sabato 6 novembre 2010

Non passa in California la legalizzazione della Marijuana.

In alto: Immagine tratta dal blog http://sedutainriva.splinder.com/


Quando vedo un uomo piangere nel buio della sua stanza mi domando cosa lo spinga a non accendere la luce.
Alessandro Bergonzoni.


Una settimana quella appena trascorsa densa di avvenimenti alquanto deprimenti, il nostro amato sultano sorpreso ancora una volta ad abusare di ragazze minorenni, che squallore vedere un vecchietto di oltre settant'anni circondato da magnaccia e personaggi poco raccomandabili dediti allo sfruttamento di giovani donne, le vere vittime di questo sistema perverso e scandaloso, tanti articoli sull'argomento;
La notizia principale comunque è la debacle del presidente degli Stati Uniti Barak Obama che ha perso il controllo del parlamento americano, la causa principale di questo fallimento è da imputare alla devastante crisi economica persistente ed alle promesse non mantenute e i compromessi che il presidente ha concordato con le varie corporation, in primis il mantenimento dell'occupazione dell'Iraq e dell'Afghanistan, ma la notizia più sconfortante è la mancata approvazione della legalizzazione della Marijuana in California, Luogocomune spiega nel dettaglio la storia e le proprietà di questa pianta eccezionale:

Non passa in California la legalizzazione della Marijuana.
Il 54% degli elettori della California ha votato contro la legalizzazione della marijuana, il 46% ha votato a favore. La cosiddetta “Proposition 19”, uno dei tanti referendum inseriti nella scheda elettorale delle “midterm elections”, è stata così respinta.

Molti si aspettavano che lo stato più “liberal” della confederazione, dal quale sono nate praticamente tutte le rivoluzioni culturali del secolo scorso, avrebbe dato il via ad una serie di riforme tese a legalizzare la marijuana in tutto il paese, ma la strada da percorrere evidentemente è ancora molto lunga.

Due sono gli ostacoli maggiori che si pongono su questo percorso: il primo, di tipo culturale, è dovuto alle false credenze, profondamente radicate nella popolazione, sulla dannosità effettiva della marijuana. Nonostante sia dimostrato che alcohol e tabacco siano molto più dannosi della marijuana, gli effetti della propaganda contro la cannabis, durata per molti decenni, si fanno risentire ancora oggi.

In questo senso hanno avuto gioco facile i proibizionisti, ...


... nel corso della campagna elettorale, che hanno battuto sul tasto della paura, tappezzando la California con pubblicità che dicevano “se passerà la Proposition 19 avremo gli uffici pieni di gente ‘stonata’”.

Il secondo problema è di tipo legale, e si pone a livello federale. Una qualunque legge a favore della marijuana, votata da un qualunque stato americano, andrebbe infatti a scontrarsi automaticamente con la proibizione a livello federale. Il problema già esiste con l’uso della marijuana per scopi terapeutici (sono 13 gli stati che fino ad oggi l’hanno approvato), ma naturalmente il governo centrale ha sempre evitato lo scontro diretto, per non sentirsi accusato di crudeltà contro i malati che necessitano disperatamente della marijuana. Nel momento in cui la marijuana divenisse invece legale anche per scopi ricreativi, il governo di Washington si troverebbe obbligato a far applicare in pieno la legge federale, che secondo la costituzione prevale sempre su quella locale.
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Il perché della proibizione della marijuana viene descritto sempre da Luogocomune:


LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA

La marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall'Equatore alla Scandinavia, ha molteplici proprietà curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di ottima qualità (molto digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.

E poi, cosa è successo? E' successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno.

I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia (Standard Oil - Rockefeller), delle risorse boschive per la carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont) – tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, questo avversario potentissimo, e si unirono così per formare un'alleanza sufficientemente forte per batterlo.



L'unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe ad un colosso di quelle dimensioni risultò la messa al bando totale. L’illegalità. Partì quindi un'operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace ("droga del diavolo", "erba maledetta" ecc. ), grazie agli stessi giornali di Hearst (è il famoso personaggio di Citizen Kane/Quarto Potere, di O. Wells), il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città. Sensibile al denaro, e sempre alla ricerca di temi di facile presa popolare, Hollywood si accodò volentieri alla manovra, contribuendo in maniera determinante a porre il sigillo alla bara della cannabis (a sin. la locandina del fim "Marihuana: assassina di giovinezza - Un tiro, una festa, una tragedia").

La condanna morale viaggiava rapida e incontrastata da costa a costa (non c’era la controinformazione!), e di lì a far varare una legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un gioco da ragazzi. Anche perchè pare che i tre quarti dei senatori che approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del 1937, tutt'ora in vigore, non sapevano che marijuana e cannabis fossero la stessa cosa: sarebbe stato il genio di Hearst ad introdurre il nomignolo, mescolando le carte per l'occasione.
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Veniamo adesso alle miserie di casa nostra con un primo articolo sul Cavaliere dal blog di Jacopo Fo:



E’ finita l’era Berlusconi! Wow!!! Un urlo bestiale si levò dalle trincee degli oppositori: MUBARAK!

B. aveva resistito ad armate di giudici comunisti a movimenti viola, a grillate malefiche, travagliate nelle zone basse, ludibrio mondiale, ostilità pretesche (post Boffo), documentari comici, imitazioni mortali della Guzzanti, sgambetti santori azzeranti, scandali sessuali, off shore, registrazioni di docce, misteri mafiosi, finiani agguati, e mi va a inciampare su un Mubarak!

Sì, perché l’italiano è un bamba ed è stronzo dentro, malavoglia, smazzettato, si beve tutto, basta che sia condito con qualche ballerina discinta, ma c’ha un limite anche lui.

Un limite non etico, che non sappiamo neanche dove sta di casa l’etica, si tratta di una linea di confine estetica, quasi, direi.

All’italiano puoi truccargli perfino la partita di pallone e fregargli il Tfr, puoi triturargli il portafoglio con le Parmalat, trivellargli l’anima con la burocrazia, ma non puoi, mai, in nessun caso quando c’è una puttana extracomunitaria minorenne, senza documenti, scappata dalla comunità, che è accusata di aver rubato 3.000 euro, e non li ha restituiti, non puoi, raccontare alla questura che la devono affidare a un’incaricata della presidenza del Consiglio perché è la nipote di MUBARAK!!!

Mubarak, una specie di divinità sconosciuta, un Dio dei Vu Cumprà!

Silvio, ha usato il Mubarak per far paura al questore come se fosse un Babau Baluba.

Credo che questo abbia fatto veramente incavolare il cittadino medio. E anche il poliziotto medio.

Se poi invece di portare al sicuro la ragazzina l’affidi a un’altra puttana che poi la picchia selvaggiamente allora tu non sei il più furbo del quartiere e non sei più potabile come Presidente del Consiglio.

E al meeting in difesa della Famiglia non ti vogliono più.

E agli uomini delle scorte, eroici servitori dello stato, girano le palle di tutti questi movimenti di ragazzine che non sono lì per scortare le escort di nessuno.
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La lettera aperta inviata da Marco Boschini al Cavaliere:

Sono il gay che detesti Caro Silvio Berlusconi,
mi presento.

Sono l’uomo che hai mandato in missione di pace, ad esportare democrazia in Iraq, e poi in Afghanistan, e poi in Libano, e un pò ovunque gli alleati chiamino a raccolta il nostro Stato scodinzolante e fedele, sono quello che ha lasciato moglie e figli per saltare in aria per mano di un altro disgraziato come me, di cui ignoro il nome, sacrificato sull’altare di una guerra voluta da altri, tra cui te.

Sono la puttana che forse hai corteggiato a suon di regali e denari per allietare i tuoi istinti animali di vecchio sporcaccione settantaquattrenne, sono una delle tante bamboline con le quali giochi, tra un vertice e l’altro, per mascherare la tua infinita solitudine.

Sono il frocio che detesti, che combatte da una vita contro ad una società di pregiudizi e barriere, fisiche e mentali, sono quello che da ieri si sente ancora più isolato grazie a un Presidente del Consiglio tanto stupido e volgare da riderci sopra in una pubblica assemblea.

Sono il giovane che non si sposa perché non gli hanno rinnovato un contratto già scaduto in partenza, come un qualsiasi prodotto alimentare su uno scaffale di uno squallido ipermercato di periferia, sono quello che nelle statistiche è occupato e deve sentirsi grato, per queste nuove forme di schiavitù.

Sono l’insegnante che non ce la fa più, ad inventarsi un mestiere che si continua a tagliare, mortificare, distruggere giorno per giorno, sono quello che maneggia il futuro di una nazione e lo fa con strumenti e mezzi del tutto inadeguati.

Sono l’anziana sola, ferita nella ferita di città sempre più a misura di cemento, e industrie, e automobili, non certo di persone, non certo di donna, di donna sola, di donna sola anziana, sono quella che finirà i propri giorni in un osceno ospizio dove sarò parcheggiata come una carcassa d’auto nel piazzale putrescente di un rottamaio.

Sono il tumore infilato nei polmoni di un bambino che vive a due passi dall’ennesima discarica e dall’ennesimo forno inceneritore, sono il risultato di 15 anni di menzogne e scelte fatte con l’avidità certo non con il cuore e il buonsenso.

Sono il servitore dello Stato cui è stata tolta la vita mentre combattevamo una battaglia contro l’antistato e lo Stato, quello vero, si voltava dall’altra parte, sono quello per cui fate una targa, intitolate una strada, e bestemmiate il suo nome per dire di guerre che nemmeno combattete, per davvero.

Sono il negro e il rom e l’albanese, che disinfetta le piaghe di decubito dei vostri vecchi e occupa in nero le vostre seconde e terze case, sono quello che produce redditto e paga le tasse lavorando come un mulo nelle imprese del fu ricco nord est, o nei campi di schiavitù dei tanti meridioni italiani.
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La sconcertante dichiarazione del Cavaliere sui gay commentata da Daniele Martinelli:

Silvio era meglio se fossi stato gay

Ruby, Perla, Nadia, marjuana in casa Berlusconi, sesso a 10 mila euro a botta. Rivelazioni che se da un lato dovranno essere verificate, dall’altro mettono a nudo ciò che rappresenta il presidente del consiglio agli occhi dell’italiano medio di provincia: il boss delle tivù, della fama, dei soldi facili e del successo patinato. Non certamente l’uomo delle istituzioni che fa politica per il bene del Paese.
Ruby, Perla e Nadia accomunate dal debole della tivù e dei soldi, trovano nel premier il debole per la loro carne. Due deboli che mancando di forza (morale) abbisognano di spinte artificiose che li facciano apparire forti. L’artificio che li compensa sono i soldi e i gioielli in cambio di finto amore e sesso. L’artificio che tarocca due deboli produce una finta forza che si trasforma in ricatto. “Io mi vendo, tu ti sfoghi sul mio corpo schifato a patto che tu mi piazzerai in tivù. Se non lo fa(Rai) perché credi bastino gioielli Swaroski e abiti Damiani, ti trascinerò nei miei guai non appena ne avrò occasione. Perché a quel punto non avrò più nulla da perdere.”

Il premier tirato in ballo dalle prostitute fa i conti col suo vero traditore: il conflitto di interessi. Le rivelazioni che lo riguardano lo trasformano in un disco rotto contro giornali e intercettazioni ben sapendo che i suoi milioni non lo possono nascondere tra due labbra di vulva.
Il premier è nudo in piazza come le prostitute che ha pagato nelle sue ville. La sua potenza traballa sotto i colpi della sua debolezza di puttaniere travestito da leader politico incapace di governare la cosa pubblica in quanto monco di rudimenti del diritto, tradito dal suo metodo di imprenditore corruttore campione del malaffare che pullula di sostenitori come lui: da Trapani a Parma, tra sindaci, assessori, nani e ballerine la mignottocrazia di Guzzanti è il segreto svelato che ha tenuto “uniti” per il culo gli esponenti del partito dell’amore.

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Durante le celebrazioni del quattro novembre all'Altare della Patria due delle massime istituzioni del paese impettiti davanti al sacro monumento, parleranno dei massimi sistemi? Tutt'altro, guardare per credere, dal blog Non leggere questo blog:

Non ci crederete mai. O forse sì.


Dai, provate ad indovinare. Non ce farete mai, mai e poi mai, ma provateci comunque: cosa può aver detto il Presidente del Consiglio dei Ministri al Presidente della Camera dei Deputati nel primo scambio di battute - in occasione della celebrazioni all'Altare della Patria - dopo mesi di guerra atomico-politica totale, conflitto che ha letteralmente ridotto Partito, Governo, Istituzioni e Paese a brandelli? Dai sù, provateci, lasciatevi trasportare da quell'immagine lassù, scattata solo poche ore fa, da quel tic facciale irrefrenabile, da quello spasmo oculare plurimo ... No, no, non sono venuti alle mani, né ci sono stati insulti.
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Lea Del Greco, una donna indignata si rivolge alle donne che hanno votato PDL, dal blog Byoblu:

A Te... Donna

Donna Schiava
« Le domande a cui ogni donna di questo paese dovrebbe rispondere.»

Questa volta mi rivolgo a voi, donne come me. Donne che avete votato PDL e che probabilmente in uno stato semi-ipnotico tornerete a votarlo. Donne di altri partiti che rimanete in silenzio. Donne che non vi siete mai interessate di Politica perchè è sempre stato vostro marito ad occuparsene. Donne inconsapevoli. Donne atterrite o timorose. Donne semplicemente inoperose!


Come potete accettare supinamente tutto quello che sta accadendo nella nostra desolata e desolante Patria e non indignarvi nel profondo? Come potete non rendervi conto che il nostro Presidente del Consiglio con questo disgustoso teatrino di prostitute, magnacci, ninfomani e sessuofobici, alimentato dai mass media e dai servi dell'informazione, sta volutamente svilendo e denigrando la figura della donna, contribuendo a far radicare sempre più nel nostro Paese incivile e incivilizzato la cultura della discriminazione di genere e dell'assoggettamento al potere maschile e maschilista? Come potete non percepire che anche questa pantomima del Bunga Bunga fa parte di un piano studiato e lungimirante di annichilimento e di svuotamento della intelligenza femminile, sempre più relegata ai margini del contesto sociale, economico, lavorativo e politico nazionale? Lo chiedo a voi, donne che raramente siete state in grado di darmi una risposta convincente, donne che troppo spesso siete rimaste a guardare inermi, mentre altri barattavano il vostro futuro e frantumavano i vostri sogni.
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Tante donne indignate nei loro blog prendono posizione su questa squallida vicenda, da Silvergirl09:

il coronamento



Terry Rodgers. The Coronation of Concupiscence | 2010
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Da Ehvvivi:
INDIGNAMOCI E PARTITE

il ducetto di hardcore apre la campagna elettorale scegliendo il suo avversario (vendola) al grido di: meglio vecchio porco che frocio.
magari le parole non sono quelle, ma il succo sì.
solleva un gran polverone e cori di sdegno (e come dice paolini, agli italiani indignarsi piace, vien loro benissimo, ma dura un attimo, meno dell'orgasmo, e poi si addormentano) e allo stesso tempo riconquista la ribalta e i riflettori del suo elettorato.
perché, diciamocelo, quanto dei suoi elettori seguitano ad amarlo e apprezzarlo?
troppi.
e lo invidiano.
e la pensano esattamente come lui.
e sono convinti che sia meglio andare a puttane (anche minorenni, chissenefrega) piuttosto che a maschi.
e vorrebbero essere come lui, in grado di spendere migliaia e migliaia di euro per attorniarsi di lenoni e marchettare, ricchi premi e cotillons.
ha ragione severgnini, quando dice che la differenza fra la sinistra e berlusconi sta sostanzialmente in questo: la sinistra bacchetta a destra e a manca (non fate questo, non fate quell'altro, pagate le tasse) mentre il berlosco perdona tutto e tutti (tranne i magistrati, i comunisti e chi non la pensa come lui).
non pagare le tasse non è grave.
corrompere non è reato.
pagare il corpo di una donna non è peccato.
e agli italiani questa assoluzione laica e godereccia piace eccome.
perché per molti, troppi italiani, meglio berloschi e mafiosi e piduisti piuttosto che froci, negri, ebrei e comunisti.
perché gli italiani han la memoria a brevissimo termine e già fra un mese della bella ruby non si ricorderà più nessuno.
leggevo ieri sui quotidiani che la partecipazione del berlosco non sarebbe gradita alla conferenza nazionale della famiglia.
la sua presenza, dopo lo scandalo con la marocchina minorenne, li metterebbe in imbarazzo.
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Da Pyperita:

Tanto per non farsi mancare niente, il giovane premier ha giocato oggi la carta più scontata, l'attacco ai gay. Meglio porco che frocio insomma (e scusate il termine - premier).

Del resto, de gustibus, non di sputandum.

Però uno sputone collettivo, che lo sommergesse dai tacchi rialzati al parrucchino posticcio, non sarebbe una cattiva idea, non trovate?




Da Phoebe1976:

L'anguilla non balla il bunga bunga
Più volte mi sono apertamente scagliata contro un'Italia che non mi piace più, dimentica completamente degli ideali e della morale. Un paese più preoccupato del SUV ultimo modello che delle rate per pagarlo, un'Italia che legge avida le vicende di Corona e per cui il Silvio è un uomo che si è fatto da sé. Certo, con la plastilina, però.
Poi col tempo mi sono arresa, troppo stufa e stanca per continuare a sbattere la faccia contro un muro. Ironicamente (ma in fondo nemmeno tanto) ho anche progettato di emigrare a Cuba ed aprire sulla spiaggia un bar che servisse torta al testo ed arrosticini.
Arresa, sì, e magari anche rassegnata.
Però.
Però a tutto c'è un limite.
Forse.
Non mi metterò a raccontare nuovamente il celeberrimo Bunga Bunga (così magistralmente riassunto da quei geniacci degli Elii) perché è davvero troppo schifosa.
Vorrei invece far notare il silenzio assordante intorno a questo caso, che avrebbe distrutto la carriera di qualsiasi ovunque nel mondo, ma non in Italia.
L'unica che invoca i santi e la moralità cattolica è Famiglia Cristiana, con cui per l'ennesima volta sono costretta a concordare.
Che tempi.
Io che concordo con Famiglia Cristiana.

Non se ne parla.
Si commenta poco.
Ci si schernisce.
E Berlusconi nicchia anche lui davanti al suo peccato veniale.
Non sembra minorenne.
Ho aiutato un caso umano.
Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi.
E la gente?
E' scandalizzata, vero? No, ovviamente.
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Da Arguzia:

Meglio frocio che te.

Melania Rizzoli, medico, deputata PdL oggi raggiunge l'apice, combattendo ogni ipocrisia, mettendo nero su bianco senza paura né mezzi termini quello che pensano tutti, ma che in pochi pare abbiano il coraggio di dire: meglio un figlio morto che un figlio frocio.

Berlusconi,
dicendo
che "è meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay", ha avuto la virile audacia di affermare quello che tutti noi sentiamo nel profondo del cuore e chi grida allo scandalo e si indigna lo fa solo perché è pervaso di falso conformismo. E poi le parole di Berlusconi sono un inno alla vita, visto che se sei gay non puoi riprodurti e se invece guardi le belle ragazz(in)e si.

La frase del premier «meglio essere appas­sionati di belle ragazze che essere gay», che apparentemente può apparire discrimina­toria, è invece per Berlusconi una cosa nor­male e naturale da dire. Anzi per lui è un in­no alla vita. A modo suo certo, ma per uno come lui che ama la vita e la vive così tanto e non ne fa mistero, sarebbe inconcepibile preferire una esistenza sterile, senza lascia­re il segno fisico di sé. Non è nella sua natu­ra. Lo ha dimostrato in tutti i modi, lo dimo­stra ancora oggi e continuerà a farlo. (questa è una minaccia, comunque)

In un interessantissimo
articolo su Il Giornale
(che ha una capacità incredibile di arrampicarsi sugli specchi per difendere l'indifendibile), la Rizzoli scomoda addirittura la partenogenesi per spiegare come i gay siano destinati a una vita triste e dal finale tragico: L’omosessualità infatti non genera la vita e sarebbe quindi, senza la scienza moderna, una minoranza destinata all’estinzione.

I gay, che vi piaccia o no, non sono solo tristi, pervertiti, contro natura: sono anche destinati a morire tutti.

Nessuno, dice ancora la Rizzoli, si augura di avere un figlio omosessuale e quindi chi dopo aver ascoltato le parole di Berlusconi si è indignato o si è sentito insultato, non è altro che un ipocrita, uno che non vuole ammettere la realtà dei fatti.

Chi di noi genitori non sarebbe d’accordo nell’augurarsi di avere un figlio maschio appas­sionato di belle ragazze invece che di gay?

Mah, io ancora non sono madre, ma diciamo che per il mio figlio maschio avrei altri desideri, a parte l'essere appassionato di belle ragazze. E lo stesso per la mia figlia femmina.
Magari prima del loro orientamento sessuale penserei alla loro felicità, qualunque scelta sessuale vorranno fare. Li vorrei forti, determinati e intelligenti. Li vorrei empatici, appassionati e altruisti. Diciamo che la loro identità sessuale non è in cima alle mie preoccupazioni.
E comunque credo che qua l'aiuto di mamma e papà conti qualcosa: insomma, se tua madre pensa che avere un figlio gay sia una jattura, per te sarà più difficile evitare di crescere come un pezzo di merda.
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Dal blog Dalle8 alle 5:

Protestano i poliziotti di Roma: dobbiamo fare la guardia e i tassisti a chi va in albergo (leggi: a mignotte).
Protestano i carabinieri: dobbiamo fare la guardia e i tassisti alle escort (leggi: mignotte) che vanno dal silvio.
Tutta gente che paghiamo noi cittadini.
Mignotte comprese, alla fin della fiera.




Da Vita da Streghe Giorgia Vezzoli parla dei nostri tempi:

Poetry Attack: Il tempo che dovrà rendere conto












Parlo nel tempo dell'umanità corrotta,
dell'infanzia violata e dei corpi artefatti.

Parlo nel tempo di chi elemosina le briciole di una quotidiana certezza,
come fiere che si divorano per la stessa pietanza,
e tacciono
per non essere cacciate dalla mensa del padrone.

Parlo nel tempo della coscienza infetta,
ammorbata dai veleni, dai mercati,
dalla disinformazione,
che ha perduto la capacità di discernere e che non sa distinguere
gli occhi che mentono da quelli che implorano.

Parlo nel tempo degli ubriachi,
di chi si fa denudare dei propri diritti, che furono un tempo
pretesi e combattuti.
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Dalle miserie alle cose serie, la situazione a L'Aquila, l'appello di Miss kappa:

Macerie di democrazia

L'Aquila, epicentro dell'emergenza Italia.
L'Aquila, con le sue macerie, ferma al 6 aprile 2009.
L'Aquila senza lavoro. Con la povertà che bussa alla porta. Economia e mercato locale al collasso. Sette milioni di ore di cassa integrazione per diciassettemila dipendenti, destinati ad aumentare. L'80% delle attività commerciali ed artigianali che non ha riaperto i battenti. Famiglie nelle quali hanno perso il lavoro moglie e marito. E nessun aiuto è previsto.
La ricostruzione pesante che non inizia. Quella leggera che si muove fra mille impedimenti.
Non c'è danaro, se non virtuale. E la vita di tutti i giorni è gravata dai mille disagi di una città fantasma.
Questo terremoto non è eguale per tutti. Paradigma dell'Italia: va avanti chi sa sgomitare, chi conosce l'amico dell'amico, chi si allea con il potere. Chi paga il potere.
L'Aquila emblema dell'emergenza democratica.
Le nostre macerie, simbolo delle macerie della democrazia che vede l'inettitudine di chi dovrebbe governarci pensare unicamente alla spartizione del potere. Più o meno grande, più o meno a brandelli.
E l'emergenza ambientale: il consumo del territorio, in mano alla protezione civile ed al furbo di turno che, comunque, continua ad edificare. Con buona pace delle amministrazioni.
Un territorio devastato: dal sisma e dalla mano umana.
I centri storici, patrimonio dell'Italia intera, lasciati a marcire nel totale abbandono. Quello aquilano ancora militarizzato.
E l'informazione mendace che svia le menti di chi si ciba di televisione, senza pensare.
Questa è L'Aquila. Questa è l'Italia.
E qui vi chiediamo aiuto. Ancora aiuto, dopo l'enorme solidarietà che ci avete dimostrato nella prima emergenza della nostra disgrazia.
Chiediamo aiuto agli Italiani . A coloro che credono che sia ancora possibile riappropriarsi della propria dignità e delle proprie vite.
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Altra vergogna del nostro paese i rifiuti a Terzigno, dal blog Scrivereeleggere:

Delucidazione sull'emergenza rifiuti per una lettrice di Varese
Ciao cara,
ho letto il tuo commento. Credimi capisco il tuo sgomento. Io stessa, se non fossi di Napoli, stenterei a credere che una città non riesce a risorgere dalla spazzatura. Paradossale vero? La verità è che chi non è cresciuto qui non può comprendere, e non lo dico con orgoglio, anzi. Vedi, la nostra realtà è così multiforme, che i cittadini onesti si trovano a fare i conti non solo con le istituzioni corrotte, ma anche con la malavita. Devi capire che questa protesta è civile, e nasce dalla disperazione, che monta dentro quando il fetore è insopportabile.

Lo so che le discariche esistono ovunque, so pure che non è il più avanguardista dei rimedi, ma di certo non è corretto usarle come buchi in cui sversare di tutto. Riporto un articolo secondo me molto valido, l'unico, contro le più importanti testate giornalistiche (non apartitiche), che cristallizza per un attimo la verità. Sono mesi che cercavo un articolo così, e credimi, avrei voluto scriverlo io per come è vero.
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Bagheera racconta di come le donne vengono rappresentate dai media:

Donne

Lettrici che bevete le tisane di finocchio per la digestione, Lettori che dormite da due giorni consecutivi per riacquistare le forze perdute dopo aver portato a termine un orgasmo di 1 secondo e 3 quarti.
Oggi voglio essere tremendamente seria e profondamente triste.
Indosserò quindi il manto verde muschio dell'intellettuale per affrontare una questione che mi attanaglia l'intestino tenue.

Stavo pensando a quanto sia squallida l'immagine della donna che ci danno i media e che di conseguenza è messaggio comunicativo che arriva ad ognuno: giovani,bambini,donne,uomini.

Fondamentalmente la donna di oggi è meccanicamente spinta a vivere controllando giornalmente di quanto le stia calando il culo. Perché è dal culo che la donna viene oggi giudicata. Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. Nonostante gli unici spot che necessiterebbero dell'utilizzo di un culo all'interno di essi siano quelli della carta igienica, i culi vengono sparsi qua e la anche per le pubblicità di adesivi per dentiera. Ogni programma televisivo che si rispetti ha il proprio culo da esibire come un volpino italiano con pedigree. In tv a una donna non è richiesta competenza,ma solo un bel culo. Ogni rivista che si sfogli durante la giornaliera seduta di evacuazione, contiene svariati futili culi . La donna oggi si crede emancipata perché muovendo il culo può guadagnare più di un uomo. Io mi vergogno molto. Mi imbarazza vedere donne esibite come polli da batteria. Donne mute,in balia degli eventi e -appunto- del proprio culo. Donne schiave del sistema che ci vuole tirate all'osso tanto che a forza di tirare ci ritroveremo una pallottola di carne dietro alla nuca e d eternamente giovani come la principessa bambina della storia infinita che non so voi ma io trovo estremamente scabrosa poiché satinata,avvolta dal cellophane e finta come un riporto posticcio . La donna di oggi è ridotta ed autoridotta ad oggetto sessuale adibito ad accontentare i desideri dell'uomo. Le campagne pubblicitarie di aziende di moda per bambini, sfoggiano piccole fotomodelle pregne di una carica erotica degna di signor puttanoni assolutamente fuori luogo per creature di 7 anni o giù di lì. Donne umiliate, strizzate in vestiti in cui potrebbe entrare a forza una mia coscia che mostrano pubblicamente i propri culi. Nessun uomo è costretto a vivere il sopruso di essere giudicato in base all'età e all'altezza del proprio culo. Donne che si guardano l'un con l'altra con occhi maschili schierandosi proprio l'una contro l'altra come piccole lucertole da combattimento. Alcune donne cercano inutilmente di emanciparsi per poi ritrovarsi a non essere prese sul serio sconfitte da tristissimi doppi sensi e in alcuni casi volgari molestie.
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SuzieQ invece parla di mariti:

Parliamo di mariti

scritto da SuzieQ il giovedì, 28 ottobre 2010,17:28

George e Mildred4Ma sì, sdrammatizziamo un pò, divertiamoci a mettere in discussione i nostri mariti.E chi il marito non ce l'ha? E' una buona occasione per pensarci su ed eventualmente riflettere se sia il caso o meno di accasarsi.
Prenderò in considerazione alcune situazioni-campione accompagnate da una serie di commenti.
E' il momento della prima colazione, dovrebbe essere un'occasione di relax per la coppia che si accinge a dividersi, ciascuno diretto al proprio lavoro; invece......










ge mi3George e Mildred3Bè, al mattino può capitare di essere un pò scorbutici, direte voi.....E' vero, ma andiamo avanti....Vi sarà capitato qualche volta di telefonare a vostro marito quando è al lavoro. Supponiamo che siate così fortunate da trovare il cell acceso e di non sentire il solito ritornello "la persona da voi chiamata potrebbe non essere al momento disponibile", supponiamo che si degni di rispondere; il più delle volte risponde così:

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La riesumazione del corpo del bandito Giuliano raccontata da Lia Celi:


Confessatelo: provate un pizzico di invidia per i magistrati palermitani che giovedì scorso hanno riesumato la salma di Salvatore Giuliano. L’aria che promana da una bara scoperchiata è molto più pulita di quella che si respira in Italia in questi giorni. A far muovere i pm, decine di denunce secondo cui l’uomo sepolto in quel sarcofago a Montelepre non è il bandito più famoso del dopoguerra. Denunce sporte da storici, medici legali, e perfino da Satanasso, che nel 1950 aveva preparato all’inferno un’accoglienza degna di un brigante pluriomicida e si è visto arrivare un quaquaraquà che ha subito chiesto asilo politico in Purgatorio...

La faccia come il loculo
Secondo i riesumatori che hanno aperto la bara, il corpo del bandito era così ben conservato che ha subito spianato un mitra in faccia ai necrofori ingiungendo in siciliano stretto di consegnargli tutti i loro averi. Ma la salma rinvenuta sembrerebbe venti centimetri più corta rispetto alle misure di Giuliano: quindi o non è lui, o il suo cadavere, prima delle esequie, è stato lavato a temperatura troppo elevata e si è ristretto. Numerosa la folla che nel frattempo si era assiepata davanti al cimitero: parenti, giornalisti, turisti dell’orrore rimasti chiusi fuori dalla villetta di Avetrana, e appassionati di videogiochi. «Pazzesco,» commenta un collezionista, «ho letto che Giuliano era manovrato contemporaneamente dagli americani, dai servizi, dai latifondisti e dai mafiosi: è l’unico sparatutto in modalità multiplayer uscito prima degli anni Novanta.» Non poteva mancare Raffaele Lombardo, il fondatore del Movimento per l’Autonomia. «Salvatore Giuliano è uno dei nostri numi tutelari», ha dichiarato, «la strage di Portella delle Ginestre, con undici braccianti morti, resta l’unico intervento riuscito per ridurre il numero dei poveri in Sicilia.». Ma potrebbe non essere così, se, come sostengono alcuni storici, a sparare sui contadini socialisti fu in realtà un commando di neofascisti. Ancora inesperti nella strategia della tensione, si erano scordati a casa la bomba confezionata per l’occasione, e si erano dovuti arrangiare lì per lì, con le armi che tenevano in tasca. Dimenticanze che, dopo quella volta, non si sarebbero più concessi.

... Continua


Da Orofiorentino, il Mistero:

Mistica
Ispirazione
Sogni
Trovati
Eternamente
Rincorsi
Ode d’Amore.


Orofiorentino


versi di OROFIORENTINO


La strega di Daphnuti:

vargas witch


Le opere di Vauro sul vecchietto di Arcore:













E ancora da Enteroclisma:

LA VITA E' FATTA DI PRIORITA'

Il piccolo premier non riesce a parlare nè a stare zitto.
Nel maldestro e disperato tentativo di minimizzare l'ennesimo scandalo, oggi se la prende con i gay ( suo incubo fisso, insieme a comunisti e giudici ).

FINE DEL VENTENNIO

Silvio è alla frutta.
Giorno dopo giorno, perde i pezzi come un vecchio carrozzone.
Neanche i soldi riescono più a contenere la fuga di suoi fedeli verso altri lidi.
Il COPASIR lo convoca per chiarimenti sulla sicurezza, mentre il Forum delle Famiglie gli chiede di rimanersene in pantofole, perchè la sua prevista presenza sarebbe d'imbarazzo ...
Se avesse un minimo di dignità, farebbe meglio a starsene a casa e dedicarsi ai nipotini ( quelli veri, non quelli da 5000 Euro a notte ).

LA VERITA' FA MALE

La tecnica è vecchia e collaudata.
Negare ad ogni costo, girando la colpa delle proprie miserie ai nemici.
Molta gente ormai non ci crede più, molti hanno capito ed hanno aperto gli occhi, ma troppi ancora credono alle panzane di chi avrebbe avuto il dovere morale di dimettersi dal proprio incarico, per non fare del nome del Paese una barzelletta a livello planetario.


Pillola del giorno: Anche Maddalena altra donna indignata parla del nano malefico




3 commenti:

mod ha detto...

bè, ne hai messa di ciccia al fuoco.

bello, fatto bene quel pezzo sulla marijuhana.

tutto il resto....yawn...ormai...

love, mod

nino malgeri ha detto...

Cara Mod, in quanto a ciccia anche i tuoi post non scherzano, se ti interessa l'argomento marijuana ti consiglio di andare in fondo al blog, ci sono dei video stuzzicanti.
A presto
Nino

SilvergGirl09 ha detto...

Un puzzle niente male!
Grazie per la citazione.
Alla prossima