed i profeti di sciagura: Evviva il mattone!
La scelta del momento è geniale: la crisi spinge tutti a non investire e molti faticano persino a comprarsi da mangiare anche alle offerte dei supermercati.
Ottimismo, costruire, costruire, costruire.
Questa reclamizzata deregulation, la proposta di abolizione delle lungaggini burocratiche, suggerisce ottime scorciatoie per edificare senza licenza e getta le basi per un ritorno all’abusivismo nell’edilizia. Tanto che lo stesso alleato Bossi ha posto un primo Stop, sospettando che la manovra possa camuffare un condono edilizio.
Via libera dunque allo scempio, all’aumento di cubature su mansarde, giardini, garage, cortiletti. Ma i veri beneficiari saranno quelli che possiedono molto denaro, i proprietari di ville da ampliare, i costruttori, la malavita e non certo le tanto sbandierate famiglie medie italiane.
Sappiamo bene cosa hanno fatto gli imprenditori edili dal dopoguerra ad oggi: colate indiscriminate di cemento armato su tutto il territorio italiano.
Questo provvedimento autorizzerà a produrre altro scriteriato consumo di suolo, altra edilizia selvaggia.
Ma la vera oscenità è che in una situazione di crisi che si aggrava di giorno in giorno, un governo serio dovrebbe partire dall’aiuto a chi ha perso il lavoro, a chi stenta a pagare gli affitti o a mantenere la propria casa, a chi fa fatica a sfamare i propri figli, e invece? Siamo alle solite, parlare d’altro e sollevare cortine fumogene per declinare le proprie responsabilità.
Grazie Silvio. Con questa legge, avremo 20% possibilità in più di recitare il de profundis della democrazia, della legalità, del territorio. Del nostro futuro."
Antonella


Ancora sul pensiero unico, stavolta quello di Maramotti:

























Mauro Biani presenta un articolo sul Corriere della sera sugli stranieri e su come vengono visti nel nostro paese:

Quando la matematica è un’opinione: Beppe Severgnini, i Romeni e la criminalità



Da: Mediasèttete il blog di Mauro Biani e Carlo Gubitosa su Micromega.

Siamo sicuri che il "marchio geografico" della delinquenza ci aiuti a risolvere i problemi? (di Carlo Gubitosa). Tutto nasce da una lettera a Beppe Severgnini. A scrivere su corriere.it è Claudiu Victor Gheorghiou, che si firma come "artista e storico romeno" gettando sul piatto una domanda molto pesante: "Per parte della gente italiana il problema erano i siciliani l'altro ieri, ieri gli albanesi, oggi i romeni, e domani?". Severgnini spiega che l' "atteggiamento sospettoso verso il diverso" non è poi così campato in aria, e nasce anche "per il tipo di reati che commettono" gli stranieri percepiti come "ospiti ingrati".
E qui scatta la trappola dei numeri, un polverone di dati che lascia in bocca al lettore un messaggio molto chiaro: da un po' di anni a questa parte i romeni sono in cima alla classifica degli stupratori, e quindi si capisce come mai la gente ce l'ha tanto con loro. Per sostenere questa tesi Severgnini mischia dati stimati dall'Istat sulle violenze sessuali con dati statistici del ministero dell'Interno sulle violenze denunciate, e vende il tutto al lettore come se si trattasse di dati sulle violenze sessuali effettivamente commesse.
Una bordata di disinformazione che renderebbe antipatici i romeni perfino a San Francesco d'Assisi:

Pillola del giorno: Un medico può seppellire i propri errori, ma un architetto può solo consigliare al cliente di piantare rampicanti.
Frank Lloyd Wright.

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