martedì 27 dicembre 2011

CABS – Rapporto annuale delle attività 2011

Buon 2012 a tutti quelli che passano di qui!!!


Grazie. Ho trascorso una serata veramente meravigliosa. Ma non è questa.
Groucho Marx.

In strada contro il circo!
Oggi, 26/12/2011, un'altra tappa verso la Liberazione degli animali: il Coordinamento Antispecista del Lazio, in collaborazione con altri attivisti, è sceso di nuovo in strada, questa volta contro il circo con gli animali, fenomeno anacronistico quanto crudele, basato sulla schiavitù di esseri più deboli, imprigionati e maltrattati per una insana forma di divertimento e per arricchire le tasche dei loro aguzzini. Continueremo la nostra battaglia affinché tutti gli esseri viventi possano essere liberi.

























CABS – Rapporto annuale delle attività 2011

41 anni contro uccellagione e bracconaggio in Europa: il CABS durante una manifestazione contro l'uccellagione in Belgio nel 1981

41 anni contro uccellagione e bracconaggio in Europa: il CABS durante una manifestazione contro l'uccellagione in Belgio nel 1981

Fra le numerose associazioni che si impegnano per la protezione degli uccelli, il CABS è senz’altro quella che combatte più dalla prima linea”. Questa è almeno l’opinione espressa dallo scrittore americano Jonathan Franzen in un’intervista alla rivista tedesca “Vögel”, rilasciata nell’agosto 2011. Ebbene, il rapporto che qui presentiamo delle attività svolte dai nostri volontari e collaboratori nel 2011 dimostra chiaramente come l’azione diretta contro il bracconaggio e la caccia agli uccelli migratori sia effettivamente il nucleo fondante del nostro impegno. In totale ai nostri campi antibracconaggio quest’anno hanno partecipato 120 volontari provenienti da 11 diversi paesi europei. E il risultato è sotto agli occhi di tutti: fra Malta, Cipro, Italia, Germania, Francia e Spagna sono state distrutte 18.500 trappole e reti per l’uccellagione, mentre 50 fra bracconieri e cacciatori sono stati fermati e denunciati grazie alle nostre segnalazioni. Il 2011 è stato anche un anno di innovazioni per la crescita del CABS Italia: grazie ai nuovi soci italiani e al loro supporto economico, abbiamo potuto estendere i nostri confini e avviare nuove campagne: in Francia l’operazione “Ortolani” ci ha permesso per la prima volta di individuare ed eliminare centinaia di trappole mirate alla cattura di questo piccolo migratore, ormai quasi estinto in tutta Europa, mentre in Spagna , con un primo sopralluogo in novembre, abbiamo dato avvio alla lotta contro i terribili “paranys”, i roccoli di vischio in uso a nord di Valencia. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dei nostri volontari, soci e sostenitori....

Gennaio

Collaboratore del CABS mostra una trappola per astori a un poliziotto tedesco

Collaboratore del CABS mostra una trappola per astori a un poliziotto tedesco

  • Durante un controllo in un’area di caccia ad Heinsberg due collaboratori del CABS rinvengono 12 rapaci morti, poiane ed astori. Una successiva analisi di laboratorio prova che sono stati avvelenati con un insetticida. La polizia sporge denuncia contro ignoti.
  • Processo a Malta contro un membro del consiglio direttivo della FKNK, la principale associazione venatoria maltese. Il cacciatore è accusato di aver ingiuriato e schiaffeggiato un collaboratore del CABS di fronte a decine di testimoni. Il verdetto di secondo grado conferma l’accusa e condanna il cacciatore.

Febbraio

  • Un falconiere sorpreso dal CABS nel 2010 mentre uccideva una poiana appena catturata, viene condannato a donare 2.000 euro a un’associazione ambientalista locale. Nel frattempo i volontari rinvengono 3 gabbie trappola per rapaci nei boschi del Münsterland oltre a 8 poiane avvelenate.

Marzo

  • Lavori in corso al centro di recupero “il Pettirosso” di Modena. Con il contributo del CABS vengono costruite nuove voliere per gli uccellini in convalescenza, raddoppiato il diametro del recinto dei caprioli e lo stagno per gli uccelli acquatici
  • Nuovo caso di avvelenamento: collaboratori del CABS denunciano la presenza di più di 30 rapaci avvelenati e occultati in una zona di caccia nei pressi della Foresta Nera.

Aprile

Malta: falco di palude con piumaggio rovinato da una fucilata

Malta: falco di palude con piumaggio rovinato da una fucilata

  • Una prima incursione a Ponza porta ottimi risultati: 2 bracconieri sono osservati mentre dispongono le trappoline su Piana d’incenso e immediatamente denunciati. Stesso destino tocca a 3 furbacchioni già noti da anni, anche essi filmati mentre spennano gli uccelletti appena catturati.
  • A Roma il CABS sollecita un incontro con le altre associazioni per stabilire una campagna condivisa contro la caccia in deroga: vengono preparati alcuni documenti per la Commissione europea e richiesto un incontro col Commissario all’Ambiente Potocnik.
  • 12 volontari italiani, tedeschi e inglesi partecipano al campo antibracconaggio di Malta. La sorveglianza dei dormitori di rapaci e delle aree di più forte bracconaggio dà i suoi frutti: molti meno sono gli abbattimenti di specie protette. Ciononostante nei 14 giorni di campo 135 casi di bracconaggio vengono registrati, fra i quali l’abbattimento dei pecchiaioli e la cattura di tortore con reti a terra.
  • Campo a Cipro: in 12 giorni vengono controllati 85 siti di uccellagione. Distrutti 3.353 bastoncini di vischio, 15 reti e 12 richiami acustici. Sono 103 gli uccelli liberati sul posto. La polizia, a cui sono state segnalate in un primo tempo le trappole, dimostra totale incapacità: di 35 segnalazioni solo in un caso l’uccellatore è denunciato.
  • Secondo campo a Ponza insieme a LAC e Vallevegan: i volontari pattugliano l’isola per evitare che i cacciatori sparino a tortore e quaglie. Nel corso delle 3 settimane vengono segnalati e denunciati altri 3 trappolatori e sequestrate una sessantina di trappole.

Maggio

  • I mignattini del Brandemburgo ricevono nuove case per la stagione dei nidi. 98 nuove zattere vengono allestite dal CABS per facilitare la riproduzione di questa rara specie di sterna.
  • Il ministro della Westfalia proibisce, in seguito alla nostra denuncia, il prelievo dei giovani astori dal nido per uso nella falconeria. La pratica veniva autorizzata su richiesta dei falconieri, seppure la specie venga riprodotta in cattività e ve ne siano già centinaia a disposizione dei cacciatori.
  • Grazie a 10.000 firme raccolte, il ministro del Sachsen ordina immediatamente alle compagnie elettriche della regione di rendere tutti i pali della luce “sicuri contro la folgorazione degli uccelli”.

Giugno

Volontario libera un pettirosso da una rete a Brescia

Volontario libera un pettirosso da una rete a Brescia

  • RTL pubblica un video che documenta l’odiosa aggressione ai nostri volontari su Cipro. Lo spettacolo è largamente seguito e ne giunge eco anche sull’isola, dove i principali giornali titolano: “Attacco mafioso contro gli ambientalisti”.
  • I mignattini hanno occupato le piattaforme artificali: 16 piccoli nascono dalle 41 coppie nidificanti.
  • Progetto per la tutela dello strillozzo intorno a Bonn, ultima roccaforte della specie nella Germania occidentale. Il CABS traccia le linee del piano di protezione chiedendo il divieto di costruzione di pali eoliche e infrastruttre stradali.

Luglio

  • Sette nidi di falchi di palude vengono monitorati nella Zülpicher Börde, nei pressi della sede del CABS a Bonn. Un nido è nel mezzo di un campo di orzo, una superficie di 500 m quadrati viene messa in sicurezza dai volontari per consentire ai giovani falchi di crescere indisturbati.
  • Condanne sensazionali a Malta: due cacciatori sorpresi ad uccidere cicogne bianche sono costretti a rispettivamente 1 e 2 anni di carcere, 5.000 e 9.000 euro di multa e il ritiro a vita della licenza di caccia.
  • Il CABS partecipa alla conferenza di Larnaka della Convenzione di Berna. I partecipanti decidono che solo una strategia di “zero tolleranza” può aiutare contro il bracconaggio non solo a Cipro, ma in tutta Europa.

Agosto

La Forestale consegna al Centro di Recupero "il Pettirosso" uccelli da richiamo sequestrati durante il campo antibracconaggio

La Forestale consegna al Centro di Recupero "il Pettirosso" uccelli da richiamo sequestrati durante il campo antibracconaggio

  • Operazione ortolani: in 8 giorni i volontari italiani realizzano una prima ispezione nelle Landes alla ricerca delle trappole per questo raro zigolo europeo. E subito rinvengono le trappole: in pochi giorni 23 dei preziosi uccelli vengono liberati, mentre 139 trappole sono distrutte.
  • Vittoria a Malta: per la prima volta in questo autunno è proibito anche il trappolaggio di pivieri dorati, quaglie e tortore con le reti a terra.

Settembre

  • Per sorvegliare il nuovo divieto del trappolaggio ed evitare l’abbattimento di cicogne, rapaci e aironi, il CABS è su Malta dal 9 al 26 settembre con 6 teams. Grazie alla loro presenza numerosi casi di bracconaggio vengono documentati e segnalati alle autorità, ma soprattutto molti uccelli possono attraversare l’isola al sicuro protetti dai binocoli e dalle telecamere dei volontari.
  • Con più di 4.000 bastoncini di vischio, 22 reti e 24 richiami il campo antibracconaggio di Cipro ha raggiunto il record. I volontari hanno anche potuto salvare un centinaio di uccelli: capinere, bigiarelle, codirossi, averle piccole, prispoloni, passeri e luì. Purtroppo sono da segnalare anche sette casi di aggressioni da parte degli uccellatori.
  • Il CABS entra nel cinema: un equipe di documentaristi americani segue i nostri campi per realizzare un film sull’associazione e sull’antibracconaggio in Europa.

Ottobre

Guido De Filippo, segretario della LAC, compagno di tante battaglie e maestro di tanti volontari, ci lascia inaspettatamente il 3 novembre

Guido De Filippo, segretario della LAC, compagno di tante battaglie e maestro di tanti volontari, ci lascia inaspettatamente il 3 novembre

  • Al nostro tradizionale campo antibracconaggio nelle valli bresciane partecipano quest’anno 72 volontari. Durante le 6 settimane di lavoro vengono rimossi 1.065 archetti, 588 “sep” e 94 reti. 37 bracconieri vengono denunciati alla forestale grazie alle nostre segnalazioni. L’uccellagione dimostra chiaramente di regredire anno dopo anno.
  • Nel corso del mese la Forestale consegna 270 uccelli da richiamo al centro “Il Pettirosso”. Tutti provengono da sequestri ai cacciatori e verranno liberati dopo la muta del piumaggio.
  • Per aiutare i nostri partner GECEN, AE-Agró, GER-EA nella loro lotta contro i parany, i grossi impianti di cattura col vischio diffusi al nord di Valencia, un team del CABS si reca in visita in Spagna: dopo alcune ricognizioni si stabilisce di organizzare un campo antibracconaggio per il 2012.
  • La lotta contro la caccia in deroga procede: bloccata in Veneto e Liguria, a inizio novembre vengono chiusi a più riprese anche i roccoli lombardi. L’Europa rimette in mora l’Italia.

Novembre

  • Nella prosecuzione del campo a Brescia vengono rinvenute altre 11 reti e 27 trappole. Un commerciante di uccelli (nonché cacciatore) viene segnalato alla polizia provinciale e arrestato.
  • Grazie a una denuncia e ad alcune foto scattate da un nostro collaboratore, vengono rinviati a giudizio due commercianti tedeschi che vendevano limicoli. In un controllo la polizia sequestra più di 200 fra pettegole, pivieri dorati e altri piccoli trampolieri.
  • Operazione per la protezione delle oche selvatiche: 3 teams del CABS controllano la caccia alle oche intorno a Berlino. Quattro cacciatori sono sorpresi e denunciati mentre attendono le oche al dormitorio in zona di rifugio coi fucili spianati.

Dicembre

Pettirosso ucciso dalla sep posizionata da un capannista a Brescia

Pettirosso ucciso dalla sep posizionata da un capannista a Brescia

  • Sardegna: in due turni diversi i volontari di LAC e CABS rastrellano le montagne del cagliaritano alla ricerca di lacci per tordi: in totale vengono rimosse 10.500 trappole.
  • La campagna di protesta contro la caccia in deroga permette di raccogliere 7.000 firme da inviare al neo-ministro Clini. Il video girato a San Zeno dai volontari durante il mese di ottobre e che ritrae i cacciatori mentre abbattono centinaia di piccoli migratori fa il giro della rete, apparendo anche sulla Repubblica e il Corriere.
  • Giro sull’Oltrepo pavese: i volontari rinvengono delle trappole a schiaccia sull’Appennino sotto le piante di ginepro. Sono dello stesso modello utilizzato in Francia, dove le associazioni venatorie hanno chiesto una deroga per poterle utilizzare. A Pavia, grazie all’aiuto della provinciale, tutto il materiale viene sequestrato.

RINGRAZIAMENTI

Ci teniamo qui a ringraziare le seguenti persone, fondazioni, organizzazioni e autorità per l'eccellente cooperazione e la grande amicizia. La Karl-Kaus-Stiftung für Tier und Natur a Brema, la Stiftung Pro Artenvielfalt (Bielefeld), la Environmental Unit della Malta Police (ALE), il NOA del Corpo Forestale dello Stato in Italia, Friends of Earth Cyprus, la Cyprus Police anti-poaching unit, la SBA Police Cyprus, il Game Fund Cyprus, la Lega Abolizione Caccia (LAC) di Milano, Vallevegan, i volontari di Napoli ed Ischia della Lega Italiana Protezione Uccelli, le guardie venatorie del WWF Italia, il Centro Fauna Selvatica del CSA di Modena, David Conlin e il suo Proact network, BirdLife Malta, NABU NRW, i gruppi ecologisti valenciani GECEN, AE-Agró and GER-EA, the Convention Vie et Nature (CVN, Parigi), Edith Loosli e il BMCC, la European Federation Against Hunting (EFAH, Roma), la Wildvogelpflegestation Kirchwald e.V. e ovviamente tutti i nostri soci, sponsor, simpatizzanti e volontari.


Parlando di animali da salvare non ci si può esimere dal parlare degli animali utilizzati per la ricerca un modo barbaro e incivile che non serve assolutamente a nulla, serve solo ad ingrassare le tasche delle aziende che si servono degli animali e li utilizzano brutalizzandoli con la vivisezione, complici anche le organizzazioni che finanziano queste pratiche allucinanti, come Telethon, da Maria Teresa De Carolis un illuminante articolo sull'argomento:

Giornate di campagna Telethon attraverso la quale si chiede ai cittadini italiani di finanziare la ricerca scientifica. Si parla di urgenza e necessità di intensificare la ricerca per aiutare gli umani a sopravvivere a gravi malattie genetiche (umane); si chiede di collaborare, di donare soldi affinché la ricerca possa progredire. Dove vengono impiegati questi soldi? Cosa succede dal momento che centinaia di migliaia di euro vengono destinati ad ogni singola ricerca?

In Italia in tre anni sono morti 2.735.887 animali a causa della sperimentazione. Da dati recenti Lav l'impiego di specie animali negli ultimi anni è aumentato:

cavalli e asini (221 nel triennio 2004-2006 contro i 90 nel 2001-2003)
suini (8.097 nel 2004-2006 contro i 6.840 nel 2001-2003)
bovini
(2.795 nel 2004-2006 contro i 1.584 nel 2001-2003)
uccelli (90.493 nel 2004-2006 contro gli 85.651 nel 2001-2003)
pesci (45.418 nel 2004-2006 contro i 7.979 nel 2001-2003). (http://www.lav.it/index.php?id=675)

Creature di ogni genere, animali d’affezione, ma spesso specie protette che vengono catturate ed utilizzate per “fini scientifici”. Da recenti dati del Cites, oltre 14 mila macachi, soltanto nel 2008, sono stati catturati in Cambogia ed utilizzati per la sperimentazione in Cina, Vietnam, Europa ed America (circa il doppio dell’anno precedente). Sono dati allarmanti che non vedono sviluppi di alcun genere nel progresso scientifico ed aumentano pericolosamente ogni anno. La Direttiva 2010/63/UE che regolamenta la sperimentazione sugli animali, recentemente ha introdotto la possibilità di utilizzo delle grandi scimmie, degli animali randagi, nessuna limitazione sugli esperimenti genetici, nessun obbligo di anestetizzare l’animale. La ricerca sugli animali è un business; circa la metà dei fondi che vengono raccolti ogni anno dalle associazioni che fanno ricerca (tra queste anche Telethon) vengono utilizzati per sperimentare sostanze e pratiche mediche sugli animali.

Animali torturati, soffocati od annegati; animali a cui vengono amputati arti ed impiantati organi per testarne il rigetto; animali ai quali vengono iniettati veleni e virus e inalate sostanze tossiche; animali che nascono e vivono in gabbia ed ogni anno, in Europa, sui tavoli gelidi dei laboratori di sperimentazione ne muoiono circa 12 milioni. Creature “sacrificate” in nome di una scienza che non vuole fare a meno della pratica crudele della vivisezione.

Scienziati che sostengono una causa vacillante e lottano sostenendo il baluardo della salvezza umana e dell’utilità della sperimentazione animale in favore del progresso. Farmaci testati che spesso causano gravi danni anche agli umani; gli effetti collaterali sono le possibilità di errore che tanto sull’animale quanto sull’umano rendono inefficace e inutile l’averlo testato. La sperimentazione animale è la strada che la scienza pratica per combattere le malattie; spesso gli animali reagiscono in maniera totalmente diversa dall’essere umano, molti farmaci che per l’animale non risultano tossici per l’uomo sono letali. Negli Stati Uniti un recente studio ha dimostrato che ogni anno 100mila americani muoiono a causa degli effetti collaterali dei farmaci e circa due milioni vengono ospedalizzati. In Usa i farmaci sono la quarta causa di morte (fonte: Gabbie Vuote di Tom Regan).

Alcuni di questi esperimenti consistono nell’iniettare sostanze nel cervello di topi e scimmie, amputare muscoli a topi e cani (per testarne la capacità rigenerativa), provocare ischemie cerebrali; ognuna di queste creature non sopravvive a tali generi di esperimenti, tutti gli animali dei laboratori muoiono.

Spesso in seguito a manipolazioni genetiche nascono cuccioli gravemente compromessi, morti il più delle volte, questo sempre in nome della scienza. La menzogna sta nella convinzione che esseri umani ed animali siano uguali e che l’uomo abbia il diritto di approfittare di tutte le altre specie per il proprio benessere. La ricerca biomedica di base è quel tipo di ricerca che non sperimenta cosmetici o farmaci finalizzati al commercio ma tutto il resto, ossia effetti e progresso di malattie genetiche, processi bio chimici o reazioni del corpo a sostanze o cibo. Questo tipo di ricerca impiega per il 40% animali e questo determina una possibilità di errore altissima: gli animali hanno reazioni diverse da quelle umane.

Alcuni possono anche sostenere che la ricerca necessiti della sperimentazione sugli animali per poter migliorare la vita degli esseri umani ma molti non sono a conoscenza dell’impiego dei fondi raccolti e probabilmente non si troverebbero d’accordo sulla pratica abominevole quanto inutile della vivisezione. La convinzione che la sperimentazione animale sia l’unica strada da percorrere in favore del benessere umano, blocca il progresso e la possibilità di alternative, e l’alternativa esiste sempre.

Ogni individuo deve avere la libertà di decidere ed il diritto di scegliere. Gli esseri umani da sempre ritengono che il loro destino di malattie incurabili valga bene dei sacrifici di altri esseri senzienti, che hanno sentimenti, sensazioni, che provano dolore e disperazione; questo viene chiamato “progresso scientifico”.

In nome della salute umana si sterminano milioni di creature ogni anno, le malattie vengono combattute con la morte di altri esseri. Esiste forse giustizia in questo sistema? Se veramente esistono alternative, perché non utilizzarle?

In Europa da anni si sperimenta la possibilità di una ricerca senza impiego di animali, utilizzando enzimi ematici umani. Molti scienziati sono convinti della possibilità di una ricerca senza impiego di animali, ed esistono progetti che prevedono banche di tessuto umano dove reperire, trattare, custodire cellule, tessuti e organi umani. Prima di finanziare la ricerca è necessario informarsi su quale impiego si farà di quei fondi, quale tipo di ricerca verrà adottata, per poi decidere se sostenere una ricerca scientifica basata sull’utilizzo di animali.

... Continua

Alimentazione sana e senza crudeltà verso gli animali, non mangiare animali e i prodotti derivati questo è l'obiettivo di chi ha a cuore le sorti del pianeta, da Franco Libero Marco:

Le stranezze culinarie di alcuni vegetariani
Franco Libero Manco, AVA Associazione Vegetariana Animalista
www.vegetariani-roma.it; www.universalismo.it; www.medicinanaturale.biz

Anche tra gli addetti ai lavori c’è un modo strano di concepire l’alimentazione vegetariana nella sua pratica attuazione. Molti credono che per nutrirsi in modo vegetariano occorra inventarsi un nuovo modo di mangiare, di preparare gli alimenti; che sia necessario attingere ad esotiche culture, far uso di spezie per impreziosire le pietanze. Quando si parla di cucina vegetariana sembra sia un obbligo inserire il seitan, la soia e i suoi derivati che imitano la carne: spezzatini, wurstel, salsicce, affettati in genere e fare grande uso frittelle, pizzette, passate, sfornati, crostatine, strudel ecc. Un’incredibile confusione regna non solo in chi cerca di avvicinarsi alla cucina vegetariana ma anche tra gli stessi vegetariani. Raramente si trova nella cucina dei ristoranti vegetariani, come nelle cucine delle persone vegetariane, una bella e salutare insalatona di verdure tenere e crude, un bel piatto di spaghetti integrali al sugo di pomodoro e basilico, un bel minestrone di verdure di stagione; difficilmente si trova un bel piatto di legumi conditi con un semplice filo d’olio d’oliva extravergine o un bel piatto di patate lesse o al forno: in tali circostanze prevalgono cereali e verdure, elaborati in tutti i modi.

Alcuni si divertono ad esibire la frutta tormentata nelle sue fattezze originali, tagliuzzata a mò di cuoricino, stelline, rotelline, cubetti, favorendo in questo modo l’inevitabile ossidazione dell’alimento; altri imitano, pateticamente, fettuccine o spaghetti adoperando zucchine ed altri ortaggi. Ma più è lontano il risultato finale dall’alimento naturale più è carente di nutrienti essenziali. Così succede che la cucina vegetariana risulti un coacervo di alimenti elaborati che tentano di imitare la carne, i formaggi ed il latte, in un insano surrogato di quella convenzionale.

Sembra che l’uomo sia il solo animale a non sapere cosa mangiare, a non sapere qual è il suo cibo elettivo. Come se l’alimentazione vegetariana la stessimo inventando oggi, nel 2000 dopo Cristo, mentre in realtà è semplicemente un ritorno saggio e maturo ad una naturalità persa negli ultimi decenni. Prima, infatti, l’alimentazione dei nostri progenitori per millenni è stata fondamentalmente vegetariana, anche perché il costoso alimento carneo era accessibile principalmente alle classi abbienti.

Non è questo il messaggio che abbiamo il dovere di trasmettere. Questo approccio all’alimentazione vegetariana è inesatto, complesso, fuorviante, innaturale e poco valido anche sotto l’aspetto nutrizionale. Il messaggio che viene percepito è che mangiare vegetariano sia complicato, difficile, elaborato, costoso; che per preparare pietanze vegetariane occorra seguire corsi di cucina, ricorrere ai nutrizionisti, conoscere il valore dei nutrienti per poterli bilanciare al fine di non incorrere a ipotetiche carenze e così via, cosa di cui non hanno mai avuto bisogno i nostri antenati. Gli stessi nutrizionisti vegetariani (quasi in tono minaccioso) non fanno che ribadire che l’alimentazione vegetariana e vegana è valida sotto il profilo nutrizionale a condizione che sia ben bilanciata nei suoi componenti al fine di non incorrere a carenze nutrizionali; come se i vegetariani fossero così sprovveduti da consumare solo patate o solo polenta.
... Continua

Consigli per gli acquisti: Regalate oggetti utili come i libri, come quelli di Troglodita Tribe:

ECO-EDITORIA CREATIVA CASALINGA

tuttiL’editoria creativa casalinga è una tecnica per la realizzazione di libri fatti in casa. Prevede l’autoproduzione in tutte le sue fasi (scrittura, taglio, rilegatura, manipolazione, inserimento di oggetti, distribuzione, scambio, baratto e/o vendita). I testi e qualche immagine vengono spesso fotocopiati, ma l’oggetto libro contiene sempre e comunque tocchi manuali che ne caratterizzano l’anima casalinga.
Non avremo quindi delle copie, ma dei veri e propri esemplari, ciascuno con piccoli differenti particolari. L’estrema varietà è la ricchezza dell’editoria casalinga. In alcuni casi, infatti, le manipolazioni sono numerose e caratterizzano fortemente l’individualismo dell’opera, ma in altri è solo la copertina manipolata in casa a testimoniare le intenzioni editorial-casalinghe dell’autore.

“Molti confondono l’editoria creativa casalinga con i libri d’artista, ma non c’è nulla di più sbagliato. La differenza è sottile, quasi impalpabile perchè, a volte, un libro creativo casalingo può diventare una vera e propria opera d’arte, ma, mai e poi mai, un libro d’artista potrà permettersi quella leggerezza trasandata, quella semplicità e quell’abbandono che possono scaturire solo dalla creatività casalinga.”

(Tratto da “Fatti i libri tuoi” di Troglodita Tribe S.p.A.f. Società per Azioni felici)

Pic-nic tra i libri
Postazione libernet

Installazioni librarie che si confondono e si
amalgamano alla natura selvatica
Acqua di fonte
Erbe selvatiche
Spunti(ni) vegan


Contatti
Troglodita Tribe S.p.A.f (Società per Azioni felici)
Castel San Venanzo 33 bis
62020 Serrapetrona MC
p.i. 01645350438
Cellulare 339-7678553
Mail troglotribe@libero.it

DIECI BUONI MOTIVI PER

REGALARE E REGALARSI LIBELLI

CREATIVI CASALINGHI

1

I libelli creativi sono realizzati con materiale riciclato, riusato, recuperato, il loro impatto ambientale è molto vicino allo zero. Qualunque sia il loro contenuto sono sempre un messaggio ecologico.

2

Ogni libello è caratterizzato da interventi manuali, collage, inserimenti. E’ un pezzo unico che contiene sempre una diversa idea, una nuova visione, una felice interpretazione, un’illuminante invenzione.

3

I libelli creativi sono nutrimento per chi legge, ma anche per chi tocca, per chi guarda, per chi vede nel libro un essere animato con cartoni colorati, con strappi e cuciture, con fughe elettrizzanti fuori dalle normali righe editoriali.

4

I libelli creativi sono il futuro del libro. Raccontano i nuovi mondi del consumo ipercritico, del post-ambientalismo, del frugalismo decrescente, della saggistica demenziale. Raccontano di Altre arti, Altre scritture, Altre bellezze.

5

I libelli creativi sono un gesto di pura originalità pop-letteraria che si staglia disinvolta nello stagno spettacolare. Dategli corda e faranno rete, faranno branco, faranno meravigliosi sentieri nel bosco.

6

I libelli creativi non hanno copyright. Sono un invito vibrante a cominciare subito a scrivere in libertà, a ritagliare pagine, a truccare immagini, ad immaginare tutte le storie del mondo che ballano belle sotto le stelle.

7

I libelli creativi sono personalizzati e personalizzabili. All’interno troverete spesso lo spazio per inserire le vostre parole, le vostre immagini proprio come in ogni patchwork multilivello e multiforme che si rispetti.

8

I libelli creativi sono introvabili. Non sono in libreria, non sono nei centri commerciali, non sono quasi da nessuna parte. Piccole e rare perle da non lasciarsi sfuggire.

9

I libelli creativi non vi stancheranno mai. Sono leggeri e lievemente sollevati da terra. Vi tengono svegli con le loro felici provocazioni. Vi fanno pensare con le loro preziose informazioni. Vi fanno ridere con le loro demenziali invenzioni. 10

I libelli creativi sono l’elemento fondamentale di una Società per Azioni felici che si ostina ad attuare un gioiosa economia di autosussistenza contando su editoria creativa, raccolta erbe selvatiche, coltivazioni orticole, digiuni, petali e poesie.

I NOSTRI LIBELLI CREATIVI IN ORDINE ALFABETICO

ALBERARIO IMMAGINARIO
alberartio-chiuso alberario-aperto
Pregiato documento di botanica fantastica impreziosito da illustrazioni le cui ricche fronde cartacee coloratissime stemperano intemperanti visioni di nuovi mondi.
É la vibrante e selvatica ricchezza della fantasia, da sempre in grado di sconfiggere il grigiore di qualunque città.
É un invito gentile ad aprire le porte del proprio immaginario, a percepire gli ampi spazi incontaminati dell’invenzione, a credere nelle infinite opportunità offerte dalla creatività.
... Continua

Abbiamo il governo dei banchieri in sostituzione del nano malefico, ma cosa dobbiamo aspettarci? Da leggere e diffondere questo articolo sui colonnelli da Anarchaos:

Dai colonnelli ai banchieri. Quando al capitalismo la democrazia liberale sta stretta… (di Michele Fabiani)

DAI COLONNELLI AI BANCHIERI

Cosa succede quando al capitalismo la democrazia liberale sta stretta

IL PREGIUDIZIO SUL CAPITALISMO DEMOCRATICO

Una delle favole moderne vuole che il capitalismo vada sempre d’accordo con la cosiddetta democrazia liberale. La democrazia liberale è quella forma di governo in cui gli scontri di parte presenti in ogni società vengono dominati e incanalati in una forma rappresentativa istituzionale intermedia. La democrazia liberale è in ultima istanza una democrazia rappresentativa, con il parlamento, l’esecutivo e la magistratura. La democrazia liberale non è affatto una bella cosa, anzi come ogni forma di governo anche essa presenta delle contraddizioni. Filosoficamente, prima che politicamente, la neutralità nella realtà concreta non esiste, la delega che viene data alle istituzioni è utilizzata da queste per garantire sempre gli interessi dei potenti. Questi vengono garantiti con delle istituzioni coercitive la cui punta di diamante sono le carceri e i tribunali. Insomma la favola del capitalismo democratico e liberale non è mai una storia a lieto fine.

Ma non è questo ora che ci interessa. Quello che invece in questa sede occorre sottolineare è il pregiudizio secondo cui il capitalismo sia sempre liberale e democratico. Sappiamo che non è così. L’economia fascista era in ultima istanza un’economia capitalistica. La stessa ideologia del fascismo, se pur con una certa dose di statalismo, è collocabile all’interno del pensiero capitalista. Ma nessuno può certo sostenere che il fascismo era un regime democratico e liberale, nonostante fosse capitalista. Il fascismo non è un’eccezione: il capitalismo ha da sempre utilizzato forme di governo dittatoriali, ha da sempre ordito golpe, ha da sempre scatenato guerre insensate e immotivate per interessi imperiali o anche solo per mero profitto. Anche all’interno delle stesse società liberali, con il loro parlamento e le loro istituzioni, il capitalismo “in casa propria”, nelle aziende, nei consigli di amministrazione, nel sistema della finanza e nella Borsa non si può certo dire che segua norme di tipo democratico e liberale (non conta ad esempio il principio “una testa un voto”).

Il capitalismo è democratico come e quando gli interressa. Ci sono contingenze storiche in cui il capitalismo si esprime in forma democratica, altre invece in cui preferisce altri tipi di regime.

LA GRECIA, DAI COLONNELLI AI BANCHIERI

In Grecia, ad esempio, il regime democratico non era certo in grado di contenere le spinte rivoluzionarie di quel paese. Pertanto il capitalismo ha scelto di imporre per anni il cosiddetto “regime dei colonnelli”. Il regime dei colonnelli non è certo stato un affronto al capitalismo mondiale. Non era nemmeno un regime fascista e antiamericano. Il regime dei colonnelli era foraggiato, sponsorizzato e sostenuto dalla più grande potenza capitalista mondiale, gli Stati Uniti.

Quando le spinte rivoluzionare in quel paese erano state ormai sterilizzate, quel regime non è stato più sostenuto. La rivolta, assolutamente legittima e sacrosanta, del popolo greco e in particolare degli studenti, già allora con grande componente anarchica, ha portato al crollo del regime, ma non ha instaurato una società post-capitalista. Il capitalismo ha semplicemente cambiato veste politica. Ne erano consapevoli gli stessi partiti pseudo rivoluzionari, come il KKE, che tradirono presto la rivolta, una volta ottenuta la democrazia liberale. Sono gli stessi che oggi tradiscono la rivolta contro i sacrifici imposti dalla Banca Centrale Europea, schierandosi a difesa del parlamento con mazze e caschi, e che insieme alla polizia picchiano i manifestanti.

Il capitalismo però non è un mostro razionale e invincibile. Le sue contraddizioni hanno portato morte e miseria, hanno saccheggiato la Grecia riducendola alla bancarotta. Oggi la situazione è di nuovo ingestibile per la democrazia liberale. Si impone quindi un nuovo cambio di regime. Non credo che esista una stanza dei bottoni che dietrologicamente comandi il mondo. Credo anzi che “le capocce” del capitalismo mondiale siano in gravi difficoltà. Stanno procedendo a tentoni, stanno sperimentando sulla nostra pelle nuove forme di dominio. Tentativi autoritari si affacciano, ma ancora si cerca di respingerli, come quando sono stati decapitati i vertici delle forze armate per paura di un nuovo colpo di stato. Ma sembra che la nuova forma politica del capitalismo debba essere differente rispetto alle precedenti dittature militari.

In Grecia il governo politico non era più in grado di gestire la protesta, che stava ormai assumendo veri e propri caratteri insurrezionali. E’ stato quindi sostituito dal governo dei banchieri, guidato dall’ex vicepresidente della Banca Centrale Europea. Il governo dei banchieri è un governo diverso dal governo di una democrazia liberale. In una democrazia liberale, almeno all’apparenza, le banche e in generale la grande borghesia sono solo una parte della torta. Ufficialmente la politica deve cercare di rappresentare tutte le componenti della società. Sappiamo ovviamente che non è cosi. Sappiamo che le banche da sempre dominano i governi politici. Fino ad oggi però il loro dominio era nascosto, la loro era una potente lobby che cercava di influenzare la politica. Oggi sono al vertice della politica.

Siamo di fronte ad una nuova frattura fra la democrazia liberale e il capitalismo. Come ai tempi dei colonnelli, oggi il capitalismo non si trova più “a suo agio” sotto la veste politica di una democrazia liberale. Pertanto cerca forme di regime diverse: non più il regime dei colonnelli, ma quello dei banchieri. Il regime dei banchieri è un regime qualitativamente differente da quello liberale. Lo dimostra la vicenda del referendum sui sacrifici imposti dalla BCE: quel referendum è stato cancellato, la democrazia liberale viene ufficialmente sospesa dal regime dei banchieri.

L’ITALIA, DA BERLUSCONI AI BANCHIERI

Anche in Italia stiamo assistendo ad un mutamento della veste politica del regime liberale. L’Italia in questo, purtroppo, si è dimostrata all’avanguardia rispetto ad altri paesi. Da quasi venti anni, con la discesa in campo di Berlusconi, abbiamo assistito alla fine del regime democratico inteso in senso classico. Generalmente, in una democrazia liberale, il governo è in mano apparentemente alla politica, mentre la borghesia, nell’ombra, cerca di influenzarlo. Con Berlusconi abbiamo avuto un “pezzo da novanta” della borghesia che in prima persona, con i propri soldi, le proprie televisioni, i propri interessi privati, si fa politica.

In questo senso, se pensiamo che Berlusconi minacciava di gestire l’Italia come se fosse una sua azienda, possiamo ben vedere che il nuovo governo del banchiere Mario Monti è in perfetta continuità. Non facciamoci prendere in giro dalle apparenze, dal bunga-bunga, dalla sobrietà di Monti di fronte alla sfacciataggine di Berlusconi, ecc. La sostanza è che Berlusconi rappresentava una sospensione della democrazia liberale e la discesa in campo di un grande capitalista, e Monti allo stesso modo è un grande cervello del capitalismo europeo che occupa il potere in maniera non democratica. Quindi Monti rappresenta la continuazione della sospensione della democrazia liberale già iniziata con Berlusconi.

Il nuovo governo Monti supera tutte le fantasie e tutte le dietrologie dei complottisti. Quante volte abbiamo sentito fantasticherie su un governo dei banchieri che dietro ai governi politici da ordini, implementando la volontà di qualche misteriosa plutocrazia? Quelle fantasie oggi sono superate per eccesso dalla realtà stessa: non c’è più un covo di massoni e banchieri che comanda il governo, è il governo stesso che è in mano a banchieri, a massoni, a pezzi grossi del Vaticano.

In Italia, come in Grecia, il regime democratico non è più in grado di governare le contraddizioni sociali: la sua nuova veste politica è il regime dei banchieri.

... Continua


Panico sull'Europa... da I Lupi di Einstein:

Il panico finanziario si diffonde in Europa…

…mentre il capo del Fondo Monetario Internazionale mette in guardia su una "depressione come quella degli anni '30"

The American Dream

financial panicSiamo sull'orlo di un'altra Grande Depressione? Christine Lagarde, il capo del FMI, ha detto questa settimana che se non viene intrapresa subito un'azione drammatica potremmo davvero assistere a situazioni che "ricordano la depressione degli anni '30" e che nessun paese al mondo "sarà immune dalla crisi". In questo momento, il panico finanziario si sta diffondendo in tutta Europa, ma la maggior parte degli americani non sono troppo preoccupati semplicemente perché non capiscono quanto sia importante l'UE. La verità è che l'UE ha una popolazione molto più grande degli Stati Uniti. L'UE ha un'economia che è grande quasi quanto le economie degli Stati Uniti e Cina messe insieme. L'UE ha più aziende Fortune 500 degli Stati Uniti, e il sistema bancario d'Europa è sostanzialmente più grande del sistema bancario degli Stati Uniti. Chiunque creda che un imponente crollo finanziario in Europa non influenzerà notevolmente il resto del globo sta delirando. La crisi del debito europeo è una delle più grandi storie mai viste in un lungo, lungo tempo e il conseguente tracollo finanziario sta per cambiare definitivamente l'economia globale.

Finora, i politici in Europa hanno tenuto 19 incontri ad alto livello di emergenza, nel tentativo di risolvere questa crisi.

Tutti i loro sforzi sono falliti.

In questo momento, questa è la situazione in Europa ....

- La maggior parte dei governi dell'UE sta annegando in livelli tossici di debito

- I rendimenti dei Bond sono aumentati drammaticamente quest'anno e questo ha causato crescenti oneri finanziari per la maggior parte dei membri dell'Unione europea

- Nel tentativo di mantenere il debito sotto controllo, i governi di tutta Europa stanno attuando misure di austerità brutale e questo sta causando alle economie europee un notevole rallentamento

- A questo punto, c'è una tremenda mancanza di fiducia nel sistema finanziario europeo, e questo sta causando una massiccia stretta creditizia

- La crisi del credito sta provocando la sensibile diminuzione dell'offerta di moneta in quasi tutte le nazioni dell'UE

- Le principali banche di tutta Europa stanno massicciamente operando con leva e sono sul punto di fallire

Tutto questo è così simile a quello che abbiamo già visto durante gli anni ‘30.

In realtà, le cose vanno così male che i leader mondiali di primo piano stanno adoperando un linguaggio apocalittico per descrivere la situazione in Europa.

Basta controllare che cosa ha detto recentemente sull'Europa il capo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde. Parlando ad una conferenza del Dipartimento di Stato a Washington questa settimana, Lagarde ha rilasciato le seguenti dichiarazioni molto scioccanti....

* "Le prospettive sull'economia mondiale in questo momento non sono particolarmente rosee. Sono abbastanza fosche"

* "Non c'è economia del mondo, siano essi paesi a basso reddito, mercati emergenti, paesi a reddito medio o economie super-avanzate, che resteranno immuni dalla crisi che vediamo non solo dispiegarsi, ma in escalation"

* "Non è una crisi che sarà risolta dall'azione di un gruppo di paesi. Sarà auspicabilmente risolta se tutti i paesi, tutte le regioni, tutte le categorie di paesi agiranno efficacemente."

* "Nessun paese o regione è immune. Tutti devono agire per rilanciare la crescita. Il lavoro deve iniziare nei paesi della zona euro e deve continuare senza sosta. I rischi dell'inazione sono protezionismo, isolamento e altri elementi che ricordano la depressione degli anni '30".

* "Questa è l'esatta descrizione di ciò che è accaduto negli anni '30, e quello che seguì non è qualcosa che aspettiamo con impazienza".

Ma i politici europei recentemente non hanno raggiunto un accordo che avrebbe dovuto risolvere tutto questo?

Beh, purtroppo l'accordo praticamente non ha fatto nulla per risolvere i problemi finanziari di fondo che l'Europa sta affrontando.

In realtà, i mercati finanziari globali sembrano del tutto indifferenti a questo recente accordo. Un recente articolo del professor Peter Morici ha spiegato nei dettagli alcuni dei problemi dell'accordo ....

Gli investitori stanno rifiutando l'accordo sull'euro, perché l'accordo non risponde efficacemente alle esigenze di finanziamento dell'Italia e di altri governi del Mediterraneo, non corregge i bilanci deboli delle banche commerciali europee, nè corregge i difetti strutturali di fondo nell'architettura dell'euro.

Il Fondo europeo di stabilità finanziaria di 440 miliardi di Euro sta fornendo un finanziamento a breve termine - garantito da 17 Stati membri della zona euro nel suo complesso - per aiutare a tirare avanti i governi più travagliati.

Tuttavia, questi salvataggi impongono drastici tagli alla spesa e aumenti delle tasse. Insieme ai piani di austerità adottati anche dalla Francia e altri Stati europei più sani, questi pacchetti stanno spingendo l'Europa in una recessione che potrebbe durare diversi anni.

Ciò che è peggio è che ci sono segnali che questo accordo recente sta già rivelando. Alcune nazioni UE hanno deciso che non sono sicure di voler andare avanti con il programma.

Da un recente articolo del Telegraph ....

Nel bel mezzo dei recenti avvertimenti che l'Europa sta provocando una depressione globale stile anni trenta, il Cancelliere tedesco ha affrontato l'aperta ribellione contro l'asse portante del suo accordo di Bruxelles. I leader dell'Ungheria e della Repubblica Ceca hanno detto in una conferenza congiunta a Budapest che erano pronti a respingere le modifiche del trattato pianificato e gli impliciti progressi verso un sistema fiscale centralizzato. Il primo ministro ceco Petr Necas ha detto di essere 'convinto che l'armonizzazione fiscale non significherebbe nulla di buono per noi'.

In Polonia, in realtà si vedono persone che marciano nelle strade per protestare contro questo nuovo accordo ....

I polacchi hanno sfilato esibendo striscioni con la scritta: ". Vogliamo la sovranità, non l'euro" Protestavano contro l'accordo di Bruxelles che potrebbe vedere i paesi dell'UE, compresi quelli fuori dalla zona euro, affrontare sanzioni per aver infranto le dure leggi della spesa centralizzata.

Quindi non solo questo nuovo accordo non affronta i problemi fondamentali che l'Europa sta affrontando, ma c'è anche un'enorme quantità di dubbi sul fatto che alla fine sarà approvato o meno.

Nel frattempo, le misure di austerità brutale che sono in corso di attuazione in tutta Europa stanno spingendo molte nazioni UE in recessione.

L'Unione europea (guidata da Germania e Francia) e il FMI hanno spinto le nazioni in difficoltà finanziaria di tutta Europa a fare tagli di bilancio incredibilmente estesi. Ma questi tagli di bilancio molto estesi hanno avuto un impatto economico devastante.

In un recente articolo, ho parlato di come le brutali misure di austerità hanno già spinto l'economia della Grecia in una vera e propria depressione ....

Basta guardare a quello che è successo in Grecia. La Grecia è stata costretta ad aumentare le tasse e a mettere in atto misure di austerità brutale. Che hanno causato il rallentamento dell'economia e la diminuzione delle entrate fiscali e così i dati del debito pubblico non sono migliorati tanto quanto previsto. Così la Grecia è stata costretta ad attuare misure di austerità ancora più brutali. Bene, queste hanno causato un rallentamento ancora più grande dell'economia e le entrate fiscali sono ancora diminuite. In Grecia questo ciclo è stato ripetuto più volte e ora la Grecia sta vivendo una vera e propria depressione economica. 100.000 aziende hanno chiuso e un terzo della popolazione vive in povertà. Ma ora la Germania e la Francia intendono imporre la "soluzione greca" al resto d'Europa.

In questo momento, il flusso di soldi del governo si sta prosciugando in tutta Europa e così il flusso di denaro dalle banche. Le banche europee stanno riducendo i loro bilanci e hanno drasticamente tagliato i finanziamenti al fine di soddisfare nuovi requisiti patrimoniali che vengono loro imposti.

Tutto questo ha creato un ambiente in cui non c'è molto credito che scorre in Europa. Quando c'è una crisi del credito di questa portata, l'offerta di moneta inizia a ridursi. Ciò sta già avvenendo in tutta Europa come ha detto un recente articolo del Telegraph ....

Tutte le quantità importanti della massa monetaria nella zona euro si sono contratte nel mese di ottobre con drastiche ricadute in parti dell'Europa meridionale, aumentando il rischio di grave recessione nei prossimi mesi.

In questo momento, stiamo vedendo l'offerta di moneta in ciascuna delle nazioni "PIIGS" cadere a un ritmo impressionante. Dallo stesso articolo del Telegraph citato sopra ....

Simon Ward di Henderson Global Investors ha dichiarato: la moneta "stretta" M1 - che comprende contanti e depositi a vista, e segnala piani di spesa a breve termine - mostra una frattura preoccupante tra il Nord e il Sud del mondo.

Mentre i veri depositi M1 sono ancora in mano al blocco tedesco, il tasso di caduta negli ultimi sei mesi (annualizzata) è stata di 20.7pc in Grecia, 16.3pc in Portogallo, 11.8pc in Irlanda, e 8.1pc in Spagna, e 6,7 pc in Italia. Il ritmo del declino in Italia ha accelerato, anche grazie alla fuga di capitali. "Questo tasso di contrazione è maggiore che nei primi mesi del 2008 e implica una recessione ancora più profonda, sia per l'Italia che per l'intera periferia", ha detto Ward.

Questi numeri urlano "Recessione, Recessione, Recessione".

Ci può essere uno spiraglio di speranza all'orizzonte. La Federal Reserve ha prestato enormi quantità di denaro alla Banca Centrale Europea e la Banca centrale europea ha dato il denaro in prestito alle banche europee. A loro volta, le banche europee hanno usato molto di quel denaro per comprare titoli di stato europei. Si tratta di un massiccio schema Ponzi, ma ha stabilizzato i rendimenti dei titoli in Europa, per ora. Questo schema è stato descritto in un recente articolo di Simone Foxman ....

Questo perché la Banca centrale europea potrebbe aver già introdotto misure tortuose che risolveranno alcuni dei grandi problemi dell'Europa - sta rendendo l'investimento in debito sovrano periferico una grande opportunità di profitto per le banche.

Teoricamente, le istituzioni finanziarie saranno in grado di battere moneta chiedendo prestiti ultra-economici alla BCE e acquistando debito sovrano a rendimento più elevato.

In sostanza, sembra che la BCE potrebbe consentire alle banche europee di impegnare qualunque cosa, in cambio di fondi. In primo luogo, la nuova politica europea consente alle banche di detenere molti meno beni come garanzia in cambio di finanziamenti da parte della BCE, liberando liquidità per la somma di € 103.000.000.000 (134 miliardi di dollari). Ancora più importante, l'attenuzione delle restrizioni di garanzia potrebbe anche consentire alle banche europee di utilizzare beni sovrani anche un po' rischiosi come garanzia per acquistare obbligazioni.

Ma questo schema Ponzi non può andare avanti all'infinito. Molte banche europee stanno già cominciando ad essere a corto di garanzia per questi prestiti come ha recentemente spiegato una fonte di notizie australiana ....

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E a proposito di banche ecco in arrivo il pacco di natale per le banche dalla BCE, da Contropiano:

Pacco di Natale per banche

La banca centrale presta soldi agli istituti europei: 500 miliardi di euro. Ma con la garanzia degli stati per comprare titoli. «Mercati» perplessi.

L'operazione "non standard" della Bce ha riempito le banche di soldi in un momento difficile. La domanda, che esce fuori con chiarezza dagli articoli che qui consigliamo, è: chi paga? Poi guardiamo alle "manovre" che i governi di tutta Europa stanno imponendo ai propri popoli, e lo sappiamo.

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Il pacco di Natale della Bce
Francesco Piccioni
C'è qualcosa, che non va... E non si tratta di una canzone. ieri la Banca centrale europea (Bce) ha sfoderato il suo «bazooka» per «tranquillizzare i mercati». Ma senza grandi risultati. Le borse hanno ripreso a perdere terreno, lo spread tra Bund tedeschi e Btp italiani (Bonos spagnoli, ecc) ad aumentare.
Eppure il «combinato disposto» messo insieme da Bce e stati nazionali era quanto di più immenso si potesse immaginare. Gli Stati, nei giorni scorsi e con grande riserbo, avevano rassicurato le banche (privatissime): metteremo una garanzia sulle obbligazioni che vorrete emettere, da usare come «garanzie collaterali» nella richiesta di prestiti alla Bce. Un regalo di Natale, per istituti che faticano a reperire liquidità sul mercato finanziario.
Ma non sarebbe stato completo senza il corrispettivo ideato dalla Bce: per la prima volta ha infatti erogato un rifinanziamento a lunga scadenza (tre anni) a favore delle banche commerciali dell'eurozona. Tasso di interesse di assoluto favore: appena l'1%. La speranza esplicita di Francoforte è che le banche usino questa liquidità gratuita - anzi: redditizia - per acquistare titoli di stato dei paesi in difficoltà. Non per nazionalismo o buon cuore: i rendimenti medi superano quasi sempre il 5%. In altri tempi sarebbe stata benzina sul fuoco del carry trade (un gioco facile facile - prendi a prestito yen a gratis per comprare titoli statunitensi che rendevano il 3-4% - su cui si è bruciata infine la finanza islandese).
Oggi no. A parte una prima fiammata di borsa e relativa caduta dello spread, le cose hanno ripreso il solito andamento «pessimistico». Eppure la Bce ha «stampato soldi» virtuali per quasi 500 miliardi di euro, un terzo del Pil italiano. Le banche sono corse a rifornirsi proprio come dei passanti che vedono volar per aria i contanti di una rapina. Fino al giorno prima si ipotizzava una cifra molto inferiore, praticamente la metà. tra i protagonisti, 14 banche italiane, con Unicredit e IntesaSanPaolo a fare la parte del leone: 40,4 miliardi in due.
Qualcuno già parlava della Bce come «un bancomat», naturalmente a disposizione di pochi eletti: 523 istituti che operano sul continente. L'unica «condizione» posta dalla Bce era infatti la consegna, da parte delle banche, di «collaterali» credibili, ovvero garantiti dallo Stato in cui si trova la sede centrale.
Provate un piccolo senso di vertigine? È comprensibile. Questo vortice di denaro «fiduciario» ha molto di malato. Lo Stato (qualsiasi Stato dell'eurozona) garantisce obbligazioni bancarie private «inventate» in pochi giorni, chiedendo esplicitamente alle banche stesse di usare il credito illimitato concesso - su quella base - dalla Bce per... acquistare titoli di stato. Chi garantisce cosa? Chi paga, se le cose si mettono male? Ah, saperlo...
I dubbi che hanno attraversato «i mercati» sono stati certamente più prosaici e numerosi. Nessuno può infatti assicurare che le banche, una volta riempitesi le tasche, ricomincino a prestare a imprese e consumatori. E nemmeno che comprino davvero i titoli di stato, dai rendimenti appetitosi - sì - ma ancora molto rischiosi. Specie se, come ha confermato ieri sera Fitch (una delle tre famigerate agenzie di rating Usa), i principali fondi di investimento americani hanno continuato a vendere gli investimenti denominati in euro, specie i titoli bancari. Bersaglio principale? La Francia (-63% rispetto ad ottobre). Non basta. La European Banking Authority (Eba) ha nei giorni scorsi stabilito che le banche piene di titoli di stato« rischiosi» devono rafforzare il proprio patrimonio (capitale messo a garanzia, non impiegato) per far fronte a eventuali problemi. Solo le banche italiane dovrebbero ricapitalizzarsi per 15,4 miliardi. Ecco che un terzo della cifra presa in prestito ieri dalla Bce risulta già «congelata» per altri scopi. Ma gli stessi istituti sanno che nel 2012, a causa del contemporaneo venire a scadenza di un'infinità di obbligazioni statali e private, potrebbero non riuscire a trovare il modo di rifinanziarsi. Solo quelli italiani dovrebbero trovare almeno 78 miliardi.
La Bce, che ne è ancora più consapevole, ha già reso noto che a inizio anno metterà in atto un'altra operazione di rifinanziamento «illimitata». Di fatto, la Bce comincia ad operare come un sostituto del «mercato», finanziando al bisogno tutte le banche che ne faranno richiesta.
È logico che la Bce provi a impedire un blocco totale del credito (il famoso credit crunch), con le pesanti ricadute sull'economia reale. Ed anche che provi a farlo senza travalicare i propri limiti di mandato (non può prestare soldi direttamente agli stati, né stampare moneta ad libitum, come fa la Federal Reserve Usa). Ma questa immane «partita di giro» (dalla Bce alle banche, ma con garanzia statale per comprare titoli di stato) sa più di alchimia che non di scienza. I mercati l'hanno avvertito. E il «bazooka» rischia di diventare una mazzafionda.
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I banchieri riusciranno a far fallire l'Europa, la tesi di Barnard:

Barnard: sarà un strage, riusciranno dove Hitler fallì

Parole di Paolo Barnard, all’indomani del cruciale vertice europeo dell’8 dicembre che, con l’unione fiscale, sancisce probabilmente la revoca Hitlerdefinitiva delle sovranità nazionali: più che un summit, «una farsa». Firmano la regia Mario Draghi e la Germania, alle prese col «suo terzo tentativo di distruggere l’Europa»: dopo due guerre mondiali, l’arma vincente è ora l’economia, con l’aiuto della Bce e dei trattati-capestro. «Là dove i nazisti fallirono, i tedeschi democratici sono riusciti», scrive Barnard, che imputa alla Germania il “virus” dell’egemonia. Suggestioni storiche? A volontà: «Come nel 1939, l’Inghilterra si tira fuori, per poi combattere più tardi». E, nella gravità di quanto sta accadendo, «è da registrare la giurassica stupidità di Sarkozy, che non ha capito che la Merkel si sta portando la Francia a braccetto come un cagnolino solo per affondarla».

Il crollo dell’Europa «voluto scientemente dalla Germania», secondo Barnard «getterà la Francia nel baratro assieme a noi “untermenschen” del sud». Per i francesi, una nemesi crudele ma «ben meritata», perché «furono loro che ricattarono la Germania dicendole “o ci fai fare la Bce e l’unione monetaria come vogliamo noi, oppure ti scordi i prestiti per l’unificazione con la Germania dell’Est. Berlino accettò, ma i tedeschi sono micidiali e ora Parigi la pagherà cara». Barnard non ha dubbi: nel suo sito, spiega «come la Germania ci fa a pezzi», grazie all’isterismo sul deficit di bilancio degli Stati, «che deriva interamente dal fatto che un deficit contratto con l’euro non-sovrano è veramente un peso insostenibile per lo Stato: basterebbe eliminare l’euro e tornare a monete sovrane, e i deficit cesserebbero di essere un problema: ma l’euro è mantenuto solo per costringerci a Angela Merkelimpoverirci e divenire servi della Germania e dei mercati».

Nemico pubblico numero uno, Bruxelles: impone i suoi diktat, in realtà “suggeriti” uno dopo l’altro dal super-potere delle lobby finanziarie internazionali. L’obbligo del Semestre Europeo, cioè il vaglio dell’Unione sulle leggi finanziarie di ogni Stato, in base alle rigide direttive imposte da tecnocrati non-eletti? Non è un’invenzione di Bruxelles, ma una precisa richiesta avanzata nel 2002 dalla lobby Ert, “European Roundtable of Industrialists”. La lobby dispone, i politici eseguono. La sovranità dei governi eletti? Letteralmente cancellata. E le sanzioni pecuniare per gli Stati “disobbedienti”? Anche quelle, dettate dal super-potere: precisamente, dalla lobby finanziaria “Business Europe”, nel 2010. Ovvero: «I desiderata di pochi speculatori miliardari che condizioneranno le vite e la sopravvivenza di milioni di famiglie e aziende europee».

Capolavoro degli euro-maggiordomi, il Patto Euro-Plus, «che contiene le misure neoliberiste anti-lavoratori, le misure di allungamento dell’età pensionabile, i tagli agli stipendi pubblici e ai servizi essenziali e l’obbligo di trasposizione del divieto di spesa a deficit nelle Costituzioni nazionali». Un’invenzione dei tecnocrati di Bruxelles? No: anche l’Euro-Plus è «il risultato di una serie di richieste specifiche sempre di “Business Europe”, datate dal giugno 2010 al 4 marzo 2011». La Commissione Europea, semplicemente, obbedisce: a nostra insaputa, e sopra le nostre teste. Bilanci statali d’ora in poi «in pareggio o in avanzo», e per chi sgarra oltre il 3% c’è la Corte Europea di Giustizia, che non è stata eletta da nessun europeo ma European Roundtable of Industrialists«secondo il Trattato di Lisbona ha già supremazia sulle nostre Costituzioni, di fatto esautorate».

Ma attenzione: quel fatidico “pareggio di bilancio” che Draghi e la Merkel pretendono, l’Italia in realtà l’ha già raggiunto: il nostro paese, da anni, «ha un surplus di bilancio». Ovvero: già ora, e non da ieri, «lo Stato ci sta tassando più di quanto spende per noi», di fatto impoverendoci, come raccontano le desolate cifre dell’Istat e della Caritas. Ai cittadini «viene raccontato, da Monti e da tutti i media, che abbiamo un deficit di bilancio cronico»? Falso, dice Barnard: «Siamo da anni in attivo». Il guaio sono gli interessi storici sul debito, non più sovrano ma dipendente dall’euro: e ora l’attivo di bilancio aumenterà a dismisura, perché Monti «dovrà tassarci molto, ma molto di più di quanto lo Stato già ci tassi oggi», inclusa l’ultima manovra “lacrime e sangue”: «Un buffetto sulla guancia, in confronto a quello che dovrà arrivare: sarà una strage».

Barnard è drammaticamente esplicito: «Se finora ci è piovuto in casa, Monti sfonderà le dighe e in casa ci arriverà uno tsunami. E tutto questo, solo perché oggi con l’euro non sovrano che lo Stato non può emettere ma solo prendere in prestito dall’esterno, per pagare quegli interessi sul debito pubblico il Tesoro è costretto a venire a batter cassa da noi». L’Eurozona cerca disperatamente soldi per salvare dalla bancarotta gli Stati più in crisi: costretti a non poter più emettere moneta, devono ricorrere a prestatori privati. «Ma questi investitori non si fidano a finanziare gli Stati dell’euro, specialmente quelli meno forti, precisamente perché un investitore presta a uno Stato badando a una sola cosa: che quello Stato possa pagare puntuale le Merkel e Draghiscadenze del debito». E dato che nessuno Stato dell’Eurozona può emettere euro liberamente, «gli investitori hanno paura di non essere più puntualmente rimborsati: e allora, per prestarci euro, ci chiedono tassi d’interesse altissimi, insostenibili».

Certo, ci sarebbe la Bce, che «può e deve salvare gli Stati come noi dal disastro del collasso economico e dell’impoverimento di milioni di famiglie», ma la Banca Centrale Europa «non lo fa», e così «i mercati continueranno a infierire». E’ un piano ben orchestrato, sostiene Barnard: «Draghi sta facendo mosse di una oculatezza diabolica, perché lavora in tandem con la Germania che cerca ostinatamente il collasso dell’Europa e sfrutta il panico dei mercati, che alla fine causeranno precisamente quel collasso». Il movente tedesco è esplicito: la Germania avrà enormi vantaggi economici dal crollo dell’attuale sistema europeo, che oggi barcolla tra “summit-farsa” e pannicelli caldi come il fondo salva-Stati, a cui crede solo «la parte stupida della Ue». Manovre sanguinose per i cittadini ma insufficienti per i mercati, che «continueranno a sfiduciarci e a mandarci verso il fallimento», come sanno benissimo la Merkel e Draghi, ovvero «la Paolo Barnardparte consapevole della Ue».

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Dal 2012 entrerà in funzione Serpico, il nuovo sistema di controllo sui contribuenti, segnalato da Beppe Grillo:

Serpico

serpico.jpg

Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico? In un Paese dove la banda larga è una misura dei pantaloni?
Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca i soldi.

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I consigli di Alessandro Robecchi ai compagni del PD:

Voi siete qui - Consigli ai compagni del Pd

Consigli ai compagni del Pd per fare bella figura in società. Ricordare che il governo Monti non è un governo di sinistra. Giusto. Quindi sostenere la decisione di votarlo per responsabilità e senso dello Stato. Deplorare gli estremisti che si lamentano, ricordando quello che c’era prima. Contemporaneamente, recarsi alla manifestazione della Cgil che contesta le misure del governo Monti. Informarsi con garbo se sia meglio votare la manovra con la mano destra e tenere il cartello Giù-le-mani-dalle-pensioni con la sinistra. Per i mancini, invertire. Ricordare con veemenza che è grazie alle pressioni del Pd che si salvano le pensioni più basse dall’inflazione. Deplorare con un rapido inciso che grazie all’inflazione aumentata (benzina, Iva, ecc.) le pensioni decenti saranno presto indecenti anche loro. Sostenere gli sforzi del governo Monti che ci dà più credibilità in Europa. Incrociare le dita nella speranza che prima di finire la frase precedente l’Europa ci sia ancora. Sollevare con veemenza la questione dell’Ici della Chiesa cattolica. Minimizzare con eleganza e tatto la questione dell’Ici della Chiesa cattolica. Dispiacersi dell’assenza, nella manovra, della patrimoniale. Aggiungere pudicamente: “però per le grosse fortune”. Dolersi per i sacrifici del ceto medio. Consolarsi ricordando che però la prima alla Scala si è svolta in un clima di elegante sobrietà. Se qualcuno nomina il ministro Fornero, ribattere ricordando il ministro Gelmini e far notare l’indiscutibile evoluzione della specie. Approvare l’Ici sulla prima casa. Disapprovare l’Ici sulla prima casa. Ricordare la sacrosanta tassa su yacht ed elicotteri, vanto del comunismo nel mondo.
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Ancora da Robecchi i nuovi treni targati Montezemolo:

Lusso sfrenato sul treno di Montezemolo: le poltrone saranno in pelle di pendolare

Luca Cordero di Montezemolo è fiero della sua nuova creatura: “Il mio treno è come una Ferrari, quindi se avete fretta prendete un Red Bull” – Garantito il collegamento wi-fi in ogni vagone, così chi ha un computer può calcolare quanto avrebbe risparmiato prendendo un treno normale – Prezzi popolari: i biglietti sono custoditi i un caveau sorvegliato da guardie armate.

Si è svolta a Nola, nel corso di una toccante cerimonia, la presentazione alla stampa del nuovo treno di Luca Cordero di Montezemolo, l’unico treno al mondo in cui i viaggiatori saranno derubati già in biglietteria. Le novità sono moltissime. Intanto il nome. Dopo aver scartato alcune suggestive ipotesi (Sticazzi Veloci, Mècojons e Montetrenolo) si è optato per il più popolare Italo. Le classi non si chiameranno classi, ma ambienti. Nell’ambiente Club, con sauna, idromassaggio e servizio di escort prepagate, l’aria condizionata è alimentata a champagne. “L’idea vincente – spiega Montezemolo – è quella di essere competitivi con il trasporto privato. Infatti andare da Torino a Roma con Italo costerà meno che comprasi un elicottero. Poco meno, ma è sempre un risparmio”. Colpo di scena: la seconda classe si chiama Prima, un modo per confondere le acque e far dire “Io viaggio in prima” anche a quelli che viaggiano in seconda. La terza classe si chiama Smart, nel senso che ci si sta in due, stretti, senza bagagli e scossi da vibrazioni paurose. Per il catering si garantisce materiale freschissimo, anche grazie al vagone Savana, dove i viaggiatori meglio organizzati potranno sparare alle gazzelle e cucinarle sul posto aiutati da ferrovieri watussi. L’approvvigionamento di materie prime sceltissime sarà garantito dai pendolari fermi nelle stazioni, che si impegnano fin da oggi a tirare verdura, uova, a volte anche cosce di pollo e mezzi capretti al treno Italo che sfreccia nelle stazioni. “Contiamo molto sui pendolari italiani – dice Della Valle – perché chi aspetta da due ore il Novara-Milano sarà ben felice di tirare qualche ortaggio ai miliardari che sfrecciano sotto il loro naso”. Impressionante la pulizia dei bagni: saponette per il bidé al wasabi, salviettine in cachemire e acqua di colonia vaporizzata. La velocità potenziale è di 360 chilometri all’ora.
... Continua

La gustosa ricetta settimanale da VeGaNRioT:

Biscotti allo zenzero e cannella
Biscotti allo zenzero e cannella (pepparkakor)
autore: Alessandra
20 minuti più il riposo
8 persone
  • 950 g di farina
  • 1 tazza e ½ di zucchero di canna
  • 1 tazza e ¼ di zucchero semolato
  • 2 cucchiai di sciroppo d’agave
  • ¾ di tazza di acqua
  • 300 g di margarina vegetale
  • 2 cucchiai di cannella in polvere
  • 2 cucchiai di zenzero in polvere
  • 1-2 cucchiai (dipende dal gusto) di chiodi garofano
  • Un cucchiaio di bicarbonato

Fate riscaldare l’acqua, lo zucchero di canna, quello semolato e lo sciroppo d’agave in un casseruala di media grandezza. Aggiungete la margarina tagliata in pezzi e fatela sciogliere. Togliete dal fuoco, mescolate e lasciate perdere calore. Aggiungete le spezie e il bicarbonato. Infine aggiungete la farina , mescolando con una frusta. Quando l’impasto inizia a guadagnare consistenza, trasferitelo su di un piano di lavoro infarinato e lavorate con le mani fino a quando non diventa omogeno. Vi sembrerà un po’ troppo lento, ma tenderà a solidificarsi una volta raffreddato. Spolverizzatelo con un po’ di farina e lasciatelo riposare in un luogo fresco, preferibilmente per tutta la notte.
Riprendete l’impasto, trasferitelo sul piano di lavoro e lavoratelo con le mani per farlo ammorbidire. Aggiungete un po’ di farina, se dovesse essere troppo morbido. Stendetelo in una sfoglia sottile con l’aiuto di un matterello e ricavate dei biscotti della forma desiderata. Fateli in forno già caldo a 180°C per circa 6-8 minuti, lasciateli raffreddare e servite.


La situazione politica raccontata da Enteroclisma:

FINALMENTE E' ANDATO ...

Finalmente quel vecchio rompipalle se n'è andato ...
è stata dura, ma almeno questa l'abbiamo superata !!


BANDO ALL'IPOCRISIA !!

Natale: la festa più falsa ed ipocrita che esista.
Tutti si augurano gioia e felicità, pronti ad accoltellarsi alla schiena il giorno successivo.
Quest'anno, poi, la crisi lo renderà ancor più sinistro,
quindi ...


CAMBIAMENTO UNA MINCHIA !!

Ci avevamo quasi creduto.
Pagherà chi non ha mai pagato ... diceva.
E ci voleva questo gran professore
per sfornare una tale boiata ?
Ricchi, preti, mazzettari, politici ed intrallazzoni.
Loro non pagavano prima,
noi invece paghiamo ancor di più.


OFFERTE DI NATALE

A chi andrà la fetta più grossa ??


E da Vauro:






Pillola del giorno: Maurizio Crozza e le previsioni per il 2012



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